Omaggio a Georges Brassens - (19/10/14)


CANALE:

Omaggio a Georges Brassens Andrea Belli: Voce e chitarra Franco Pietropaoli: Chitarra, mandolino Alessandro Belli: Contrabbasso Lo spettacolo che Andrea Belli, Franco Pietropaoli e Alessandro Belli propongono è una rivisitazione linguistica e interpretativa del repertorio di Brassens, pur rimanendo fedeli alla dimensione intima delle sue canzoni. Le radici napoletane di Brassens, la sua passione per la tarantella e la cultura italiana vengono qui sottolineate e riproposte dai tre giovani musicisti italiani. Come sarebbero state le canzoni di Brassens se i nonni materni non avessero mai lasciato l'Italia? Georges Brassens ha spesso indicato il jazz come la sua fonte di ispirazione. La tarantella che è comunque onnipresente nelle sue composizioni (La chasse aux papillons, Le gorille, l'introduzione de La femme d'Hector, il refrain de La lègende de la nonne...) ci ricorda, se è necessario, che il sangue italiano scorreva nelle vene di Georges Brassens, per via delle origini materne. Andrea Belli e i suoi compagni Franco Pietropaoli e Alessandro Belli, restituiscono perfettamente le canzoni di Brassens nella lingua di Dante. Si sono esibiti in Francia per la prima volta, nell'aprile del 2009, al festival Georges Brassens di Vaison la Romaine. Hanno conquistato, per la loro musicalità  e il loro carisma, in una frazione di secondo i festivalieri, anche se sono riconosciuti per essere come tutti i puristi brassensiani, esigenti e pignoli. Da allora, e sono contento per loro, gli organizzatori delle manifestazioni che rendono omaggio a George! s Brassens li richiedono. Essere all'origine del loro successo è per me il più bel regalo che questi giovani interpreti mi potessero fare. Grazie. Jean-Marc Dermesropian (direttore artistico del festival Brassens di Vaison-la-Romaine) Colosseo Nuovo Teatro lunedì 20 febbraio 2012 Roma

Omaggio a Georges Brassens Andrea Belli: Voce e chitarra Franco Pietropaoli: Chitarra, mandolino Alessandro Belli: Contrabbasso Lo spettacolo che Andrea Belli, Franco Pietropaoli e Alessandro Belli propongono è una rivisitazione linguistica e interpretativa del repertorio di Brassens, pur rimanendo fedeli alla dimensione intima delle sue canzoni. Le radici napoletane di Brassens, la sua passione per la tarantella e la cultura italiana vengono qui sottolineate e riproposte dai tre giovani musicisti italiani. Come sarebbero state le canzoni di Brassens se i nonni materni non avessero mai lasciato l'Italia? Georges Brassens ha spesso indicato il jazz come la sua fonte di ispirazione. La tarantella che è comunque onnipresente nelle sue composizioni (La chasse aux papillons, Le gorille, l'introduzione de La femme d'Hector, il refrain de La lègende de la nonne...) ci ricorda, se è necessario, che il sangue italiano scorreva nelle vene di Georges Brassens, per via delle origini materne. Andrea Belli e i suoi compagni Franco Pietropaoli e Alessandro Belli, restituiscono perfettamente le canzoni di Brassens nella lingua di Dante. Si sono esibiti in Francia per la prima volta, nell'aprile del 2009, al festival Georges Brassens di Vaison la Romaine. Hanno conquistato, per la loro musicalità  e il loro carisma, in una frazione di secondo i festivalieri, anche se sono riconosciuti per essere come tutti i puristi brassensiani, esigenti e pignoli. Da allora, e sono contento per loro, gli organizzatori delle manifestazioni che rendono omaggio a George! s Brassens li richiedono. Essere all'origine del loro successo è per me il più bel regalo che questi giovani interpreti mi potessero fare. Grazie. Jean-Marc Dermesropian (direttore artistico del festival Brassens di Vaison-la-Romaine) Colosseo Nuovo Teatro lunedì 20 febbraio 2012 Roma
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