Il dolce mondo vuoto - (19/12/14)


CANALE:

Teatro Cometa Off dal 9 all'11 febbraio 2011 "IL DOLCE MONDO VUOTO" Monologo teatrale scritto e diretto da Francesca Staasch. Con Lino Guanciale. Organizzazione Sara Rosato. Produzione Associazione Culturale Skin Trade. Lo spettacolo fa parte della Rassegna LET Liberi Esperimenti Teatrali, rassegna di drammaturgia contemporanea che dà  spazio a nuove scritture sceniche e ai giovani protagonisti del teatro. Il giovane protagonista, solo in scena racconta una storia che si forma piano piano come se nascesse in quel momento nella sua testa. Una storia che con il passare del tempo cresce d'intensità. Una storia che si colora di tinte forti man mano che le due identità , quella del bambino con dei problemi e dell'uomo invisibile si alternano nel corpo dell'unico personaggio sulla scena. L'uomo invisibile racconta al pubblico la storia della sua particolare condizione dell'esistenza; racconta della sua invisibilità , di quando è riuscito a diventare invisibile e del modo in cui mantenere questo stato, racconta i pro e i contro di questa scelta come unica via di sopravvivenza. Il bambino cerca di rimettere insieme i pezzi del puzzle dell'ultima estate della sua infanzia. Un'infanzia in cui le figure genitoriali, l'intera famiglia man mano perdono per lui importanza e viceversa... padre inesistente e una madre che si allontana, un mondo che man mano si dimentica di lui. L'uomo racconta un bambino, più che altro si racconta e si scopre, e chi lo guarda scopre la fragilità, l'isolamento che può accompagnare una vita. Il tempo è quello dell’inizio degli anni ’80 ma è anche il non tempo, il tempo della mente, del ricordo, delle emozioni; il tempo e lo spazio che si crea dentro di noi in una condizione di particolare disagio, di estraniamento; lo spazio del vuoto, lo spazio in cui si può cadere quando si tocca l’invisibilità. Riprese video per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72

Teatro Cometa Off dal 9 all'11 febbraio 2011 "IL DOLCE MONDO VUOTO" Monologo teatrale scritto e diretto da Francesca Staasch. Con Lino Guanciale. Organizzazione Sara Rosato. Produzione Associazione Culturale Skin Trade. Lo spettacolo fa parte della Rassegna LET Liberi Esperimenti Teatrali, rassegna di drammaturgia contemporanea che dà  spazio a nuove scritture sceniche e ai giovani protagonisti del teatro. Il giovane protagonista, solo in scena racconta una storia che si forma piano piano come se nascesse in quel momento nella sua testa. Una storia che con il passare del tempo cresce d'intensità. Una storia che si colora di tinte forti man mano che le due identità , quella del bambino con dei problemi e dell'uomo invisibile si alternano nel corpo dell'unico personaggio sulla scena. L'uomo invisibile racconta al pubblico la storia della sua particolare condizione dell'esistenza; racconta della sua invisibilità , di quando è riuscito a diventare invisibile e del modo in cui mantenere questo stato, racconta i pro e i contro di questa scelta come unica via di sopravvivenza. Il bambino cerca di rimettere insieme i pezzi del puzzle dell'ultima estate della sua infanzia. Un'infanzia in cui le figure genitoriali, l'intera famiglia man mano perdono per lui importanza e viceversa... padre inesistente e una madre che si allontana, un mondo che man mano si dimentica di lui. L'uomo racconta un bambino, più che altro si racconta e si scopre, e chi lo guarda scopre la fragilità, l'isolamento che può accompagnare una vita. Il tempo è quello dell’inizio degli anni ’80 ma è anche il non tempo, il tempo della mente, del ricordo, delle emozioni; il tempo e lo spazio che si crea dentro di noi in una condizione di particolare disagio, di estraniamento; lo spazio del vuoto, lo spazio in cui si può cadere quando si tocca l’invisibilità. Riprese video per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
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