Teatro Colosseo 3/6/2001 "AN - LU" di Alessandro Spanghero, con Vincenzo Stango e Andrea Testa. Scene e costumi Tiziano Fario, musiche Luca Gregori, organizzazione Sara Graco, regia Marco Togna. E' mattina, il palcoscenico appare come se fosse tagliato in due parti, si svolgono in parallelo le scene di due risvegli. An e Lu si dirigono alla fermata dell'autobus per recarsi al lavoro. Nell'attesa dell'autobus si avvertono, si fiutano, si studiano, si riconoscono e si raccontano all'unisono. Da qui in poi seguono giochi e meccanismi che si susseguono velocemente. I due si scambiano continuamente le loro identità, si trovano immersi in una situazione cecoviana, giocano a carte, si trasformano in autisti di autobus, ricordano la loro infanzia, la parrocchia, i genitori, i passati amori, fino all'incontro finale con Dio. Mantenendo il sincronismo dei movimenti, come se si vedessero allo specchio, e ripetendo, spesso, lo stesso testo. Alla fine tornano nuovamente a incontrarsi e dopo un ulteriore scambio d’identità, si accorgono di aver dimenticato il motivo del loro incontro: aspettare insieme l’arrivo dell’autobus. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
Teatro Colosseo 3/6/2001 "AN - LU" di Alessandro Spanghero, con Vincenzo Stango e Andrea Testa. Scene e costumi Tiziano Fario, musiche Luca Gregori, organizzazione Sara Graco, regia Marco Togna. E' mattina, il palcoscenico appare come se fosse tagliato in due parti, si svolgono in parallelo le scene di due risvegli. An e Lu si dirigono alla fermata dell'autobus per recarsi al lavoro. Nell'attesa dell'autobus si avvertono, si fiutano, si studiano, si riconoscono e si raccontano all'unisono. Da qui in poi seguono giochi e meccanismi che si susseguono velocemente. I due si scambiano continuamente le loro identità, si trovano immersi in una situazione cecoviana, giocano a carte, si trasformano in autisti di autobus, ricordano la loro infanzia, la parrocchia, i genitori, i passati amori, fino all'incontro finale con Dio. Mantenendo il sincronismo dei movimenti, come se si vedessero allo specchio, e ripetendo, spesso, lo stesso testo. Alla fine tornano nuovamente a incontrarsi e dopo un ulteriore scambio d’identità, si accorgono di aver dimenticato il motivo del loro incontro: aspettare insieme l’arrivo dell’autobus. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
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