Teatro Tordinona 12 Novembre 2014
RETROATTIVA MAJAKOVKIJ
di e con Alessio Montagnani
Nasce dall’esigenza di omaggiare e rivivere in maniera viscerale a cento anni di distanza, l’opera di Vladimir Majakovskij, uomo esplicito e ribelle, fondatore del Cubofuturismo e portatore per le strade di una poesia terrena. Spettacolo incentrato sulla figura di Majakovskij Uomo che attraverso i suoi versi si delinea nella condizione più intima: Uomo con le sue paure Uomo con i suoi bisogni e Uomo con i suoi desideri. Ne risulta una tragicomica altalena tra l’essere e il fare che si conclude con un Corpo moderno che s’interroga sul Tempo. I suoi versi urlano, cercano orecchie disperatamente, il tempo perde di importanza, e le potenti e univoche somiglianze con la società di oggi e l’Uomo moderno vengono a galla.
“Gente futura! Chi siete? Eccomi qua, sono tutto dolorante e pieno di lividi. A voi affido il frutteto della mia grande anima.”
Teatro Tordinona 12 Novembre 2014RETROATTIVA MAJAKOVKIJ
di e con Alessio Montagnani
Nasce dall’esigenza di omaggiare e rivivere in maniera viscerale a cento anni di distanza, l’opera di Vladimir Majakovskij, uomo esplicito e ribelle, fondatore del Cubofuturismo e portatore per le strade di una poesia terrena. Spettacolo incentrato sulla figura di Majakovskij Uomo che attraverso i suoi versi si delinea nella condizione più intima: Uomo con le sue paure Uomo con i suoi bisogni e Uomo con i suoi desideri. Ne risulta una tragicomica altalena tra l’essere e il fare che si conclude con un Corpo moderno che s’interroga sul Tempo. I suoi versi urlano, cercano orecchie disperatamente, il tempo perde di importanza, e le potenti e univoche somiglianze con la società di oggi e l’Uomo moderno vengono a galla.
“Gente futura! Chi siete? Eccomi qua, sono tutto dolorante e pieno di lividi. A voi affido il frutteto della mia grande anima.”
RETROATTIVA MAJAKOVKIJ
di e con Alessio Montagnani
Nasce dall’esigenza di omaggiare e rivivere in maniera viscerale a cento anni di distanza, l’opera di Vladimir Majakovskij, uomo esplicito e ribelle, fondatore del Cubofuturismo e portatore per le strade di una poesia terrena. Spettacolo incentrato sulla figura di Majakovskij Uomo che attraverso i suoi versi si delinea nella condizione più intima: Uomo con le sue paure Uomo con i suoi bisogni e Uomo con i suoi desideri. Ne risulta una tragicomica altalena tra l’essere e il fare che si conclude con un Corpo moderno che s’interroga sul Tempo. I suoi versi urlano, cercano orecchie disperatamente, il tempo perde di importanza, e le potenti e univoche somiglianze con la società di oggi e l’Uomo moderno vengono a galla.
“Gente futura! Chi siete? Eccomi qua, sono tutto dolorante e pieno di lividi. A voi affido il frutteto della mia grande anima.”
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