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Effetto Caffeina

Teatro Furio Camillo 13 Novembre 2014
EFFETTO CAFFEINA
Compagnia Circo Puntino: Elisa Zanlari e Andrea Castiglia
L’inizio di un viaggio dal reale all’onirico, dal piccolo dettaglio al grande impatto.
Tazzine volanti e scope danzanti, salti e acrobazie, roulotte che prendono vita e un grande cubo dondolante…tutto cambia e nulla è come te lo aspetti! Uno spettacolo comico e poetico in cui ogni oggetto viene presentato sotto un’altra luce, tutto si trasforma e ci sorprende, come l’acqua che, messa in una moka, diventa come per magia un Caffé.
Dall’incontro tra un folle manipolatore d’oggetti e un’acrobata della ruota tedesca nasce il CIRCO PUNTINO, un mix di salti e colpi di scena, il tutto mescolato con la musica dal vivo. Formatasi nelle palestre della Scuola di Circo FLIC, la compagnia porta in scena le divine arti della ruota tedesca, del monociclo-giraffa a tre ruote, del fuoco, dell’acro-portès e della manipolazione di oggetti quotidiani quali scope, sgabelli, tazzine e caffettiere.
Vengono suonati tutti gli elementi presenti in scena ed inoltre la “SCOPITARRA”, una scopa-chitarra-basso dotata di testa di viola creata esclusivamente dalla compagnia.
27.11.14
 

Il bosone di Higgs

Teatro Tordinona 9 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione IL BOSONE DI HIGGS di Mariapina Settineri, con Vera Quattrini regia di Claudio Dinacci Confessione tragicomica del Bosone di Higgs ovvero, La Particella di Dio, circa la propria esistenza condotta per miliardi di anni, immersa nella tranquilla routine del proprio lavoro (dare volume alla materia) messa d'un tratto in crisi dalla ricerca ostinata di uno scienziato, il prof. Peter Higgs, Premio Nobel per la fisica, meritevole di aver teorizzato e individuato La Particella di Dio, ovvero il Bosone di Higgs.
25.11.14
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Zombitudine

Teatro Remondini Bassano del Grappa 30 Agosto 2014
ZOMBITUDINE
testo, regia, interpretazione Elvira Frosini e Daniele Timpano
scene e costumi Alessandra Muschella
ideazione e realizzazione tecnica luci Marco Fumarola e Daniele Passeri
aiuto regia Francesca Blancato
organizzazione e promozione Daniela Ferrante
ideazione e regia teaser video Emiliano Martina
progetto Grafico Antonello Santarelli
disegni Valentina Pastorino
Lo zombie è il vecchio che non muore e il nuovo che non c’è. Lo Zombi è l’impossibilità della morte e dunque della resurrezione. Lo zombi è un morto che cammina e non sa dove va. “Come noi, noi siamo gli zombi”! Questo il punto di partenza di uno spettacolo scombinato, fuori dagli schemi, sospeso tra l’analisi della realtà e un iperrealismo che cerca di rendere credibile anche l’incredibile. Un uomo e una donna sono rifugiati in un teatro insieme al pubblico. In questo spazio di illusoria salvezza e resistenza attendono un evento apocalittico, l’arrivo di qualcuno, di qualcosa: il ritorno dei morti? la fine del mondo? la nostra morte individuale? un nuovo inizio? un cambiamento? una rivoluzione? la definitiva delusione? Non si sa se bello o brutto, ma un evento sta arrivando. O forse arrivano gli Zombi. Zombitudine non è uno spettacolo horror, semmai uno spettacolo sull’orrore di questo nostro tempo, su questa condizione di semi-vita che ci sentiamo addosso. La Zombitudine, appunto. Gli Zombi siamo noi. La Zombitudine è la nostra condizione quotidiana. Stretti tra l’emergenza di un evento imminente e devastante e una quotidianità claustrofobica in cui la vita da assediati è divenuta normalità, si fa fatica a focalizzare il pericolo o la salvezza. Quella dello Zombi è l’immagine palingenetica della nostra fine ma anche un’immagine di speranza, l’unica prospettiva di rinascita, l’unica forma di vita alternativa a tutta questa economia, questo mercato, questo dominio di banche, finanza e multinazionali. L’unico Risorgimento possibile per il nostro paese e per i suoi abitanti è un Risorgimento Zombi. Zombi di tutto il mondo unitevi!
[...] I due ultimi uomini sopravvissuti all’ecatombe si sono rifugiati, assieme ad un manipolo, non scelto ma totalmente casuale di persone, dentro un teatro. Fuori avviene l’apocalisse, l’ultima notte sulla terra. Non aprite quella porta. Da fuori premono, Romero docet, per entrare e mangiarsi l’ultima carne tremula e fresca. La cultura, il teatro, la parola, la lettura, i classici li salveranno? Illusi. [...] Siamo morti? L’Italia è morta? Gli italiani sono morti? Gli europei sono morti? La Grecia antica è morta? Il teatro è morto? La sopravvivenza è soltanto un punto di vista. Siamo vivi ma siamo morti al tempo stesso. Se la Frosini è la Sposa Cadavere di Tim Burton in movenze da Charlie’s Angel, Timpano è più vicino ad un fumetto, tipo l’amico di Scooby Doo oppure somiglia ad Indiana Jones, cercatore e scopritore dall’interno del morbo-virus che tutto e tutti attanaglia, questa morte prima della morte, con basette alla Elvis muovendosi impomatato come una parodia di 007. Urlano “Prendete posizione”, e sembrano Steve Jobs che ululava di essere arrabbiati e folli. Ah, chi lo è più? Siamo vecchi, siamo marci. La Resistenza di “Bella Ciao” che risuona ha perduto la sua battaglia, stanno arrivando, hanno occupato tutti i posti di potere. Il futuro è una parola vuota, senza significato. Anche se Timpano è il nostro Woody Allen. Che diceva infatti: ‘Si vive una sola volta. E qualcuno neppure una’. E anche: ‘Morire è una delle poche cose che si possono facilmente fare stando sdraiati’. Oppure: ‘Non mi interessa l’immortalità attraverso l’arte: io non voglio morire’. Infine: “‘on credo in una vita ultraterrena. Comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio”.
Tommaso Chimenti – Rumor(s)cena
produzione / amnesiA vivacE, Kataklisma
coproduzione / Teatro della Tosse di Genova, Fuori Luogo – La Spezia, Teatro dell’Orologio – Roma
ZOMBITUDINE è nato in collaborazione con Teatro di Roma nell’ambito del progetto “Perdutamente”
24.11.14
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Profumo

Teatro Furio Camillo 7 NOVEMBRE 2014
 Cie Twain physical dance theatre
PROFUMO Compagnia Produzione Danza Sostenuta Dal Mibact – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Direzione artistica Loredana Parrella
Coreografia e regia Loredana Parrella
Interpreti Yoris Petrillo, Fernando Pasquini, Elisa Melis
Produzione Act_Cie Twain 2014
Con Il Contributo Di Officinatwain_Regione Lazio
In collaborazione con Festival Ineuroff
In residenza Spazioctw_Centrocoreograficopermanente/Ladispoli, Chòrea Art Studio/Treviso
Disegno luci Gianni Melis
Organizzazione Elisa Vago
La presenza olfattiva di una donna scatena differenti reazioni in due uomini.
“Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all’orrore e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi ai profumi. Poiché il profumo è fratello del respiro. Con esso penetrava gli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere.[...] Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini.” Patrick Suskind da ‘Il Profumo’
20.11.14
 

Il coraggio di Adele

Teatro Biblioteca Quarticciolo 16 novembre 2014
 Il Coraggio di Adele
scritto e diretto da Giampiero Rappa
con Filippo Dini e Arianna Scommegna
scene e costumi Barbara Bessi
musiche originali Massimo Cordovani
regista assistente Alberto Basaluzzo
grafica Davide Lucchesi
Gloriababbi Teatro
Una travolgente storia d’amore. Ambientato in una ipotetica guerra, Il coraggio di Adele è una metafora del rapporto tra l’universo femminile e maschile. Una giovane donna e un giovane uomo che non si sono mai incontrati prima sono costretti a convivere isolati per un breve periodo in una baracca, al freddo, in aperta campagna, in attesa che vengano sospesi i bombardamenti. È Adele che trova Lucas ferito e ammalato e decide così di prendersi cura di lui. Rischiando ogni giorno la vita, va a prendere del cibo in un lontano casolare il cui proprietario è un misterioso contadino. Nell’isolamento e nel pericolo di morte continuo, Lucas e Adele si trasformano in un Adamo e Eva dei nostri tempi, tra scontri, ricatti, promesse, eros. Ma qualcosa cambierà i loro destini per sempre.
20.11.14
 

COLLINAREA - Lectura Dantis - Claudio Morganti


"COLLINAREA genius loci festival XIII edizione Lari direzione artistica scenica frammenti con la collaborazione di Massimo Paganelli Marco Menini Claudio Morganti Lectura Dantis Castello di Lari venerdì 21 luglio 2011 Lari - Pisa www.collinarea.it"
19.11.14
 

Autocritico


"Company Blu di e con Alessandro Certini 23 novembre 2010 Teatro in Scatola - Roma"
19.11.14
 

performance #3 inseguito e insegutrici


performance #3 inseguito e insegutrici
19.11.14
 

SCENA NOMADE 3


"Con: Edison Berisa, Ajnur Ibrahimi, Damir Kriziv, Senad Kurtesi, Ruzdija Morina, Ferdi Ramadani, Senat Ramizi, Darko Petrovic, Igor Petrovic, Emran Sabani, Suad Salahi, Ajnur Redzepi, Danijel Todorovic. Regia di: Salvatore Tramacere Collaborazione all'allestimento: Angela De Gaetano e Fabrizio Saccomanno Coordinamento organizzativo: Marija Anicic e Jenny di Maio"
19.11.14
 

Le Buttane


Teatro Aqarius Enna 1990 "Le Buttane" di Aurelio Grimaldi, regia Marcello Cappelli, con Lucia Sardo. Scenografia Tiziana Draghi, luci Marcello D'Agostino, costumi Pippo Miraudo.
19.11.14
 

Casa Scelsi - Utopie e incanti - parte II


"Incontri al Museo Casa Scelsi Serata Musicale : ROBERTO PROSSEDA, pianoforte UTOPIE E INCANTI Robert Schumann/Giacinto Scelsi ""Questo programma alterna, anche in modo repentino e spiazzante, musiche di Schumann e di Scelsi, tracciando, attraverso un gioco di specchi, di rimandi e di sorprendenti somiglianze, un inedito itinerario di ascolto: inusuale eppure coerente, poichè segue una linea di tensione musicale costante, alimentata ora da evidenti continuità  armoniche e di registro, ora da nettissime e inattese giustapposizioni: Più che elencare in dettaglio ogni riferimento che accomuni i singoli brani in ptogramma, preferisco chiedere all'ascoltatore una totale apertura percettiva, una disposizione a lasciarsi permeare e sorprendere dai contrasti materici e dai distillati timbrici che prenderanno forma nell'unica, pregnante atmosfera di casa Scelsi"" Roberto Prosseda. http://www.scelsi.it giovedì 30 settembre2010, ore 21 Fondazione Isabella Scelsi http://www.scelsi.it"
19.11.14
 

Calore


spettacolo di danza, coreografia di Enzo Cosimi, con Enzo Cosimi, (la locandina completa con i nomi degli altri interpreti danzatori, musiche ecc. saranno indicati al più presto) primo spettacolo in assoluto della Compagnia Enzo Cosimi, rappresentato al Padiglione Borghese-Roma, estate 1982 www.enzocosimi.com
19.11.14
 

MUSICOMETA 09' - XV edizione-


19.11.14
 

HOWL- part 1 (estratto video)


"Reading perforante, performante e sonoro, al confine tra poesia sonora e teatro, tra rumore e silenzio, tra mobile e immobile. Catene di parole e grumi di materia che si susseguono nei loro scatti duri e limpidi di immagini del paese-sogno: l'America, feroce e amata divoratrice dei suoi figli Allen Ginsberg è stato uno dei maggiori esponenti del movimento Beat Generation, insieme a Kerouac, Burroughs, Ferlinghetti, Corso e altri ancora sono riusciti ad interpretare le inquietudini moderne sapendo fondere trasgressione e serietà, impersonando un sogno di tutti: essere davvero liberi e fuori dalle gabbie dei condizionamenti. Alla Beat Generation inoltre aderirono artisti visivi, musicisti jazz, rock e 'colti'. Ideazione, composizione ed esecuzione sonora e vocale Zonokoski ( alias Luigi Parravicini ) Video : u-mix Produzione artistica u-mix.org"
19.11.14
 

LUIGI ONTANI - Mostra -


Mostra di Luigi Ontani al Macro
19.11.14
 

IOMIODIO

Teatro Tordinona 14 novembre 2014 IOMIODIO Non avrò altro dio all'infuori di me Con Daniele Aureli, Amadeo Carlo Capitanelli, Stefano Cristofani, Matteo Svolacchia Video Luca Farinella Drammaturgia Daniele Aureli, Massimiliano Burini Regia Massimiliano Burini spettacolo semifinalista nel 2011 al Premio Scenario e nel 2012 finalista a E45 Napoli Fringe Festival. Lo spettacolo nasce da una profonda riflessione e analisi sull'uomo contemporaneo, così lontano da quello descritto nella Genesi creato da Dio a sua immagine e somiglianza. Infatti, i bisogni e le necessità si manifestarono presto nell'uomo, al quale non bastarono gli strumenti donatigli dallo stesso Creatore, arrivando così a proiettare nell'IO il proprio Dio. A questa primigenia considerazione viene inoltre accostato il pensiero di Jean-Luc Marion espresso nel testo "Dio senza essere", dove il concetto di Idolo è descritto come un qualcosa che "indica il visibile e si manifesta come un oggetto che pretende di esaurirsi nel guardabile". L'epoca contemporanea ha cambiato l'uomo, e di conseguenza la società. Nell'atto di osservare l'uomo contemporaneo al fine di trovarne una definizione e capirne il ruolo e le necessità lo spettacolo si sviluppa nel tempo, ci mostra l'uomo in attesa. L'attesa di quel quarto d'ora di celebrità che Andy Warhol ha profetizzato per ognuno di noi. IOMIODIO mostra l'individuo di oggi, coi suoi fatui desideri e bisogni dettati dalla società che lo circonda in cui gli eventi accadono senza avere nessun effetto Nello spettacolo l'uomo diventa un prodotto commerciale, un oggetto il cui valore ha perso il peso morale sostituito da una nuova etica "kitsch". IOMIODIO parla al pubblico con l'unico linguaggio possibile per affrontare la superficialità dei nuovi valori umani, un lucido cinismo attraverso il quale delineare con oggettività la complessità sociale contemporanea con le sue chimere, aspirazioni represse, pro e contro del nostro incoerente periodo storico
19.11.14
 

Dido & Aeneas

Teatro Furio Camillo 6 NOVEMBRE 2014
 Gruppo E-Motion
DIDO & AENEAS
Tratto Dall’opera Omonima Di Henry Purcell
Libretto Nahum Tate
Regia e coreografia Francesca La Cava
Interpreti Anna Basti, Mariella Celia E Maurizio Formiconi
Costumi Santarella e Francesca La Cava
Scene Giancarlo Di Gregorio
Disegno Luci Stefano Pirandello
Produzione GRUPPO E-MOTION con Il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila
Produzione commissionata e coprodotta da La Risonanza, dal Festival Tage Alter
Musik Regensburg (Germania) con il sostegno dell’istituto Italiano di Cultura di
Monaco di Baviera in collaborazione con il Teatro Regensburg.
DIDO & AENEAS è ricco di allegorie che ci portano a riflettere sulla problematica esistenza dell’uomo contemporaneo e sulle relazioni umane. E’ un viaggio nel ricordo che focalizza l’attenzione sui sentimenti e sugli istinti dell’uomo: Eros, energia creativa e positiva, bisogno di creare e ottenere gioia e piacere e Thanatos, energia distruttiva e negativa, bisogno di distruggere, uccidere e rivivere le esperienze di tristezza e dolore.
Grazie all’intervento di Cupido, la regina, s’innamora follemente dell’eroe, che contraccambia l’amore. Tutto sembra perfetto ed idilliaco fino a quando non interviene il Fato a rompere l’incanto. Per volere di Giove, Enea è spinto da Mercurio a riprendere il suo viaggio e ad abbandonare la regina.
19.11.14
 

VIDEOR


poesia
18.11.14
 

GENERAZIONE TQ - 5 Parte


"Colosseo Nuovo Teatro 8 dicembre 2011 assemblea plenaria GENERAZIONE TQ moderatori: Andrea Cortellessa, Michele Dantini, Christian Raimo, Andrea Libero Carbone e in collegamento Skype dal Brasile Vincenzo Ostuni"
18.11.14
 

QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA - n 2 Dicembre 2011


"QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA n 2 Dicembre 2011 direttore artistico Attilio Scarpellini"
18.11.14
 

IL CASTELLO 1° parte


Teatro India dal 21 Settembre al 2 Ottobre 2011 "Il Castello" allestito da Giorgio Barberio Corsetti con Fattore K. e liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Franz Kafka. Lo spettacolo è composto da un trittico: Frieda, Il segreto di Amalia, Progetti di Olga. Un cast di prestigio prende parte alla realizzazione della messa in scena: Ivan Franek (K.), Mary Di Tommaso (Frieda, Mizzi, Pepi, Amalia, Contadina), Julien Lambert (Locandiere, Barnabas, Cocchiere, Contadino), Fortunato Leccese (Schwarzer, Artur, Contadino), Fabrizio Lombardo (Contadino, Maestro, Sindaco, Momus, Burgel), Alessandro Riceci (Jeremias, Contadino, Locandiere, Erlanger), Patrizia Romeo (Locandiera, Olga, Maestra). Dopo aver presentato "Il Castello" in Francia, al Theatre National de Bretagne, Corsetti ha ideato un adattamento tutto nuovo per questo spettacolo itinerante. Le diverse tappe, o stazioni, raccontano le peripezie di K.: l'arrivo al villaggio, la conquista e la perdita di una instabile posizione, gli incontri con gli abitanti del villaggio e gli ambigui emissari del Castello. Il romanzo di Kafka è frammentario, oscuro e a volte surreale. E' un'opera che parla dell'alienazione, della burocrazia e della frustrazione dell'uomo che tenta di opporsi al sistema e lo fa per mezzo di una costante comicità  terribile, che getta uno sguardo sull'umanità paradossale. La via di K. verso il Castello si svolge lungo un percorso che attraversa luoghi diversi, che possono mutare di città  in città, riadattandosi, ricomponendosi, come un organismo autonomo. Il pubblico segue K., lo accompagna nelle sue peripezie, dal suo arrivo nel villaggio, al primo incontro con gli abitanti nell'osteria. Qui nasce e termina l'amore per Frieda e hanno luogo le interminabili attese di K. all'albergo dei Signori, con gli illusori sprazzi di rivelazione sulla vera natura del Castello. Il romanzo è incompiuto, K. è condannato a restare per sempre in questo labirinto umano, fitto, inspiegabile e deludente come l'esistenza. 'Il cammino impossibile verso il Castello, il continuo spaesamento di K. e la sua testarda decisione ad andare avanti comunque, così come noi facciamo ogni giorno, la sua posizione nel mondo continuamente cancellata, la percezione del potere imprendibile, labile, ma opprimente e sempre presente, così come ce lo figuriamo, appostato nelle zone oscure della nostra parte sconosciuta, le aspirazioni impossibili, l'ostilità, la doppiezza, l'incredibile ingenuità degli abitanti del villaggio, il continuo paradosso, la paura e la risata sono tutte le esperienze e le emozioni che si vorrebbero passare al pubblico attraverso la scrittura di Kafka, il lavoro degli attori, le immagini, le invenzioni e la potenza degli spazi' ha spiegato il regista, Giorgio Barberio Corsetti.
18.11.14
 

LA LINGUA A PEZZI - Rassegna di Drammaturgia Internazionale Contemporanea


Teatro INDIA 26 ottobre 2011 "LA LINGUA A PEZZI". Autore: Juan Mayorga (SPAGNA), Traduzione: Antonella Caron, Curatore: Piero Maccarinelli. Interpreti: Pamela Villoresi, Maurizio Donadoni. Rassegna di Drammaturgia, Internazionale, Contemporanea. Dio è presente anche in mezzo alle pentole; con queste parole di santa Teresa, citate dall'inquisitore, si apre l'opera: una lunga conversazione tra l'inquisitore e la monaca ribelle, nella cucina del convento, conversazione che si trasforma in un processo in cui la vita e l'opera di Teresa sono oggetto di un rigoroso giudizio non privo di animosità, rimproveri e velate minacce. All'inquisitore, che cerca di smuovere le convinzioni della monaca, cercando, nelle sue visioni divine, l'ombra del demonio, Teresa risponde con coraggio, affermando con forza un' irremovibile fede, non libera dal dubbio, ma anzi rafforzata dal continuo dissidio interiore tra le voci del male. II discorso logico e rigoroso dell'inquisitore si scontra con le immagini abbaglianti, il verbo infuocato e la parola trasfigurata della santa.
18.11.14
 

100mila Poeti per il Cambiamento - PONTE DELLA MUSICA - 1° Parte


sabato 24 settembre 2011 ore 16.30 - 18,00 PONTE DELLA MUSICA: Lungotevere Flaminio, altezza Piazza Gentile da Fabriano "100 mila Poeti per il Cambiamento" evento poetico globale, con 500 eventi in 95 paesi. Formafluens - International Literary Magazine diretto da Tiziana Colusso e Associazione Culturale Lavatoio Contumaciale diretto da Tomaso Binga presentano: Massimo Mori Dimostrazione di Tai Chi come 'poema gestuale'. Marco Palladini 'Chi? Chi? Chi?' poema per megafono e voce ispirato a Amiri Baraka. Tiziana Colusso e Natale Romolo 'Di vocazioni', per voce e clarinetto. '100 mila poeti per il cambiamento' 1° lettura poeti. http://www.bigbridge.org/100thousandpoetsforchange/
18.11.14
 

trailer - Le Supplici - Un ricamo fatto sul nulla


Castello Pasquini Tensostruttura 2, Castiglioncello 1 Luglio 2011 "LE SUPPLICI" Un ricamo fatto sul nulla - coreografia Fabrizio Favale, cartoon-designer Sergio Gutierrez, con Marta Cappaccioli, Samuele Cardini, Martina Danieli e Fabrizio Favale, con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività  Culturali, Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Gammarad Italia grazie a Ferrara Dance Motive, Fienile Fluè-Bologna, Spazio Danza-Bologna, Centro Coreografico De La Gomera-Canary Island per la gentile concessione degli spazi in cui questo lavoro ha preso forma prima nazionale. Un ricamo fatto sul nulla è composto da un solo di Fabrizio Favale assieme a una piccola banda/fanfara di ragazzini, un trio danzato da Marta Capaccioli, Samuele Cardini e Martina Danieli, e un cartoon-film realizzato da Sergio Gutierrez, un giovane cartoon-designer di Bogotà . Il solo, il trio e il cartoon sono strettamente connessi tra loro per creare una sorta di fiaba legata a un arcaico mondo immaginario. Secondo Premio Miglior Coreografia a MASDANZA International Contemporary Dance Festival of the Canary Islands e Menzione Speciale al XIII International Festival of Choreographic Miniatures di Belgrado nel 2010. Fabrizio Favale si forma come danzatore all'American Dance Festival, Duke University of North Caroline USA, e al Centro Regionale per la Danza Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia. Entra a far parte della Compagnia Virgilio Sieni dove è solista dal 1991 al 1998. Danza come ospite e collaboratore alla coreografia con Michele Pogliani e MK. Nel 1999 inizia un percorso di ricerca coreografico fondando la compagnia Le Supplici.
18.11.14
 

Questa immensa notte Pt 1


"QUESTA IMMENSA NOTTE (THIS WIDE NIGHT) di Chloè Moss traduzione di Eliana Amadio e Laura Sicignano regia di Laura SICIGNANO scene di Laura BENZI / luci Sandro SUSSI / costumi Maria Grazia BISIO con Orietta NOTARI e Lisa GALANTINI / Raffaella TAGLIABUE Produzione TEATRO CARGO / PRIMA ITALIANA debutto BORGIO VEREZZI 16 e 17 luglio 2011 INIZIATIVA ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON LA FONDAZIONE EDOARDO GARRONE Se si passa del tempo nelle carceri femminili e si ascoltano le storie delle detenute, come ho fatto io, si vive un impatto estremamente forte con questo mondo. Circa il 70% di carcerate sono in prigione per crimini non violenti. Circa il 90% ha figli. E i motivi per cui sono recluse sono la povertà  e la droga. Questi problemi dovrebbero avere un trattamento diverso e il denaro speso per mantenerle in carcere potrebbe essere investito per prevenire la loro vulnerabilità. Così Chloè Moss, autrice di THIS WIDE NIGHT, ne racconta la genesi. 'Si può avere lo stesso rapporto con qualcuno con cui si è stati rinchiusi per venti ore al giorno? Cosa significa essere liberi? Quando Lorraine e Marie, le protagoniste dello spettacolo, escono, il mondo esterno non le può aiutare, ma le soffoca. Tutto quello che prima evitavano - come l'alcool, altre persone o la vita stessa - ora esplode e non c'è nulla che si può arrestare'. THIS WIDE NIGHT è un delicato ritratto di due donne che provano a ricominciare. Le protagoniste sono Marie, trent'anni e Lorraine, cinquanta. Tutto inizia quando Lorraine è rilasciata dal carcere e si reca a casa di Marie. Se le due donne in prigione condividevano ogni cosa, ora la loro amicizia, che un tempo le proteggeva, rischia di soffocare quella fragile libertà  che hanno ritrovato. THIS WIDE NIGHT esplora l'importanza e l'unicità delle relazioni create all'interno delle carceri: come possono o non possono esistere in un altro contesto e come la libertà  riconquistata rischi di sfociare in una prospettiva preoccupante e deprimente. Note di regia Il carcere nella testa. Anche quando sei fuori, sei marchiata: hai il carcere nella testa. Queste due donne hanno storie comuni alla maggior parte delle carcerate. Sono vittime assassine, madri tossicomani o alcoliste; hanno storie infantili di abbandono. Dentro, in prigione, gli è scivolata via la femminilità: sono diventate fantocci asessuati. Nonostante ciò non hanno perso dignità. Quando escono il mondo le respinge. Allora per loro il carcere assume una dimensione uterina, protettiva: è un richiamo, una possibilità  di fuga dal mondo. Non sanno affrontare il mondo perchè per loro è un incomprensibile, monolitico meccanismo che le stritola. Un mondo insopportabile perché è pieno di McDonald, dove ci sono vecchiette con mani incartapecorite come zampe di passeri che mangiano un hamburger da sole. E viene voglia di morire. Il monolocale nella periferia della grande città  senza nome dove le due donne si sono rifugiate, uscite di prigione, in realtà  non ha pareti. Ma lì dentro loro non sanno far altro che rivivere le relazioni e le dinamiche carcerarie. Sono amiche, madre e figlia, amanti, sorelle, nemiche... il carcere lo hanno nella testa. I loro ritratti non sono realistici, sono iper-realistici. Sotto una spietata lente di ingrandimento appaiono squadernate le loro fragilità. Quelle fragilità che sono l'origine delle loro colpe. Storie di abbandoni infantili che si ripetono di madre in figlia. Come un fato tragico, ineluttabile, insensato. Unghie tinte da smalto sbrecciato che grattano contro i muri. Muri mentali. Eppure dentro a queste vite slabbrate, inesorabilmente sbandate, sconce e disperatamente perdenti, c'è ancora ironia. La capacità  di vedersi dall'esterno, di comprendere il proprio fallimento, ma di riderci su, di far le pagliacce tra sorrisi e lacrime che colano di rimmel da pochi soldi, ridere a squarciagola, anche se hai perso un dente per un pugno. Due fragilità  che cercano di sostenersi l'una con l'altra non possono che fallire. Due fragilità  chiuse in una stanza fanno solo emergere il lato egoista di sè: per difendersi. Due fragilità  recluse sanno solo mentire per nascondere il lato peggiore di sè o per proteggerlo. Riescono solo a scannarsi. O forse no. O forse due donne insieme riescono a ritagliarsi un piccolo angolo di giardino, in quel monolocale di periferia, dove per un'ora al giorno batte anche il sole."
18.11.14
 

ARMUNIA - Laura Redaelli - ARIA PUBBLICA


"ARMUNIA ARIA PUBBLICA di Patrizia Cavalli con Laura Redaelli Luca Fagioli cura Ermanna Montanari Marco Martinelli produzione Teatro delle Albe Armunia Spiagge Bianche sabato 4 giugno 2011 Vada (LI) www.armunia.eu"
18.11.14
 

ZTL - Hieros Gamos - 3° studio per Divine Delizie


"ZTL Hieros Gamos 3° studio per Divine Delizie Non Company/Alessandro Pintus Angelo Mai 29 aprile 2011 Roma"
18.11.14
 

Caterina Inesi - Corpo Comico - Teatro Ateneo


Caterina Inesi - Corpo Comico - Teatro Ateneo
18.11.14
 

100mila Poeti per il Cambiamento - PONTE DELLA MUSICA - 4° Parte


sabato 24 settembre 2011 ore 16.30 - 18,00 PONTE DELLA MUSICA: Lungotevere Flaminio, altezza Piazza Gentile da Fabriano '100mila Poeti per il Cambiamento' evento poetico globale, con 500 eventi in 95 paesi. Formafluens - International Literary Magazine diretto da Tiziana Colusso e Associazione Culturale Lavatoio Contumaciale diretto da Tomaso Binga presentano: Massimo Mori Dimostrazione di Tai Chi come 'poema gestuale'. Marco Palladini 'Chi? Chi? Chi?' poema per megafono e voce ispirato a Amiri Baraka. Tiziana Colusso e Natale Romolo 'Di vocazioni', per voce e clarinetto. '100milapoetiperilcambiamento' 1° lettura poeti. http://www.bigbridge.org/100thousandpoetsforchange/
18.11.14
 

Autori nel cassetto, attori sul comò - CORDA TESA


Teatro Lo Spazio, Roma, 19 Luglio 2012 CORDA TESA di Marie Evelina Buffa, regia Evelina Nazzari, con Maddalena Recino, commenti sonori di Francesco Cristafulli.
18.11.14
 

Luigi Ballerini


"""Cefalonia"" (poema a due personaggi) lettura scenica di Luigi Ballerini e Pippo Di Marca Atelier Meta-Teatro 29 novembre 2010 - Roma"
18.11.14
 

Le streghe di Salem


Teatro Colosseo 1/2/2006 "Le streghe di Salem" di Maria Chiara Piazza, regia di Giovanni Nardoni, con: Giulia Agostino, Annamaria Ajelli, Paola Barbaro, Annalisa Bianchi, Enrico Bianchi, Antonio Bruno, Giorgia Caldarelli, Alessandra Capone, Francesca Carli, Domenico Falcone, Beniamino Furcolo, Silvia Paoletti, Maria Chiara Piazza, Clementina Radio, Virginia Scaramuzza, Alessandro Sergio, Sara Soldi, Sara Tomaselli. Costumi Carolina D'Intimo. Spettacolo suggestionante dalle tinte fosche. Inserisce in un ambiente acronistico l'isteria collettiva di un popolo...la paura di quello che non si può spiegare...il timore dell' occulto che porta al patibolo l'innocenza pur di esorcizzare il maligno. Verità  storica (Salem, 1692) e finzione si fondono per generare uno spettacolo inquietante e quanto mai attuale nei temi. La strega come 'l'uomo nero', cattivo e voluttuoso, empio e ammaliante. La strega come ciò che non si può spiegare ma a cui nemmeno si può resistere. Così temuta dalla normalità  di un popolo 'buono e giusto'; un popolo che porta alla forca (perché 'deve') l'innocenza, pur di cancellare il peccato, pur di punire il peccatore. La Salem del 1692 e quella del 2006 si fondono per tentar di legare stati d'animo, paure e inquietudini, emozioni figlie di tutti i tempi. Riproducono le stesse condizioni psicologiche drammatiche, di oggi e di allora, e proprio oggi, come allora, le Streghe seminano il germoglio della rappresaglia e della soppressione. Le Streghe son maligne, le Streghe van bruciate! L'avvento, la colpevolezza, la condanna: cambi di scena e di emozioni sottolineati e scanditi da un grande tamburo africano, suonato da angolazioni diverse del palco con colpi pesanti come la disgrazia che si abbatte sulla città  di Salem. Riprese video ulisse Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72.
18.11.14
 

VS - VALERY SOLANAS


spettacolo di e con Patrizia Bettini, Alessandra Vanzi, Marco Solari
18.11.14
 

MoUunologhi di una giovenca - dal mito ai giorni nostri


Colosseo Nuovo Teatro 4 - 5 - 6 giugno 2012 "MoUunologhi di una giovenca - dal mito ai giorni nostri" spettacolo teatrale con musica dal vivo, brevi incursioni della danza e della canzone, di e con Sara Pallini con la partecipazione di Pino Clementi - Sax e Flauto, Arianna Granieri - Pianoforte, Musiche di Federica e Pino Clementi, Foto di Scena Sara Riccetti, Luci e Audio Emanuele Genna. Movimenti coreografici Sveva Mattarino, Assistente alla regia Marco Savegnago, Organizzazione Carlo Dilonardo. Cosa lega tre frammenti di teatro così diversi l'uno dall'altro? Il linguaggio certamente no, trattandosi di autori tanto lontani nella storia dell'uomo. Quello che accomuna i tre monologhi è il personaggio di una giovane donna in parte tramutata in giovenca a causa dell'Eros ....Il primo pezzo, riadattamento dal Prometeo incatenato di Eschilo, racconta le vicende della vergine Io, vittima della passione di Zeus da cui viene sedotta e abbandonata. Per questo tradimento sua moglie Era si vendica sulla fanciulla, infliggendole la doppia pena di essere continuamente punta dall'aculeo di un tafano e perseguitata dal cane Argo. Io dunque è costretta ad una eterna fuga e ad errare di terra in terra. Il secondo frammento trae ispirazione dal Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, proponendone una contemporanea rilettura in chiave più moderna ed estrema, come lo ri-scrive Botho Strauss in Der Park. Titania infatti è regina del mondo delle fate come nel Sogno shakespeariano, ma anziché innamorarsi di un asino, cade vittima di una folle passione per un enorme toro e, per accoppiarsi con esso, chiede al servo di aiutarla a trasformare il suo inadatto corpo di donna in quello di una vacca. Infine, il terzo monologo CoWoman presenta la figura di una nasty dancer/escort che di buon grado svolge il mestiere, consapevole dei vantaggi che offre il suo lavoro. Finita una performance Stella si prepara alla successiva, in modo seriale e svagato, con consueta cura ma senz'arte, ripetendo i soliti gesti: doccia, epilazione, costume, trucco, stretching, prove, prove, prove. Anche lei vittima... del sistema o, forse, soltanto di se stessa ...
18.11.14
 

DUE VECCHIETTE VANNO A NORD


Teatro Biblioteca del Quarticciolo 5 Aprile 2012 "DUE VECCHIETTE VANNO A NORD" di PIERRE NOTTE, con IAIA FORTE e DANIELA PIPERNO, regia Marcello Cotugno, traduzione Anna D'Elia. Due donne, due sorelle: Annette e Bernadette. Hanno appena perso la madre e decidono d'inumare le sue ceneri vicino alla salma del padre, morto molto tempo prima e sepolto in un cimitero, da qualche parte a nord del Paese. Comincia allora un viaggio rocambolesco, un viaggio che è anche una spedizione nel passato, nei loro ricordi. Una serie di quadri presentati in un ordine anarchico che ritraccia il vagabondare strampalato di queste due sorelle tanto diverse ma così complici. Un mix di humor corrosivo, impertinente e di una tenerezza infinita. "Un testo che dietro l'ironia cela uno sguardo amaro sulla condizione umana, rivelata nel momento in cui ci si trova a due passi dalla morte - commenta il regista Marcello Cotugno - e ci si sente liberi di dire e fare quello che le convenzioni sociali inevitabilmente impediscono".
18.11.14
 

SHORT THEATRE 2011- Teatro di Dioniso - Corsia degli incurabili


"Teatro India 14 settembre 2011 Teatro di Dioniso ""Corsia degli incurabili"" di Patrizia Valduga, uno spettacolo di Valter Malosti, con Federica Fracassi, suono e programmazione luci, fonico G.u.p. Alcaro, costumi Federica Genovesi, scelte musicali, luci, spazio scenico Valter Malosti musiche voci e suoni G.U.P. Alcaro, Harold Arlen & E.Y. Harburg, Ludwig Van Beethoven, Carmelo Bene, Uri Caine, Enrico Caruso, CCCP, Leonardo Maria Cognetti, Gabriele D'Annunzio, Filippo Del Corno, Giovanni Lindo Ferretti, Judy Garland, Christoph Willibald Gluck, Hèlène Grimaud, Vincenzo La Scola, Franz Liszt, BJ Nilsen, Portsmouth Sinfonia, Akira Rabelais, Fausto Romitelli, Richard Strauss, Francesco Paolo Tosti, Richard Wagner, Tom Wallace, Chris Watson organizzazione Paolo Ambrosino, amministrazione Paola Falorni, una produzione Teatro di Dioniso / Residenza Multidisciplinare di Asti, in collaborazione con Teatro i / Festival delle Colline Torinesi. Corsia degli incurabili, pubblicato nel 1996, è un atto unico scritto in versi da Patrizia Valduga, una delle voci più significative della poesia contemporanea italiana. Il/la monologante si esprime in una lingua che si nutre del rapporto-divario tra linguaggio alto e linguaggio basso, 'qui spinto fino ad impastare in una sola ipotesi tonale gli estremi del sublime e della più trita umiliante attualità: oggetto questa di uno sdegno di matrice dantesca che la Valduga usa anche per ridare un senso e dignità  di vita a ciò che i nostri esausti tempi d'impostura tendono a non considerare vita. Una donna 'soldato del dolore', malata terminale, giace in una stanza d'ospedale, immobile, inchiodata su una sedia a rotelle, i capelli divenuti rampicanti; i muri scrostati e le poche luci si animano come esseri viventi, respirano, agonizzano, soffrono, amano con lei. Con determinazione la donna lancia le sue parole che si fanno, di volta in volta, invettiva, desiderio, scherno, preghiera, bisbiglio, confessione, provocazione, accompagnata da una partitura sonora tesa e multiforme, una sorta di suono interiore emotivo e disturbato, che passa dalla natura rivisitata da Chris Watson, tocca le ultime sonate per pianoforte di Beethoven, Wagner e Tosti, si incendia con Fausto Romitelli e urla con Giovanni Lindo Ferretti. http://www.shorttheatre.org"
18.11.14
 

Argot Off 2012 - VANITY FAIR'S SNOW WHITE


"Argot Off 2012

Collettivo Pirate Jenny

VANITY FAIR'S SNOW WHITE

con il sostegno di nudoecrudoteatro, Mosaico Danza INSIDE/OFF (To), Tebaide Web Agency Progetto vincitore del bando UP_NEA 2012 Progetto finalista al premio Equilibrio (Roma) e al Premio Prospettiva Danza (Padova)   Concept e performance Elisa Ferrari/Davide Manico/Sara Castellani testi Davide Manico tecnico regia Marco Masello direzione musicale Dario Congedo scenografia Carola Talsma e Federica della Bona, Accademia NABA   Argot Studio 19 giugno 2012 Roma  "
18.11.14
 

Retroattiva Majakovkij

Teatro Tordinona 12 Novembre 2014
 RETROATTIVA MAJAKOVKIJ
di e con Alessio Montagnani
Nasce dall’esigenza di omaggiare e rivivere in maniera viscerale a cento anni di distanza, l’opera di Vladimir Majakovskij, uomo esplicito e ribelle, fondatore del Cubofuturismo e portatore per le strade di una poesia terrena. Spettacolo incentrato sulla figura di Majakovskij Uomo che attraverso i suoi versi si delinea nella condizione più intima: Uomo con le sue paure Uomo con i suoi bisogni e Uomo con i suoi desideri. Ne risulta una tragicomica altalena tra l’essere e il fare che si conclude con un Corpo moderno che s’interroga sul Tempo. I suoi versi urlano, cercano orecchie disperatamente, il tempo perde di importanza, e le potenti e univoche somiglianze con la società di oggi e l’Uomo moderno vengono a galla.
“Gente futura! Chi siete? Eccomi qua, sono tutto dolorante e pieno di lividi. A voi affido il frutteto della mia grande anima.”
18.11.14
 

Sport

Teatro Furio Camillo 8 NOVEMBRE 2014
 Gruppo Nanou
SPORT
Di Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
Con Rhuena Bracci
Sound Roberto Rettura
Portiamo in scena un’atleta, colta nell’intimità dei preparativi per l’esecuzione dell’elemento ginnico, per esporre un corpo nella sua fragilità e diametralmente opposta forza.
L’attimo prima del volo. Il momento di sospensione, di tutte le possibilità di cambiamento, di tutte le potenziali direzioni.
Cogliere il pensiero dell’atleta prima della vertigine per capirne il silenzio.
Sonorizzare una soggettiva, che non sia quella privata dell’atleta ma una nuova, che ha sicuramente a che vedere con quella solitudine, ma che accoglie anche la visione, individuale e collettiva allo stesso tempo, degli spettatori.
18.11.14
 

Finché vita non ci separi

TEATRO ROMA 14 NOVEMBRE 2014
 FINCHE’ VITA NON CI SEPARI
di Gianni Clementi
regia Vanessa Gasbarri
con Giorgia Trasselli, Antonio Conte, Nicola Paduano, Alessandro Salvatori, Cristiana Vaccaro
Sono le 4,30 di mattina, in casa Mezzanotte fervono i preparativi per le nozze dell'enigmatico ed intrigante Giuseppe (Nicola Paduano) figlio di Alba (Giorgia Trasselli) e Cosimo (Antonio Conte), maresciallo in pensione dell'Arma.
Appena rientrato da una missione in Afghanistan, Giuseppe, paracadutista dei carabinieri, è atteso all'altare dalla futura sposa, figlia del signor Spampinato proprietario del ristorante "La Scamorza".
Alba, con la sua tagliente comicità, pur nell'imminenza della cerimonia, non riesce a rassegnarsi all'idea di imparentarsi con quella che lei definisce una famiglia di "sguatteri" e non perde occasione per ricordarlo ad un esausto Cosimo che con esilarante arrendevolezza continua ad amarla dopo 35 anni di bonari ed inoffensivi litigi.
L'arrivo di Miriam (Cristiana Vaccaro) hair stylist e make up artist, come ama definirsi, porta in casa Mezzanotte una ventata di effervescente e scoppiettante simpatia.
L'ora fatidica si avvicina, la Chiesa è addobbata, il ristorante la Scamorza attende 120 invitati e casa Mezzanotte si trasforma in un'intricata situazione di equivoci e comicità.
Tutto pronto. Tutto perfetto. Tutto... quando, come nei migliori giochi teatrali, qualcuno bussa alla porta... È Mattia (Alessandro Salvatori) che con la sua esuberante personalità...
17.11.14
 

Sleeping Around


Teatro Colosseo 1999 "Sleeping Around" di Hilary Fannin, Stephen Greenhorn, Abi Morgan, Mark Ravenhill, regia Marco Carniti. Uno sguardo sulla vita attraverso il tema della sessualità, una commedia amara che unisce elementi comici e paradossali alla crudeltà  del quotidiano. Frammenti, polaroid di vita, a volte divertenti a volte spietati, che compongono un unico grande mosaico.
16.11.14
 

ELETTROSMOG - CRONACA DI UN PRESIDIO, STORIA DI MILLE ANTENNE


TEATRO COMETA OFF 26 e 27 febbraio "ELETTROSMOG - CRONACA DI UN PRESIDIO, STORIA DI MILLE ANTENNE" scritto, diretto e interpretato da Gianfranco Teodoro produzione Ass. Culturale Gocce di Arte. Lo spettacolo fa parte della rassegna LET - Liberi Esperimenti Teatrali. Elettrosmog trae lo spunto da una protesta, una delle tante che ogni giorno si presentano ai nostri occhi attraverso la realtà o notizie di giornali e media: un presidio, un picchetto, creato da alcuni cittadini per evitare l'installazione di un'antenna sopra il terrazzo del palazzo di fronte. E, come specifica il sottotitolo, lo spettacolo vuole essere sì la 'cronaca di un presidio', ma soprattutto intende presentare ed evidenziare le 'storie di mille antenne', quelle che in ambito nazionale attirano l'attenzione per i possibili risvolti negativi, drammatici sulla salute nostra e dei nostri figli. L'inquinamento elettromagnetico, è un nemico invisibile: l'elettrosmog non lo si vede, non lo si conosce e, di conseguenza, vengono facilmente calpestati dei diritti, prima di tutto quello alla salute, con la convinzione di essere dalla parte giusta. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72.
16.11.14
 

noaretauno.it


"con Valentina Barresi e Areta Gambaro musiche di Areta Gambaro voci di Valentina Barresi e Areta Gambaro regia di Areta Gambaro fonica e luci Daniela Pavlova rappresentato il 6 novembre 2010 per living-e-theatre (prima settimana di spettacoli interamente in streaming)"
16.11.14
 

L'anello d'Erode


Teatro Colosseo 3/5/1998 "L'anello d'Erode" di Lucilla Lupaioli, da un'idea di Furio Andreotti che firma anche la regia. Una donna, per raccontare storie di "marchette" eterosessuali e dei loro clienti gay, consumate negli squallidi gabinetti di uno stabilimento balneare sul litorale romano, fuori stagione. Storie di prostituzione, di violenza, d'amore, di morte di un gruppo di giovani dai nomi evangelici Pietro (Claudio Santamaria), Simone (Giordano De Piano), Giovanni (Massimo De Santis), Tommaso (Alessandro Carvaruso), Matteo (Massimiliano Violante) e Erode (Alberto Alemanno), il re dei "marchetta", il maestro e l'idolo di chi si accosta al mestiere, uno che si e' fatto la villa al mare, l'appartamento in citta' e l'automobile veloce. Centro di questa vicenda che procede con taglio cinematografico per sequenze, e' l'amore che nasce tra Pietro, ragazzo di borgata da poco iniziato al mestiere, e lo studente omosessuale Giovanni, un essere tormentato, alla ricerca dell'amore. Fra gli incontri che si susseguono a ritmo incalzante, tra amplessi consumati furtivamente, c'e' chi cerca sentimenti e cade sempre in rapporti impossibili, come Matteo; chi cerca la propria identità sessuale, chi si accontenta semplicemente di sopravvivere, e chi, ancora, sogna di vivere alla grande. L'amore ostinato di Giovanni scompaginerà  quel microcosmo giovane e composito e la storia volgerà alla tragedia. Scritto con un linguaggio crudo nel quale predomina il romanesco, e punteggiato qua e là  da incongruenti squarci di lirismo e accenti melodrammatici, il testo, pur non avendo la forza espressiva di un Koltes o la violenza immaginifica di Fassbinder, offre, senza compiacimenti, un interessante spaccato di una realtà  dura e tormentata. Buona e convincente la prova di tutti gli attori guidati da una sobria regia. A una replica, teatro esaurito e lunghi applausi scroscianti.
16.11.14
 

Obliquo Pirandello


Obliquo Pirandello con Aide Aste, Luisa Cortesi, Carmelo Galati ideazione e regia Elsa Agalbato, Fabio Sargentini L'Attico - Fabio Sargentini via del Paradiso 41, Roma - 06/6869846 - www.fabiosargentini.it Un teatro nel teatro nel teatro. Teatro concettuale e teatro recitato si fondono in questo nostro spettacolo 'Obliquo Pirandello'. Dato l'interesse che da sempre nutriamo per lo spazio teatrale, per il punto di vista dello spettatore, era inevitabile affrontare prima o poi la poetica del teatro nel teatro. Questo ci ha portato a sintetizzare un testo di Pirandello: 'Cosi è (se vi pare)'. Assodato che la parola pirandelliana, dalle mille sfaccettature, scritta per essere recitata, è stata l'architrave di tale poetica, come potrebbe essere altrettanto efficace dopo circa ottant'anni dal suo pronunciamento? Oggi il fattore sorpresa è per forza di cose svanito, lo spettatore ben prima che s'alzi il sipario conosce per filo e persegno la vicenda sul punto di essere rappresentata. Vogliamo lasciarlo lì immobile nel tempo, lo sguardo fisso avanti a sè, ligio al patto che lo vincola alla sua postazione fossilizzata? Ecco, incardinando la parola pirandelliana in un'architettura spaziale che svia lo sguardo da frontale a obliquo, si ricrea quel senso di vertigine del testo perdutosi col tempo. Lo spettatore osserva lateralmente il suo alter ego applaudire gli attori che lui sente ma non vede recitare. Viene alla luce così un'operazione di teatro nel teatro che crediamo non sia stata mai rappresentata. Anzi, nel finale, senza che l'avessimo pensato prima, ci siamo trovati alle prese, come in un gioco di scatole cinesi, addirittura con un teatro nel teatro nel teatro. è stato quando ci è apparsa all'improvviso, attraverso le finestre con vista sulla strada, la scena inesausta della vita. Elsa Agalbato Fabio Sargentini Obliquo Pirandello 23/31 marzo 2010 L'Attico http://www.fabiosargentini.it
16.11.14
 

DOLL IS MINE


"DOLL IS MINE di Katia Ippaso con Cinzia Villari sassofono e clarinetto Michele Villari fisarmonica midi Roberto Palermo luci Camilla Piccioni mise en espace Lorenzo Profita Liberamente ispirato a due romanzi della letteratura giapponese, La casa delle belle addormentate di Yasunari Kawabata, considerato il ""capolavoro della decadenza"" (1960), e Sonno profondo di Banana Yoshimoto (1989), Doll is mine è stato scritto per Cinzia Villari, è concepito come un monologo in cui la parola si carica di segni poetici e trame musicali e si sviluppa in una mise en espace. La protagonista è una ragazza che fa un mestiere 'impossibile' ed estremo: accompagna i clienti nel sonno. Un lavoro diffuso nel Giappone contemporaneo, che si nutre di sintomi ambigui, rivelando al tempo stesso un malessere collettivo e una soluzione poetica alla 'tragedia della notte'. In questa 'casa delle belle addormentate' gestita da una padrona di imperativi kafkiani, si presentano prevalentemente uomini in preda ad ossessioni e fobie. Chiusa nella sua stanza, impossibilitata ad uscire dalla casa, la nostra protagonista è costretta a subire i loro umori incontrollati e i racconti delle loro vite andate. Un catalogo di perversioni ""dolci e mortali"" che si nutrono di umori segreti, scambiati di notte e anche di giorno, tutte le volte che un essere umano ammette un altro spettatore allo spettacolo impudico e drammatico del proprio sonno."
16.11.14
 

Aggregazione


"Teatro Guanella Milano 2009 'Aggregazione' Regia: Matteo Lanfranchi, Compagnia/Produzione: Effetto Larsen, Cast: Yann Altavilla, Renato Avallone, Elisa Bottiglieri, Chiara Casorati, Beatrice Cevolani, Vincenzo Geddo, Ginevra Notarbartolo, Luna Paese, Marco Ripoldi, Dario Sanna, Laura Tepèe Triscritti, Federico Vazzola. Aggregazione, performance immaginativa e visionaria, che si sviluppa in una ricerca che tocca il tema della sofferenza legata al condizionamento, racconta la perenne ricerca dell'uomo nel suo rapporto individuo/ambiente. Tutta la frustrazione che noi uomini siamo destinati a subire. Non dal mondo, nè dalle relazioni. Ma da quel terribile gioco che è la vita, della quale solo noi stessi siamo artefici. Cosa potrà  mai soddisfarti?"
15.11.14
 

ULTIMI


Teatro Vascello 28 MARZO 2012 TSI La Fabbrica dell'Attore e Dynamis Teatro Indipendente presentano: "ULTIMI" regia: Andrea De Magistris, drammaturgia: Andrea De Magistris, Giovanna Vicari, aiuto regia: Giovanna Vicari, con: Pietro Angelini, Ilaria Bevere, Concetto Calafiore, Filippo Lilli, Dalila Rosa, Francesco Turbanti, Valentina Vaccarini, Marta Vitalini, proiezioni e luci: Paride Donatelli (Aqua Micans), elaborazioni audio: Filippo Lilli, contributi video: Paride Donatelli, Francesco Grassellino, costumi e scene: Dynamis Teatro, organizzazione e promozione: Alessandro Amato, Pietro Angelini, foto e grafica: Chiara Maretti. Nei mesi di ricerca che hanno preceduto il primo studio di ULTIMI abbiamo cercato di disegnare le abitudini, i linguaggi, gli entusiasmi ma anche i disagi che accompagnano i giovani del 2011 nel rapporto con la socialità, la scuola, la politica. Senza catastrofismo, l'impressione che emerge ad oggi, sopratutto dal confronto diretto con i ragazzi di alcuni licei romani, è che il risultato più diffuso sia un comune e coltivatissimo individualismo, incoraggiato da percorsi educativi e ancor più lavorativi che addormentano il potenziale di apertura, invenzione e ripensamento politico che per natura i giovani hanno in dote. E la sensazione è che attraverso questo meccanismo le energie di ribellione si disperdono. Così, nella costruzione delle relazioni sceniche con gli attori, abbiamo via via dedicato particolare importanza al tema della fragilità. Senza cercare di stabilire dettami, il nostro Studio prova ad essere una fenditura da cui sbirciare per affacciarsi su una condizione di gioventù senza dare consigli da manuale "pronto all'uso". Attraverso la scena costruita dalle immagini e dagli attori (presenze, non personaggi), cerchiamo di raccontarvi gli anni della totale libertà (anche folle, ma insomma libertà) e di quella carica lì, che ha anche un lato di disperazione.http://www.dynamisteatro.it
15.11.14
 

Le tre sorelle - seconda parte


FONDERIA DELLE ARTI 900 dal 23 al 27 febbraio 2011 "LE TRE SORELLE" di Anton Œechov. Regia Jean-Paul Denizon. Aiuto regia Dario Aggioli. Scene e costumi Maria Toesca. Adattamento Jean-Paul Denizon e Dario Aggioli. Con: Elisa Carucci, Valeria De Angelis, Roberta Mele, Francesca Musci, Giada Parlanti, Giorgia Porchetti, Silvia Quondamstefano, Sarah Sammartino, Elena Savio, Annika Stràhm, Ursula Volkmann, Dario Aggioli, Tristan Bouvier, Bernardo Casertano, Valentino Ligorio, Marco Sabatino, Saba Salvemini, Omar Scala. Spettacolo realizzato in occasione dell'anno della Cultura Russa in Italia. La scelta di un classico della drammaturgia mondiale rispecchia due intenti fondamentali di Jean-Paul Denizon: innanzitutto, rispettare un lavoro già  fatto in passato, in quanto alcune scene della piece sono già state utilizzate durante gli stage come base di lavoro per gli allievi attori, che così hanno potuto cimentarsi con un autore importante. In secondo luogo, la scelta rispecchia la necessità  e la volontà  di avvicinarsi a Œechov in modo innovativo. Si è voluto mettere in evidenza la coesistenza e l'importanza dell'aspetto comico insieme a quello tragico, aspetto che più frequentemente ha informato le realizzazioni sceniche. La messa in scena prevede la presentazione metateatrale del lavoro: pur consapevoli che questo espediente non è innovativo, si è comunque scelto perchè, in primo luogo permette un adattamento del testo anche dal punto di vista della durata, e poi sposta l'attenzione su una messa in scena basata quasi totalmente sul lavoro attoriale. Gli attori coinvolti hanno un'età  compresa tra i 20 e i 35 anni, per ribadire la volontà  a far lavorare i giovani in un'esperienza che viene sentita importante sia artisticamente che professionalmente. E questa idea viene confermata dall'interesse di addetti ai lavori che sono stati coinvolti nel progetto a vari livelli. Riprese video per l'archivio storico dellAss. Cult. Beat 72. fonderia900.blogspot.com/
15.11.14
 

Non Uomo


"di Samuel Beckett con Pippo Di Marca rappresentato il 2 novembre in occasione di Living-e-theatre, prima settimana in assoluto, di spettacoli solo in streaming."
15.11.14
 
 
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