Teatro Potlach "TURANDOT" Regia: Pino Di Buduo, Drammaturgia: Clelia Falleti, Scenografia: Luca Ruzza, Con: Daniela Regnoli; Nathalie Mentha; Alessandro Cavoli; Lara Patrizio; Maurizio Stammati. "La principessa maga che uccise chi l'amò". Dedicato a Vachtangov, a Craig e a tutti i sognatori del Teatro. La principessa Turandot sapiente e crudele è l'eroina d'una novella orientale del XIII secolo che è passata nella letteratura europea con la celebre fiaba teatrale di Carlo Gozzi. La storia è ambientata a Pechino in una corte inverosimilmente popolata da maschere veneziane della Commedia dell'Arte. A questa fiaba teatrale, alla versione musicata da Puccini, alla rielaborazione di Bertold Brecht e allo spirito giocoso del famoso allestimento scenico di E. B. Vachtangov, l'allievo prediletto di Stanislavsklj, si ispira questa rielaborazione. Cinque attori riempiono lo spazio di azioni dando vita ad una folla di personaggi. Ma lo spettacolo ha un altro importante elemento ispiratore, ed è il bel canto italiano. Arie d'opera e romanze (da Caldara a Gluck, da Piccinni a Paisiello, etc.), cantate dagli attori stessi, si intrecciano con la storia, creando uno splendido impasto sonoro. La favola è nota. Calaf, principe straniero è disposto a dare la vita per conquistare Turandot, la bella principessa di profonda sapienza e di crudeltà sovraumana che uccide gli sprovveduti che la amano. E' un viaggio iniziatico il suo, il passaggio ad un grado diverso di conoscenza. Il Principe si mette in viaggio e compie così il suo destino. Sogna Calaf o è sveglio? L'incanto è rotto e si ritrova vecchio.
Teatro Potlach "TURANDOT" Regia: Pino Di Buduo, Drammaturgia: Clelia Falleti, Scenografia: Luca Ruzza, Con: Daniela Regnoli; Nathalie Mentha; Alessandro Cavoli; Lara Patrizio; Maurizio Stammati. "La principessa maga che uccise chi l'amò". Dedicato a Vachtangov, a Craig e a tutti i sognatori del Teatro. La principessa Turandot sapiente e crudele è l'eroina d'una novella orientale del XIII secolo che è passata nella letteratura europea con la celebre fiaba teatrale di Carlo Gozzi. La storia è ambientata a Pechino in una corte inverosimilmente popolata da maschere veneziane della Commedia dell'Arte. A questa fiaba teatrale, alla versione musicata da Puccini, alla rielaborazione di Bertold Brecht e allo spirito giocoso del famoso allestimento scenico di E. B. Vachtangov, l'allievo prediletto di Stanislavsklj, si ispira questa rielaborazione. Cinque attori riempiono lo spazio di azioni dando vita ad una folla di personaggi. Ma lo spettacolo ha un altro importante elemento ispiratore, ed è il bel canto italiano. Arie d'opera e romanze (da Caldara a Gluck, da Piccinni a Paisiello, etc.), cantate dagli attori stessi, si intrecciano con la storia, creando uno splendido impasto sonoro. La favola è nota. Calaf, principe straniero è disposto a dare la vita per conquistare Turandot, la bella principessa di profonda sapienza e di crudeltà sovraumana che uccide gli sprovveduti che la amano. E' un viaggio iniziatico il suo, il passaggio ad un grado diverso di conoscenza. Il Principe si mette in viaggio e compie così il suo destino. Sogna Calaf o è sveglio? L'incanto è rotto e si ritrova vecchio.
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