"""GLI AMANTI DEL NUOVO MONDO"" Scende lenta una preghiera... Lo spettacolo ha debuttato come evento a Roma il 4-5-6 dicembre 2003 nel Teatro di Posa 6 degli ex Stabilimenti Cinematografici ""De Paolis"", ora ""STUDIOS"". Di Gianni Guardigli, regia di Imogen Kusch liberamente tratto dal radiodramma ""Il Buon Dio di Manhattan"" di Ingeborg Bachmann Produzione: KLESIDRA & STUDIOS,Teatro XX Secolo. Con: Adriano Giammanco, Steffan Boje, Silvia Mazzotta, Giorgio Santangelo, Luca Angeletti, Raffaella d'Avella, Francesca Olivi, Lucilla Mininno, Alessandra Roca, Federico Mieli, Marta Jacopini. Aiuto regia: Matteo Ziglio, assistente alle regia: Marco Marrucci, musiche originali: Sergio Ferrari & Andrea Mieli, progetto Scenico: LAND-I www.archicolture.com, disegno luci: Edoardo Sabelli, progetto video: Corrado Ianiri con ORGANIC-LAB, operatore video: Ivan Silvestrini, costumi: Daze, foto: Roberta Vassallo, ufficio stampa: Giulia Contadini, pubbliche relazioni: Elisabetta Morabito, relazioni esterne: Andreas Kassab. New York, Luglio 2019 ""Gli amanti del nuovo mondo"" è la storia di un uomo europeo (Jan) e una donna americana (Jennifer) che si innamorano nel corso di alcuni giorni a Manhattan. Il ""Buon Dio"" è colui che spinge a rifiutare l'amore e a considerarlo una ""cosa"" che appartiene ad un altro mondo e che all'uomo moderno non è dato conoscere. La piéce racconta la difficoltà  dell'esistenza dell'amore - se non quello per sé stessi- in una città moderna e produttiva. In questo contesto l'amore è difficilmente vissuto nella sua forma reale e totalizzante: è qualcosa da imparare ed imitare, da vedere alla TV, da creare virtualmente o rappresentare come performance. Riprendendo le catastrofiche previsioni descritte da Aldoux Huxley nel romanzo ""il mondo nuovo"", la storia è ambientata in una New York del futuro (città  simbolo del capitalismo occidentale) organizzata e pianificata nel nome del razionalismo produttivistico, dove tutto è sacrificabile a un malinteso mito del benessere. I cittadini di questa società  non sono oppressi dalla guerra o dalla povertà  e hanno accesso liberamente ai piaceri materiali. Per mantenere questo equilibrio, gli abitanti sono costantemente condizionati tramite i mezzi di comunicazione ad aderire al ""credo"": ""Credo in un ordine buono per tutti e per tutti i giorni dove si vive ogni giorno... credo in una grande convenzione in cui trovano posto tutti i sentimenti e tutti i pensieri e credo nella morte dei suoi avversari"". In cambio di questo benessere i cittadini devono rinunciare ad ogni emozione, ad ogni sentimento o ad ogni difesa della propria individualità . Nel testo di Gianni Guardigli la storia diventa azione e la poesia vive nelle parole. Uno spettacolo che esprimere il conflitto tra potere e sentimenti, tra ragione e passione e che costringe a riflettere sul prezzo che siamo quotidianamente chiamati a pagare per costruire il futuro ... in nome dell'inno al maggior progresso. KLESIDRA Teatro ha creato uno spettacolo multimediale in cui l'uso dello spazio stimola la teatralità  del testo e delle coreografie e le immagini sottolineano l'influenza della televisione nella nostra società . La scenografia prevede che il pubblico si inserisca nel mezzo dell'evento, in scegliendo però di rimanere spettatore a tutti gli effetti: le strade di Manhattan - efficienti e seducenti - i grattacieli, il ponte di Brooklyn, i bar notturni, il caldo afoso, la gente e le voci danno forma ad una New York plagiata dal consumismo e rappresentativa del mondo moderno occidentale. Il ritmo dello spettacolo è scandito dalla colonna sonora originale sviluppata dai rumori delle grandi città  contrapposti a quelli del corpo umano. Riprese e regia video Ulisse Benedetti."
"""GLI AMANTI DEL NUOVO MONDO"" Scende lenta una preghiera... Lo spettacolo ha debuttato come evento a Roma il 4-5-6 dicembre 2003 nel Teatro di Posa 6 degli ex Stabilimenti Cinematografici ""De Paolis"", ora ""STUDIOS"". Di Gianni Guardigli, regia di Imogen Kusch liberamente tratto dal radiodramma ""Il Buon Dio di Manhattan"" di Ingeborg Bachmann Produzione: KLESIDRA & STUDIOS,Teatro XX Secolo. Con: Adriano Giammanco, Steffan Boje, Silvia Mazzotta, Giorgio Santangelo, Luca Angeletti, Raffaella d'Avella, Francesca Olivi, Lucilla Mininno, Alessandra Roca, Federico Mieli, Marta Jacopini. Aiuto regia: Matteo Ziglio, assistente alle regia: Marco Marrucci, musiche originali: Sergio Ferrari & Andrea Mieli, progetto Scenico: LAND-I www.archicolture.com, disegno luci: Edoardo Sabelli, progetto video: Corrado Ianiri con ORGANIC-LAB, operatore video: Ivan Silvestrini, costumi: Daze, foto: Roberta Vassallo, ufficio stampa: Giulia Contadini, pubbliche relazioni: Elisabetta Morabito, relazioni esterne: Andreas Kassab. New York, Luglio 2019 ""Gli amanti del nuovo mondo"" è la storia di un uomo europeo (Jan) e una donna americana (Jennifer) che si innamorano nel corso di alcuni giorni a Manhattan. Il ""Buon Dio"" è colui che spinge a rifiutare l'amore e a considerarlo una ""cosa"" che appartiene ad un altro mondo e che all'uomo moderno non è dato conoscere. La piéce racconta la difficoltà  dell'esistenza dell'amore - se non quello per sé stessi- in una città moderna e produttiva. In questo contesto l'amore è difficilmente vissuto nella sua forma reale e totalizzante: è qualcosa da imparare ed imitare, da vedere alla TV, da creare virtualmente o rappresentare come performance. Riprendendo le catastrofiche previsioni descritte da Aldoux Huxley nel romanzo ""il mondo nuovo"", la storia è ambientata in una New York del futuro (città  simbolo del capitalismo occidentale) organizzata e pianificata nel nome del razionalismo produttivistico, dove tutto è sacrificabile a un malinteso mito del benessere. I cittadini di questa società  non sono oppressi dalla guerra o dalla povertà  e hanno accesso liberamente ai piaceri materiali. Per mantenere questo equilibrio, gli abitanti sono costantemente condizionati tramite i mezzi di comunicazione ad aderire al ""credo"": ""Credo in un ordine buono per tutti e per tutti i giorni dove si vive ogni giorno... credo in una grande convenzione in cui trovano posto tutti i sentimenti e tutti i pensieri e credo nella morte dei suoi avversari"". In cambio di questo benessere i cittadini devono rinunciare ad ogni emozione, ad ogni sentimento o ad ogni difesa della propria individualità . Nel testo di Gianni Guardigli la storia diventa azione e la poesia vive nelle parole. Uno spettacolo che esprimere il conflitto tra potere e sentimenti, tra ragione e passione e che costringe a riflettere sul prezzo che siamo quotidianamente chiamati a pagare per costruire il futuro ... in nome dell'inno al maggior progresso. KLESIDRA Teatro ha creato uno spettacolo multimediale in cui l'uso dello spazio stimola la teatralità  del testo e delle coreografie e le immagini sottolineano l'influenza della televisione nella nostra società . La scenografia prevede che il pubblico si inserisca nel mezzo dell'evento, in scegliendo però di rimanere spettatore a tutti gli effetti: le strade di Manhattan - efficienti e seducenti - i grattacieli, il ponte di Brooklyn, i bar notturni, il caldo afoso, la gente e le voci danno forma ad una New York plagiata dal consumismo e rappresentativa del mondo moderno occidentale. Il ritmo dello spettacolo è scandito dalla colonna sonora originale sviluppata dai rumori delle grandi città  contrapposti a quelli del corpo umano. Riprese e regia video Ulisse Benedetti."
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