Teatro Colosseo dicembre 2004 "ANNA CAPPELLI" di Annibale Ruccello, regia Mario Mattia Giorgetti, con Donatella Liotta. Compagnia/Produzione: Centro Attori - La Contemporanea. L'opera è inserita nella rassegna "Faccia a faccia con .. umane follie" progetto teatrale drammaturgia contemporanea. Si tratta di un monologo in forma di dialogo; è la storia di una giovane donna di Orvieto che si trasferisce a Latina in subaffitto perchè ha bisogno di lavorare. La rabbia eccessiva che prova per il fatto che una sua sorella rimasta in casa si prenda, col consenso dei genitori, la sua amata cameretta lasciata libera non è che un sintomo del suo profondo malessere esistenziale. La padrona di casa insopportabile con i suoi gattacci puzzolenti, la governate anziana dell'uomo a cui si accompagna che è peggio di una suocera, infine l'uomo stesso che dopo due anni di convivenza intende abbandonarla, trasformano quel malessere in un vero e proprio sconvolgimento mentale della protagonista. A quel punto il desiderio del possesso e della riappropriazione dell'uomo e della casa di lui porteranno Anna al concepimento di un mostruoso progetto. Donatella Liotta, interprete ben diretta, generosa e convincente del personaggio di Anna, è una brava attrice che ha avuto modo di farsi conoscere in questi ultimi anni partecipando a diversi eventi teatrali italiani ( un amore infelice, sogno di una notte di mezza estate, donne al parlamento, il mercante di venezia, le vespe). Il regista è lo stesso curatore della rassegna, Mario Mattia Giorgetti, regista, docente, giornalista, direttore della rivista SIPARIO. Annibale Ruccello nasce nel 1955 a Castellammare e si laurea in filosofia a Napoli con una tesi in Antropologia culturale. Studioso delle tradizioni popolari, della cultura e della lingua napoletana, attore, regista e produttore, forma la sua compagnia teatrale "II Carro" alla fine degli anni Settanta. Annibale Ruccello è stato fra i protagonisti di una fervida stagione di rinascita e di rinnovamento della drammaturgia italiana che lo ha visto affacciarsi sulla scena alla soglia degli anni ottanta. Un'intensa attività  stroncata da un tragico incidente d'auto a soli trent'anni (12 dicembre 1986). Ruccello si era formato con studi di antropologia seguendo il lavoro di ricerca di Roberto De Simone, di cui fu assistente per "La Gatta Cenerentola"; e questa base antropologica, unita al desiderio di "raccontare delle storie", come diceva, segnata dagli echi delle fiabe contadine e da una forte componente autobiografica inscritta nella Napoli periferica, l'ex paradiso rappresentato dalla oggi degradata zona costiera vesuviana, costituiscono il nucleo della sua opera che supera l'iper-realismo ed il rischio della retorica usando lo sberleffo, l'arma del grottesco e del surreale. Del 1980 è il suo primo testo "Le cinque rose di Jennifer", nel1982 "Notturno di donna con ospiti", quindi "Weekend" nell'1983, "Ferdinando" nell'1984, e nell'1986 "Anna Cappelli" e la serie di monologhi riuniti sotto il titolo di "Mamma-Piccole tragedie minimali". 'Le storie che racconto riguardano sempre e soltanto gente banale, comunissima, possibilmente incline a diventare patetica, straziante. Ma per una sorta di terrore a nutrire o a destare pietà  mi piace coglierla in un momento estremo della loro esistenza, quando a prescindere dalle loro stesse intenzioni questi personaggi sono costretti a compiere una scelta importante, un gesto eroico o atroce. Per cui si trasformano in personaggi grotteschi o mostruosi, spesso odiosi e insopportabili, comunque sempre meglio che pietosi. E mi piacciono quanto più sono ai margini, relegati, ma non in maniera vistosa (come barboni, criminali e pazzi) bensì in maniera sottile, indistinta. Ed infatti vivono in quartieri della cultura metropolitana, in provincia, sepolti nella periferia'. Annibale Ruccello. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72.
Teatro Colosseo dicembre 2004 "ANNA CAPPELLI" di Annibale Ruccello, regia Mario Mattia Giorgetti, con Donatella Liotta. Compagnia/Produzione: Centro Attori - La Contemporanea. L'opera è inserita nella rassegna "Faccia a faccia con .. umane follie" progetto teatrale drammaturgia contemporanea. Si tratta di un monologo in forma di dialogo; è la storia di una giovane donna di Orvieto che si trasferisce a Latina in subaffitto perchè ha bisogno di lavorare. La rabbia eccessiva che prova per il fatto che una sua sorella rimasta in casa si prenda, col consenso dei genitori, la sua amata cameretta lasciata libera non è che un sintomo del suo profondo malessere esistenziale. La padrona di casa insopportabile con i suoi gattacci puzzolenti, la governate anziana dell'uomo a cui si accompagna che è peggio di una suocera, infine l'uomo stesso che dopo due anni di convivenza intende abbandonarla, trasformano quel malessere in un vero e proprio sconvolgimento mentale della protagonista. A quel punto il desiderio del possesso e della riappropriazione dell'uomo e della casa di lui porteranno Anna al concepimento di un mostruoso progetto. Donatella Liotta, interprete ben diretta, generosa e convincente del personaggio di Anna, è una brava attrice che ha avuto modo di farsi conoscere in questi ultimi anni partecipando a diversi eventi teatrali italiani ( un amore infelice, sogno di una notte di mezza estate, donne al parlamento, il mercante di venezia, le vespe). Il regista è lo stesso curatore della rassegna, Mario Mattia Giorgetti, regista, docente, giornalista, direttore della rivista SIPARIO. Annibale Ruccello nasce nel 1955 a Castellammare e si laurea in filosofia a Napoli con una tesi in Antropologia culturale. Studioso delle tradizioni popolari, della cultura e della lingua napoletana, attore, regista e produttore, forma la sua compagnia teatrale "II Carro" alla fine degli anni Settanta. Annibale Ruccello è stato fra i protagonisti di una fervida stagione di rinascita e di rinnovamento della drammaturgia italiana che lo ha visto affacciarsi sulla scena alla soglia degli anni ottanta. Un'intensa attività  stroncata da un tragico incidente d'auto a soli trent'anni (12 dicembre 1986). Ruccello si era formato con studi di antropologia seguendo il lavoro di ricerca di Roberto De Simone, di cui fu assistente per "La Gatta Cenerentola"; e questa base antropologica, unita al desiderio di "raccontare delle storie", come diceva, segnata dagli echi delle fiabe contadine e da una forte componente autobiografica inscritta nella Napoli periferica, l'ex paradiso rappresentato dalla oggi degradata zona costiera vesuviana, costituiscono il nucleo della sua opera che supera l'iper-realismo ed il rischio della retorica usando lo sberleffo, l'arma del grottesco e del surreale. Del 1980 è il suo primo testo "Le cinque rose di Jennifer", nel1982 "Notturno di donna con ospiti", quindi "Weekend" nell'1983, "Ferdinando" nell'1984, e nell'1986 "Anna Cappelli" e la serie di monologhi riuniti sotto il titolo di "Mamma-Piccole tragedie minimali". 'Le storie che racconto riguardano sempre e soltanto gente banale, comunissima, possibilmente incline a diventare patetica, straziante. Ma per una sorta di terrore a nutrire o a destare pietà  mi piace coglierla in un momento estremo della loro esistenza, quando a prescindere dalle loro stesse intenzioni questi personaggi sono costretti a compiere una scelta importante, un gesto eroico o atroce. Per cui si trasformano in personaggi grotteschi o mostruosi, spesso odiosi e insopportabili, comunque sempre meglio che pietosi. E mi piacciono quanto più sono ai margini, relegati, ma non in maniera vistosa (come barboni, criminali e pazzi) bensì in maniera sottile, indistinta. Ed infatti vivono in quartieri della cultura metropolitana, in provincia, sepolti nella periferia'. Annibale Ruccello. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72.
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