Colosseo Nuovo Teatro 29 Ottobre 2011 "Cosmetica del nemico" di Amélie Nothomb con Giuseppe Bisogno e Martino D'Amico, scene e costumi Massimo Bellando Randone regia Martino D'Amico. Tutto comincia nella sala di un aeroporto, un passeggero legge per ingannare l'attesa. Non poteva essere altri che lui, una vittima perfetta.E' stato sufficiente parlargli. E aspettare che la trappola scattasse. Tutto finisce nella sala d'attesa di un aeroporto. Va detto comunque che il caso non esiste. Un giallo? Forse. Certamente la doppiezza dell'uomo. Dialoghi mozzafiato e colpo di scena finale. Niente è crudele più dei rapporti umani e niente ferisce e persuade più della parola. Per questo ho scelto di mettere in scena Cosmetica del nemico e, in generale, di fare teatro. Questo romanzo è un'opera teatrale, un'arena in cui si affrontano due personaggi. Tra disputa, sarcasmo, ironia, minacce e colpi di scena Amélie Nothomb ha la capacità  di indagare l'insondato e trasformare un dato di fatto nel suo contrario. Attraverso un dialogo serrato, infarcito di citazioni filosofiche e battute di spirito, la piéce tiene tutti col fiato sospeso, in balia di una scrittura irriverente e ironica allo stesso tempo, in una continua altalena tra comicità  e tortura. Una tragicommedia. Una "favola" buffa e cruda sulla complessità  delle sovrastrutture sociali ed ideologiche e sulla difficoltà  di guardare in faccia il proprio sé, cosi com'è, bello, brutto o terrificante che sia.
Colosseo Nuovo Teatro 29 Ottobre 2011 "Cosmetica del nemico" di Amélie Nothomb con Giuseppe Bisogno e Martino D'Amico, scene e costumi Massimo Bellando Randone regia Martino D'Amico. Tutto comincia nella sala di un aeroporto, un passeggero legge per ingannare l'attesa. Non poteva essere altri che lui, una vittima perfetta.E' stato sufficiente parlargli. E aspettare che la trappola scattasse. Tutto finisce nella sala d'attesa di un aeroporto. Va detto comunque che il caso non esiste. Un giallo? Forse. Certamente la doppiezza dell'uomo. Dialoghi mozzafiato e colpo di scena finale. Niente è crudele più dei rapporti umani e niente ferisce e persuade più della parola. Per questo ho scelto di mettere in scena Cosmetica del nemico e, in generale, di fare teatro. Questo romanzo è un'opera teatrale, un'arena in cui si affrontano due personaggi. Tra disputa, sarcasmo, ironia, minacce e colpi di scena Amélie Nothomb ha la capacità  di indagare l'insondato e trasformare un dato di fatto nel suo contrario. Attraverso un dialogo serrato, infarcito di citazioni filosofiche e battute di spirito, la piéce tiene tutti col fiato sospeso, in balia di una scrittura irriverente e ironica allo stesso tempo, in una continua altalena tra comicità  e tortura. Una tragicommedia. Una "favola" buffa e cruda sulla complessità  delle sovrastrutture sociali ed ideologiche e sulla difficoltà  di guardare in faccia il proprio sé, cosi com'è, bello, brutto o terrificante che sia.
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