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Poeti per Roma – Reading

CC Gabriella Ferri 19 Ottobre 2014 “Poeti per Roma – Reading”, a cura di Graziano Graziani e Simone Nebbia. Prima ricognizione sulla poesia contemporanea in lingua romanesca, che è viva piena di spunti interessanti, di stili e forme differenti, che pur rifacendosi alla tradizione, resta parola viva del presente, in grado di arrivare dritto al pubblico grazie all’immediatezza dell’oralità che è propria della lingua romanesca, dal grande Elia Marcelli de Li Romani in Russia, letto da Vinicio Marchioni, ai Poeti derTrullo affidati alla voce di Simona Senzacqua, ai sonetti del Corvaccio e ai versi di Leone Atteone “Scartaccia”. Una serata in omaggio del mitico Festival della Poesia del ’79 a Capocotta.
30.10.14
 

La notte più lunga

Teatro Tordinona 26 ottobre 2014 Gino La Monica in
“La notte più lunga”
Drammaturgia e Regia di Emanuela Giovannini
Aiuto regia Roberto Saura
Musiche Antonio Di Pofi
Scene Fiammetta Mandich
Luci Giovanna Bellini
Un uomo, un’ossessione e un viaggio in treno attraverso Pirandello. Il protagonista di questa lunga notte confonde i suoi pensieri con quelli dei personaggi pirandelliani e racconta, ai suoi fantomatici compagni di vagone, la storia di un uomo sospeso tra realtà e immaginazione. Non si dà mai il caso di dirla la verità come quando la s’inventa.
Gino La Monica – storica voce di Jeremy Irons, Robert Redford, Michael Douglas, Jeff Bridges… - torna in teatro per attraversare le parole di Pirandello, in una straordinaria prova d’attore. Lo troviamo da solo, sul palco, protagonista di questa lunga notte, confuso nei suoi pensieri, incapace, nel raccontare la sua storia, di distinguere se stesso dai personaggi pirandelliani. La splendida voce dell’attore segna tutti i passaggi del testo e percorre registri diversi, dal lirico, al drammatico, all’umoristico, al colloquiale, legati dal filo rosso della passionalità che è sempre sottesa alle grandi riflessioni.
«È il testo che un attore aspetta per tutta la vita - dice Gino La Monica - un personaggio capace di farti essere ‘’tutti i Pirandello in uno solo”. Un testo intenso, un viaggio alla scoperta di se stessi, la cui meta finale è l’accettazione della propria fragilità, della propria caducità e, quindi, della realtà».
La notte più lunga – che torna in scena dopo il debutto dell’anno scorso – è infatti anche un’inconsueta e stupefacente prova autoriale per un testo originale scritto da Emanuela Giovannini - che ne cura anche la regia – le cui parole si fondono e confondono con quelle, più illustri, del drammaturgo siciliano. «La notte più lunga - spiega Emanuela Giovannini - racconta la storia di un attore che “ha perso il capo” nelle parole di Pirandello. Un uomo fragile, a disagio nelle relazioni con gli altri e troppo sensibile per poter “sopravvivere” alle sopraffazioni del vivere civile. Un uomo che nasconde la sua solitudine negli abiti dei personaggi che, in passato, ha amato interpretare, alla ricerca, “disperatamente ciarliera”, di spettatori ideali. La vita trabocca dalle sue parole e ne scaturiscono riflessioni sul destino, sull’amore, sulla paternità, sull’arte, in un luogo visionario, nel quale trova spazio l’allucinazione, il ricordo, il sogno e la verità».
“La Notte più lunga” è infine anche un’opportunità: prodotto dall’Associazione culturale Adynaton, lo spettacolo si avvale del supporto tecnico di tre ragazzi, Joana, Alessandro e Veronica, che fanno parte dell’Officina di Teatro Sociale, un progetto di recupero e re-integrazione di giovani coinvolti in procedimenti penali o in condizione di disagio sociale e familiare, che alla fine di un percorso formativo esperienziale, offre loro piccole opportunità lavorative in ambito teatrale.
28.10.14
 

Oscar W.

Recensione dello spettacolo su Gufetto.it 

Casa delle Culture 9 MAGGIO 2014 “Oscar W.”
 liberamente ispirato alla vita e all'opera di Oscar Wilde
regia di Andrea Onori con Mariagrazia Torbidoni Compagnia virgolatreperiodico - officina fondente
“Nelle mie opere ho messo solo il mio talento. Tutto il mio genio l'ho messo nella mia vita”. Questo è l'aforisma che meglio sintetizza l'idea che fa da sfondo allo spettacolo Oscar W. Attraverso l'intreccio e la sovrapposizione di storie, parole e personaggi appartenenti tanto alle opere quanto agli episodi più significativi della biografia di Oscar Wilde, la pièce accompagna lo spettatore all'interno della galleria di temi e figure presenti nella produzione artistica dell'autore, delineando al contempo la sua traiettoria esistenziale, dai momenti di esaltazione e di fama a quelli più tragici e bui.
Partire da Wilde per mettere in scena Wilde, il tutto nelle mani di una sola attrice che, in un susseguirsi di scambi tra persona e personaggio, dà vita ad una scena spesso fatta di ribaltamenti e trasformazioni, dove anche il tempo e lo spazio non seguono necessariamente le regole della logica, affidandosi piuttosto al fascino dell'immaginazione e del gioco teatrale.
28.10.14
 

The White Room

Recensione dello spettacolo su Gufetto.it

Teatro Tordinona 6 all’11 maggio 2014
“The White Room”
di e con Caterina Gramaglia
scenografia: Gaia Giugni
costumi: Gloriana Manfra
luci e fonica: Marzo Zara
si ringraziano: Rosa Morelli, Mario Toccafondi, Riccardo Bocci, Ilza Prestinari, Gualtiero Burzi, Sebastiano Covone, Bruno Cipriani, Filippo e Tito etc…
spettacolo vincitore delPremio Special off – Roma Fringe Festival 2013 e finalista al Premio Produzione e Miglior Spettacolo – Roma Fringe Festival 2013.
The White Room affronta in maniera insolita e inaspettata i temi della solitudine e della follia, accomunati dal gioco dell’impermanenza. Lo spettacolo infatti si evolve continuamente, cresce e si modifica con la sua stessa autrice ed interprete. Dunque è soggetto è a ciò che si può chiamare impermanente, cioè in continua mutazione. Una stanza bianca, chiusa in tutti i suoi lati, il soffitto rimane scoperto, il telo davanti come fosse un sipario è trasparente. Una donna seduta all’interno della stanza accende una luce led dentro una gabbietta, inizia un canto incomprensibile. La donna si mette una parrucca, continua il canto, accende alcune luci ai lati della stanza prende un ombrellino e… tanti sono i personaggi che prendono vita tra le mani di Caterina Gramaglia: una cantante lirica, la giapponese Suzuky, Bambulè un personaggio con delle bambole e dei led in testa, Nora Duselli un’attrice vecchio stampo, Gelsomina e molto altro ancora. Uno spettacolo unico, insolito, innovativo e sorprendente. Racconta Caterina Gramaglia:
Una stanza bianca, una scatola bianca, la scatola bianca della mia mente, dove albergano personaggi. Il tema dello spettacolo è la follia, la follia come creatività, come suono, come immagine. La mia traduzione del mondo, la percezione del mondo nella mia solitudine. In questa solitudine sono come accompagnata da questi personaggi che mi parlano che mi fanno compagnia. In questo contenitore ci sono oltre ai personaggi video, tra il demenziale e la poesia che si versa alla fine nel mondo della strada felliniana.
28.10.14
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APOCALISSE DI LEO


Spettacolo conclusivo de 'La Strage dei Colpevoli' primo Censimento Teatrale ideato e condotto da Leo De Berardinis, Teatro Parco dei Daini, Roma, Estate Romana 1982
26.10.14
 

SCENA PRIMA


Teatro Lo Spazio dal 20 al 30 dicembre 2011 "SCENA PRIMA" di Maricla Boggio, regia di Mario Prosperi. Con: Gianna Paola Scaffidi, Beatrice Messa, Stefano Dalla Costa, Mario Prosperi. Roberto Zorzut (Collaboratore alla regia), Valerio Di Filippo (Allestimento scenico) e Helga Williams (Costumi). La pièce vanta la sua collocazione nell'ambito di "Vetrina Italiana 2011", X edizione, ovvero della rassegna di proposte per un repertorio del teatro italiano contemporaneo, nell'ambito delle iniziative per i festeggiamenti del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, organizzata da Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, dalla Regione Lazio e dall'Associazione Culturale Politecnico Teatro. La trama propone il paradigma dell'iniziazione professionale di un giovane attore. È il migliore del suo corso in Accademia e sposa la sua compagna di corso figlia del Grande Attore, dopo averla messa incinta. Il Famoso Attore si trova a dovergli provvedere il lavoro (la figlia è per ora immobilizzata dalla maternità) e lo fa raccomandando il genero ad una sua ex, che ora dirige una Compagnia. Il giovane ne diventa l'amante e ciò scatena la guerra con la moglie. Questa situazione paradigmatica si sviluppa però secondo dinamiche impreviste, che portano al riconoscimento della fondamentale serietà vocazionale del giovane e illumina il senso del fare teatro . Donde il suo vero inizio: scena prima.
26.10.14
 

Short Theatre 2011- Quartieri dell'Arte¬“Il tempo libero"


Teatro India 15 settembre 2011 Quartieri dell'Arte - Il tempo libero. Serie teatrale di Gian Maria Cervo. Episodi 1, 2 e 3 - con Vito Mancusi, Federico Tolardo, regia Carlo Fineschi, disegno luci Marco Palmieri, aiuto regia Sara Allegrucci, Festival "Quartieri dell'Arte" e Nutrimenti Terrestri. La serie teatrale "Il tempo libero" creata e scritta da Gian Maria Cervo (che è stato autore in residenza con Roland Schimmelpfennig e Dejan Dukovski alla Deutsches Schauspielhaus, il teatro nazionale di Amburgo) e diretta in Italia da Carlo Fineschi racconta di incontri che si svolgono nell'atmosfera chiaroscurale della nostra economia, a partire dal fallimento della Lehman Brothers, e mette insieme farsa arrabbiata e dialoghi filosofici. Il primo episodio del progetto è stato già proposto con successo allo Schauspiel Essen, in Germania (dove ha avuto la sua prima assoluta nel 2008) e al Teatro Palladium di Roma nel 2009. Il secondo episodio è stato proposto in prima assoluta (assieme al primo) come evento di apertura della stagione del teatro Gunagu di Bratislava (è stato diretto dal noto drammaturgo e regista slovacco Viliam Klimacek ed è andato in scena dal settembre 2010 al gennaio 2011) prima di fare il suo debutto col cast italiano, composto da Vito Mancusi e Federico Tolardo, all'Olimpico di Roma."All'inizio volevo creare una specie di paesaggio del precariato, volevo mettere in campo tutte le forze che hanno generato il precariato" dice Gian Maria Cervo "ma poi il principio di trasversalità  che vige in teatro mi ha spinto a rinunciare a un testo con tanti personaggi e a concentrarmi sull'immagine più piccola che mi venisse in mente per trattare il tema dell'economia dei nostri giorni. Quest'immagine è quella dell'incontro all'interno di una stanza tra Adamo ricercatore precario, trasferitosi nel Bacino della Ruhr, che studia la materia oscura e l'energia oscura (che per lui sono "il sostituto più interessante di quella convenzione consunta che si chiama dio") e Federico, giovane italiano che fa la marchetta ad Amsterdam ( "quindi tu studi il tempo, la natura del tempo" chiede Federico, "Beh, più o meno" risponde Adamo). Ovviamente sia il carattere seriale della scrittura che l'idea di creare una situazione naturalistica in cui si potesse parlare anche di arte, economia e fundraising, cioè di come tirare su dei soldi per l'arte e la ricerca in quest'epoca di crisi, hanno posto le sfide più interessanti artisticamente: integrare teatro psicologico e teatro postdrammatico e mettere insieme sviluppo orizzontale e sviluppo verticale dei personaggi. La cosa interessante è che devi fare sia il drammaturgo che il curatore." http://www.shorttheatre.org
26.10.14
 

Tesorino, perchè hai perso?


"Teatro Furio Camillo 23 - 27 Marzo 2011 'Tesorino, perchè hai perso?' una composizione di Cecilia Bertoni, Carl G. Beukman, Serge Cartellier, Claire Guerrier, Saskia Mees, regia: Claire Guerrier, performer: Cecilia Bertoni, Serge Cartellier, suono e musica: Carl G. Beukman, disegno luci: Pierre Montessuit, scene e costumi: Cecilia Bertoni, Claire Guerrier, video: Claire Guerrier, audio e luci: Luca Telleschi e Paolo Morelli, ufficio stampa: Giovanna Mazzarella, una produzione Associazione Culturale Dello Scompiglio a cura di Michela Giovannelli. www.delloscompiglio.org La performance si compone intorno all'assurdità  ironica del vincere e del perdere, come l'uno o l'altro condizionino esageratamente la stima che abbiamo di noi stessi e l'idea del successo nella nostra cultura. Riprese video Marco di Campli, montaggio Isabella Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72."
26.10.14
 

Le Voci Sonanti


"performance vocale di e con Antonio Amendola Meta-Teatro 16 dicembre 2010 Roma"
26.10.14
 

BROADWAY night


COLOSSEO NUOVO TEATRO 12 DICEMBRE 2010 "BROADWAY night" Michael Parks Masterson voce, John Ferguson piano in concert. Patrocinato dall'ambasciata Americana,dalla Regione, dall'Arcigay.
26.10.14
 

Cani che abbaiano alla luna


Benevento 2000 "CANI CHE ABBAIANO ALLA LUNA" www.roccomilitano.it. Di Tommaso D'Elia e Rocco Militano. Regia di Tommaso D'Elia. Con Rocco Militano e la partecipazione di Maria Teresa Di Clemente. Diapositive Elena Caronia - Scene Carlo Canè. Lo spettacolo è un contributo al tema mafia e memoria. Un mix di cronaca e teatro, dove si narrano quattro storie che rappresentano fatti e personaggi emblemi della storia della mafia, delle lotte contro di essa e dei rapporti internazionali che hanno soprasseduto a questa vicenda dal dopoguerra ad oggi. Primo racconto: "Ninni Cassarà" Secondo rocconto: "Il foulard di Lucky Luciano" Terzo racconto: "La strage di Villalba" Quarto racconto: "Gli uccell che cantano"
26.10.14
 

ANNA CAPPELLI


Teatro Colosseo dicembre 2004 "ANNA CAPPELLI" di Annibale Ruccello, regia Mario Mattia Giorgetti, con Donatella Liotta. Compagnia/Produzione: Centro Attori - La Contemporanea. L'opera è inserita nella rassegna "Faccia a faccia con .. umane follie" progetto teatrale drammaturgia contemporanea. Si tratta di un monologo in forma di dialogo; è la storia di una giovane donna di Orvieto che si trasferisce a Latina in subaffitto perchè ha bisogno di lavorare. La rabbia eccessiva che prova per il fatto che una sua sorella rimasta in casa si prenda, col consenso dei genitori, la sua amata cameretta lasciata libera non è che un sintomo del suo profondo malessere esistenziale. La padrona di casa insopportabile con i suoi gattacci puzzolenti, la governate anziana dell'uomo a cui si accompagna che è peggio di una suocera, infine l'uomo stesso che dopo due anni di convivenza intende abbandonarla, trasformano quel malessere in un vero e proprio sconvolgimento mentale della protagonista. A quel punto il desiderio del possesso e della riappropriazione dell'uomo e della casa di lui porteranno Anna al concepimento di un mostruoso progetto. Donatella Liotta, interprete ben diretta, generosa e convincente del personaggio di Anna, è una brava attrice che ha avuto modo di farsi conoscere in questi ultimi anni partecipando a diversi eventi teatrali italiani ( un amore infelice, sogno di una notte di mezza estate, donne al parlamento, il mercante di venezia, le vespe). Il regista è lo stesso curatore della rassegna, Mario Mattia Giorgetti, regista, docente, giornalista, direttore della rivista SIPARIO. Annibale Ruccello nasce nel 1955 a Castellammare e si laurea in filosofia a Napoli con una tesi in Antropologia culturale. Studioso delle tradizioni popolari, della cultura e della lingua napoletana, attore, regista e produttore, forma la sua compagnia teatrale "II Carro" alla fine degli anni Settanta. Annibale Ruccello è stato fra i protagonisti di una fervida stagione di rinascita e di rinnovamento della drammaturgia italiana che lo ha visto affacciarsi sulla scena alla soglia degli anni ottanta. Un'intensa attività  stroncata da un tragico incidente d'auto a soli trent'anni (12 dicembre 1986). Ruccello si era formato con studi di antropologia seguendo il lavoro di ricerca di Roberto De Simone, di cui fu assistente per "La Gatta Cenerentola"; e questa base antropologica, unita al desiderio di "raccontare delle storie", come diceva, segnata dagli echi delle fiabe contadine e da una forte componente autobiografica inscritta nella Napoli periferica, l'ex paradiso rappresentato dalla oggi degradata zona costiera vesuviana, costituiscono il nucleo della sua opera che supera l'iper-realismo ed il rischio della retorica usando lo sberleffo, l'arma del grottesco e del surreale. Del 1980 è il suo primo testo "Le cinque rose di Jennifer", nel1982 "Notturno di donna con ospiti", quindi "Weekend" nell'1983, "Ferdinando" nell'1984, e nell'1986 "Anna Cappelli" e la serie di monologhi riuniti sotto il titolo di "Mamma-Piccole tragedie minimali". 'Le storie che racconto riguardano sempre e soltanto gente banale, comunissima, possibilmente incline a diventare patetica, straziante. Ma per una sorta di terrore a nutrire o a destare pietà  mi piace coglierla in un momento estremo della loro esistenza, quando a prescindere dalle loro stesse intenzioni questi personaggi sono costretti a compiere una scelta importante, un gesto eroico o atroce. Per cui si trasformano in personaggi grotteschi o mostruosi, spesso odiosi e insopportabili, comunque sempre meglio che pietosi. E mi piacciono quanto più sono ai margini, relegati, ma non in maniera vistosa (come barboni, criminali e pazzi) bensì in maniera sottile, indistinta. Ed infatti vivono in quartieri della cultura metropolitana, in provincia, sepolti nella periferia'. Annibale Ruccello. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72.
26.10.14
 

Privacy


"Intimità, discrezione, ma se vogliamo anche segretezza, individualismo, egoismo. Per molto tempo gli uomini l'hanno difesa con le unghie e con i denti, la loro privacy, ma oggi forse suona come un atteggiamento che fa parte di un mondo passato, oggi si avverte il bisogno di un'apertura mentale verso gli altri, verso le diversità  degli altri. Un patrimonio che il mondo ci regala ogni giorno. Privacy è l'undicesimo copione che scrivo per il teatro, ma è il copione che avrei voluto sempre saper scrivere. E' (una commedia, un dramma) sul tempo, cioè sul destino degli uomini, una specie di Saga raccolta tra poche mura, narrata sotto forma di giallo, perchè credo che la vita che tutti viviamo si possa definire un giallo, un murder-mistery di cui per molto tempo (talvolta per sempre) ignoriamo il colpevole. Avevo scritto anche prima qualcosa che si avvicinava a questi temi, Primavere su primavere ad esempio, o Cinque, ma qui la forma mi sembra messa più a fuoco nella direzione che cercavo. Mi sono sforzato di scrivere qualcosa che non presentasse unità  di tempo, di luogo, nè tantomeno di azione. In fondo Privacy sono più copioni in uno, dove ciascuno dei personaggi è portatore di un proprio intreccio che urta contro quello degli altri e dove il procedere del racconto è spesso allusivo, associativo. Devo dire che scrivere ponendosi dei limiti così precisi e crudeli è stato faticoso ma entusiasmante; anche perchè sentivo sempre di più che chi scriveva doveva rassegnarsi a guardare in faccia i propri limiti, quelli innati e quelli che da solo si è messo, perchè Privacy era appunto una storia sui limiti. I personaggi infatti (anche stavolta cinque) dovevano comunicare una profonda ignoranza di sè, che è un pò il problema che più ci tormenta, ovvero l'incapacità  di definirsi nello spazio e nel tempo, di assumere una precisa identità, di sapere chi si è, quanto grandi o quanto piccoli. Vogliamo illuderci di vivere in un unico, chiaro ambito e non vogliamo sentir parlare del fatto che per ognuno di noi gli ambiti della vita sono molti di più, forse infiniti. Siamo troppo abituati a un modo di vivere passato e fatichiamo ad accettare di essere tanti in uno solo... Uomini, insomma, che non possono far altro che vivere in un modo vecchio per difendersi dal nuovo. ""E' arduo immaginare che in uno stesso testo di teatro coesistano la solitudine di un intellettuale, la vocazione a restar plagiati, il mistero di una vergine incinta, la messa in crisi di un borghese, e la stupefatta agnizione di un orfano, dovendo poi tener conto, come se non bastasse, anche di un omicidio, e di uno stupro camuffato, di estasi ignoranti, di incubi paranormali... Sembra un feuilleton postmoderno, ma Privacy è una bellissima metafora dei destini disgiunti di tutti noi..."" Rodolfo di Giammarco ""La Repubblica"" ""Il dato romanzesco della vicenda col suo lato quasi giallo e i suoi incastri abilmente montati... Il gioco dei comportamenti dovuti agli inganni delle apparenze, all'ambiguità  del reale come ognuno lo vive, così da basare le proprie sicurezze su una serie di cose non capite e non conosciute, o addirittura non credute... ne esce una prova alta di mestiere, da parte dell'autore come degli interpreti"" Paolo Petroni ""Il Corriere della Sera"" ""Privacy indaga il mistero dell'essere in vita e dell'essere per la morte (usando un'espressione di Heidegger)... suggerisce un significato alchemico, un sottofondo sacro, evoca santità  metafisiche, destini scritti nell'altrove... Una storia tinta di giallo, attraversata con un taglio tutto cinematografico... la scena consiste infatti di una piattaforma circolare divisa in tre spicchi, che vengono ""inquadrati"" senza una ritmica precisa, vagando dal passato al futuro... lancia domande, che naturalmente rimangono senza risposta."
26.10.14
 

Optico


Optico di collettivo Anagrama Liberamente ispirato a un esercizio per la classe di pittura di Wassily Kandinsky alla Bauhaus School. 1924 di e con Marta Capitani, Miranda Secondari, Simona Zaccagno Suono live: Adam Bourke Luci: Vincenzo Schino Optico è un lavoro ibrido fra il risuonare di forme-colori dell'astratto e l'umanizzarsi di figure-corpi. Optico è un materiale aperto a molteplici letture, molteplici sguardi, una materia sempre diversa. La coreografia è l'arte di dare limiti talmente forti al corpo da indurlo al movimento. Movimento puro, privo di significato. L'esperienza di attribuzione di senso passa per l'occhio dello spettatore. È un'illusione, un processo Optico. È assimilabile a quel che accade quando si guardano le nuvole e vi si vedono forme.
26.10.14
 

VISIONE - Giuseppe Zimmardi


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VISIONE

video di

Giuseppe Zimmardi

Palermo 2012
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26.10.14
 

In effigie


IN EFFIGIE di Elvira Frosini, con Giada Oliva
26.10.14
 

SHORT THEATRE 7 / WEST END - 3 interlúdios e o galope do nariz


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SHORT THEATRE 7 / WEST END

Luis Guerra (PT)

3 interl√∫dios e o galope do nariz

Di e con: Luis Guerra Musica: brani estratti da “Il Naso” di Dmitri Shostakovich Dmitriyevich Luce e suono: Zeca Iglesias Produzione: Bomba Suicida Bomba Suicida è una struttura sovvenzionata da DGARTES e partner delle strutture O Espaço do Tempo e AlkantaraFestival www.bscultural.org Teatro INDIA 7 settembre 2012 Roma
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25.10.14
 

QUARANTOTTO


Coreografia: AnnaMaria De Filippi; visual: Piero Andrea Pati; sound concept: Alessandro Saviozzi; interpreti: Mariliana Bergamo, Enrica Di donfrancesco, Francesca Nuzzo, Francesca Pili; prodotto da: 'Metalogo' associazione artistico culturale; con il contributo di: (Salomè Onlus) "Pe(n)sa Differente". Il progetto nasce dalla collaborazione che l'associazione Metalogo ha sviluppato con il Centro per la Cura e la Ricerca sui DCA, DSM - ASL Lecce. Un lavoro sul tema della bulimia e dell'anoressia, ispirato dai racconti e dal vissuto, nei laboratori di espressività  corporea tenuti all'interno del Centro dalla coreografa Annamaria De Filippi. Un tema scottante che esprime un disagio profondo che ha radici nelle dinamiche famigliari e che si rafforza nel contesto sociale. Il tentativo di fare un racconto onesto che si nutre della verità  e della sofferenza di testimoni corrosi da un male che è lontano dalla bellezza, e vicino ad un mondo che non ci appartiene. L'idea è più che altro una necessità, il desiderio di individuare un punto di fuga umano dalla prospettiva scientifica di soggetti che vedono riflessa nello specchio l'immagine deformata della realtà. INFO: http://www.metalogo.it/metalogowp/
25.10.14
 

IN BE TWIN


(10% solitudine + ½ sogno) x gioco d'immagini = un paio di risate sincronizzate di e con Denitsa Dikova e Nikolina Todorova Progetto di Cpllettivo coreografico Garage collective In Be Twin è una danza per l'eccentrica personalità, l'immaginazione e il gioco in due che salvano dalla follia. Meno controlli la mente, piu il mondo si presenta ricco e interessante. Se si consente la libertà e la flessibilità mentale puoi costruire un mondo di assurdità e di auto-ironia e puoi vivere In Be Twin. L'obbietivo principale è quello di creare uno spettacolo con un messaggio universale, il pubblico è subito catturato attraverso il linguaggio della danza. Il conflitto realtà-irrealtà ci porta in uno stato di sogno, dove tutti possono permettersi di essere se stessi."
25.10.14
 

Gino on my mind


Colosseo Nuovo Teatro 10 Settembre 2012 "Gino on my mind" manifestazione dedicata a Gino De Dominicis con un omaggio di Mita Medici e del danzatore romano Alessandro Pintus.
25.10.14
 

SHORT THEATRE 7 / WEST END - 3 interlàdios e o galope do nariz


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SHORT THEATRE 7 / WEST END

Luis Guerra (PT)

3 interl√∫dios e o galope do nariz

  Di e con: Luis Guerra Musica: brani estratti da ‚ÄúIl Naso‚Äù di Dmitri Shostakovich Dmitriyevich Luce e suono: Zeca Iglesias Produzione: Bomba Suicida Bomba Suicida √® una struttura sovvenzionata da DGARTES e partner delle strutture O Espa√ßo do Tempo e AlkantaraFestival www.bscultural.org Teatro INDIA 7 settembre 2012 Roma
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25.10.14
 

DOMENICA IN VERSI: Valerio Magrelli e Silvia Bre


I poeti leggono le loro poesie alla Casina Valadier
25.10.14
 

Pisa-Roma 1 a 2

Centro Culturale Elsa Morante 16 Ottobre 2014 “Pisa-Roma 1 a 2” di e con Giuseppe Manfridi. Uno spettacolo dedicato alla fede calcistica capitolina e alla partita che decretò l’inizio della cavalcata che portò lo scudetto dell’83 alla squadra giallorossa. Un commosso omaggio al giocatore che di quella Roma destinata a diventare campione d’Italia fu il magnifico capitano: Agostino Di Bartolomei.
24.10.14
 

La battaglia di Roma

CC Elsa Morante, 17 Ottobre 2014 Storia della capitale ne “La battaglia di Roma” di e con Pierpaolo Palladino: una narrazione in versi liberi, ispirati dalla struttura stessa del romanesco, con le musiche originali e suonate dal vivo di Pino Cangialosi. La rievocazione di una giornata emblematica, il 10 settembre 1943, due giorni dopo l’armistizio, quando fu combattuta a Roma la più grossa battaglia sul suolo nazionale tra l’esercito regolare italiano e le armate tedesche. Una galleria di volti del popolo e dei soldati, di volta in volta smarriti o coraggiosi, in un vortice di vita e morte come solo in guerra, in questa come in qualsiasi altra, si è costretti ad affrontare.
24.10.14
 

Roma, la città e il mondo – Uno sguardo incrociato

CC Aldo Fabrizi, 18 Ottobre 2014 “Roma, la città e il mondo – Uno sguardo incrociato”, Un reading con musiche originali ed eseguite dal vivo di sei autori italiani di nascita e di elezione per raccontare, ciascuno dalla propria angolazione il rapporto con la città di Roma. Fabio Bussotti, Alessandra Costanzo, Andrea Murchio e Cristina Aubry leggeranno i testi: “Finestre Romane” dell’equadorena Katia Tola Olivares, “Documenti Prego” e “Nuovo Mondo” della congo-egiziana e romana di nascita Ingy Mubiayi, alternati a “San Pietro” del meranese Roberto Cavosi, “Un condominio adeguato” del napoletano Pierpaolo Palladino e “Torino-Bucarest-Roma” del torinese Antonio Tarantino.
24.10.14
 

Serata finale di premiazione

Teatro Tordinona 12 Ottobre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione. “Serata finale di premiazione”
24.10.14
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Edipo in compagnia

Teatro Lo Spazio 24 OTTOBRE 2014
EDIPO IN COMPAGNIA
 di Alberto Bassetti
con Paolo Graziosi e Elisabetta Arosio
Musiche di Francesco Verdinelli
Un Uomo e una Donna, soli in una terra desolata, tra rovine di colonne greche e quel che resta di un altare pagano. Sono Edipo e sua figlia Antigone, che lo ha seguito fino a Colono, lei sempre così devota alle responsabilità degli affetti familiari; e se invece fosse l’altra figlia, Ismene? O semplicemente una compagna innamorata dell’uomo? L’Uomo dice di voler raccontare, anzi rivivere, come in una messa in scena, la storia sua, di Edipo, cioè del più sfortunato tra i mortali; o magari del più fortunato, colui che pur nella sofferenza è assurto a Mito, Simbolo, Emblema di molte sfaccettature della personalità umana, tra cui il coraggio di affrontare il proprio Destino: sembra perciò un Attore costretto a reiterare all’infinito la propria Storia; e quello forse è, realmente: recita un copione che non potrà mai cambiare, una storia disperata che però si accende nei duetti con la Donna che interpreta i vari personaggi che lui è costretto ad affrontare: i suoi falsi genitori che regnano su Corinto, Pòlibo e Mèrope; i compagni di giochi che gl’inculcano il sospetto di essere “un trovatello”; la Pizia, l’oracolo di Delfi; i guerrieri di Laio, che lui uccide; la Sfinge, di cui solo lui sa risolvere i quesiti; Creonte, reggente di Tebe e sua sorella Giocasta… Sempre più nello spettatore s’insinua il dubbio che l’Uomo e la Donna altro non siano che due sfortunati Attori che portano in giro questa vicenda fino a farla diventare la loro storia, un dramma che via via assume i toni della commedia ogni volta che i due discutono o battibeccano su questioni sempre più personali, in momenti pregni di affettuosa ironia e divertente estraneazione, raffrontando il mondo di un Attore con quello dell’Eroe: costretti loro malgrado, ma certo con consapevole e puntigliosa accettazione, nel confino di un Eterno Ritorno.
24.10.14
 

Amleto FX

Teatro dell’Orologio, dal 23 ottobre 2014
 Amleto FX
scritto, diretto e interpretato da Gabriele Paolocà.
L’umanità intera è condensata nell’Amleto di Shakespeare. E’ la nostra lotta che Amleto combatte e le armi che gli son concesse hanno il colore delle nostre mani. Abbiamo il sacrosanto diritto di imputargli le sue colpe per poter godere delle nostre. O forse attribuirgli anche quelle. Ecco allora che in Amleto FX (effects) la figura di Amleto viene smossa per iconizzare un tempo, il nostro, che sta costruendo una sapienza nella propria incoscienza, che agisce spinto da nuove e indomabili pulsioni, scaturite da motivazioni surreali, proprio come surreali sono le motivazioni che spingono Amleto a compiere la sua vendetta.
“Amleto FX è uno spettacolo sull’uscire o non uscire dalla propria stanza. Sull’affrontare il mondo che sta lì fuori o barricarsi dentro e dimenticare tutto, anche se stessi. Attraverso le suggestioni scaturite dagli interrogativi di Amleto, il lavoro conduce un’indagine sul deprimersi dei nostri tempi, toccando temi come l’illusione sociale del networking e la passione per personaggi famosi morti giovani. Riuscirà Amleto ad accettare tutto il marcio della Danimarca e ad andare alla festa di Orazio?” Gabriele Paolocà
23.10.14
 

linea35 - SANDRO™ JOYEUX


Sala Uno 23 - 27 - 28 - 29 - 30 Dicembre 2011 LINEA35 Festival presenta 'PASSAGGI VISIONARI' TEATRO- MUSICA-DANZA-ARTIVISIVE. La prima edizione di Linea35 Festival si è svolta nel luglio 2011 presso il comprensorio del Santa Maria della Pietà. Il tema era quello del disagio, vissuto nel rapporto tra arte e follia, capace di coinvolgere pubblico artisti e organizzatori. Il gruppo nato da questa prima esperienza ha avvertito l'esigenza di portare avanti questo progetto sviluppandolo in nuovi ambiti e nuovi spazi. Linea35 Festival giunge al Teatro SalaUno di Porta San Giovanni ed amplia lo stesso tema del disagio che si fa fisico, relazionale, sociale, economico. E che diviene anche la messa in discussione dei margini dove esso viene solitamente relegato, ribadendo la necessità  vitale di un confronto e di una elaborazione collettiva. Il Teatro SalaUno diverrà  un luogo dove il processo creativo possa continuare a prendere forma, un luogo di studio e di elaborazione, scandito da appuntamenti ricorrenti, fornendo sia a giovani compagnie emergenti che ad artisti affermati un cantiere aperto dove approfondire, ricercare, confrontarsi e proporsi in una progettualità  continua. Un intento che accoglie l'intenzione creativa messa in luce dalla nuova realtà  del Valle Occupato e che Linea35 condivide. Ogni sera il pubblico sarà  accolto e accompagnato attraverso un susseguirsi di passaggi visionari, fatti di video art, racconti, work in progress, improvvisazioni teatrali, suggestioni poetiche e sonore. Il tutto su un palcoscenico che pur mantenendo la sua unità  sostanziale si farà  territorio ideale di molteplici percorsi emotivi. Moltissimi i protagonisti di questo festival delle arti che acquisisce una nuova identità  in ogni sua tappa, accogliendo in sè la creatività  e l'urgenza di numerosi artisti. Direzione Artistica: Hossein Taheri. Coordinamento artistico: Caterina Bertone, Antonella Britti, Francesca Campli, Marianna Di Mauro, Matteo Febo, Fabiana Iacozzilli, Carolina Levi, Federica Marchettini, Mario Schittzer Coordinamento per l'arte contemporanea: Francesca Campli e Carolina Levi Coordinamento Tecnico: Davood Kheradmand, Mario Schittzer, Emanuele Silvestri, Hossein Taheri Ufficio Stampa: Alessandra Comotto Pubbliche relazioni: Valentina Olivato Social network: Eva Milella Grafica: Marianna Di Mauro. Ore 19:30 Sulle spalle degli altri di e con Eva Milella, regia di Luca Angeletti Ore 20:15 NUOVE OFFICINE Laboratorio Babs presenta Take two. L'inevitabile conseguenza a cui Vale(2) ci sottopone di Marianna Di Mauro con Raffaella Cavallaro, suoni Piero Antolini, video Matteo Seduta, scene Roberto Sonica, ideazione e regia Marianna Di Mauro. Ore 21:00 Non sono stata finita, ispirato ad una storia vera di follia di e con Clara Galante Ore 22:00 SANDRO JOYEUX live in Sala Uno. Si ringrazia Tommaso Garavini, Tommaso Guerra, Flavia Di Nardo per il contributo artistico durante le serate.
21.10.14
 

100mila Poeti per il Cambiamento - PONTE DELLA MUSICA - 2°Parte


sabato 24 settembre 2011 ore 16.30 - 18,00 PONTE DELLA MUSICA: Lungotevere Flaminio, altezza Piazza Gentile da Fabriano "100mila Poeti per il Cambiamento" evento poetico globale, con 500 eventi in 95 paesi. Formafluens - International Literary Magazine diretto da Tiziana Colusso e Associazione Culturale Lavatoio Contumaciale diretto da Tomaso Binga presentano: Massimo Mori Dimostrazione di Tai Chi come 'poema gestuale'. Marco Palladini 'Chi? Chi? Chi?' poema per megafono e voce ispirato a Amiri Baraka. Tiziana Colusso e Natale Romolo “Di vocazioni�, per voce e clarinetto.“100milapoetiperilcambiamento� 1° lettura poeti. http://www.bigbridge.org/100thousandpoetsforchange/
21.10.14
 

Stormo - performance urbana di massa


Milano 2010 'STORMO' performance urbana di massa. Compagnia Effetto Larsen, un progetto di Matteo Lanfranchi, sound design Roberto Rettura. Etimologicamente, uno stormo è una moltitudine di persone radunate per agire rapidamente,furiosamente. Una massa intelligente, capace di generare stupore. La performance prevede l'applicazione da parte di un gruppo di persone di semplici regole di movimento tratte dal comportamento animale, partendo dalla collaborazione tra individui. La misura fisica dell'applicazione rende ogni corpo consapevole degli altri, introducendo armonia nel caos. Il corpo diventa il recettore, l'elemento guida nella confusione. Lo STORMO è uno specchio della massa che mostra nel riflesso il ricordo di una possibilità.
21.10.14
 

NON ESSERE MAI ALTROVE CHE QUI


Benedetta Capanna (Roma) NON ESSERE MAI ALTROVE CHE QUI Secondo atto dallo 'Nello Spazio Bianco del mio tempo' ispirato liberamente a 'White Space' di Paul Auster Stato di Grazia leggerezza e profondità  una dolce vertigine di sospensione della vita. Io sono il silenzio che tutto scioglie, tutto cancella e tutto perdona Coreografia e Danza: Benedetta Capanna Musiche: Toru Takemitsu, Arvo Part, Benjamin Lew Luci: Giovanni Magnarelli Non essere mai altrove che qui è stato realizzato grazie a Residenze Creative Duncan 2010 Benedetta Capanna, danzatrice e coreografa, attiva tra Roma e N.Y, unisce alla danza lo studio dello Yoga. Il suo vivere per l'arte diventa così arte del vivere: recettività  e urgenza dell'impulso creativo per immergersi in un irresistibile paesaggio
21.10.14
 

Autori nel cassetto, attori sul comò - SPOGLIARELLO


Teatro Lo Spazio, Roma, 28 Luglio 2012 Autori nel cassetto, attori sul comò SPOGLIARELLO. Diretto e interpretato da Margherita Lamesta Krebel
21.10.14
 

Aperitivo Teatro-Danza Furio Camillo - p.s. Martina La Ragione -


di Simone Sandroni con Martina La Ragione
21.10.14
 

Museo Casa Scelsi - Michiko Hirayama


Fondazione Isabella Scelsi, Incontri al Museo Casa Scelsi Roma 10 marzo 2011Serata Musicale con Michiko Hirayama (voce). Il Museo Casa Scelsi continua con successo la propria attività culturale. Ospiti delle serate valenti musicisti, compositori e studiosi che nel loro percorso artistico e culturale sono legati al pensiero, alla musica e alla poetica di Giacinto Scelsi.
21.10.14
 

CACCIA 'L DRAGO


fabula in musica di Daniele Timpano e Natale Romolo ispirata all'opera di J.R.R. Tolkien Spettacolo vincitore terzo festival "Le voci dell'anima - Incontri teatrali" di e con Daniele Timpano musica originale di Natale Romolo aiuto regia scena costumi di Valentina Cannizzaro disegno luci di Marco Fumarola organizzazione di Maria Rita Parisi una produzione di amnesiA vivacE in collaborazione con UbuSettete - periodico di critica e cultura teatrale http://www.ubusettete.it
21.10.14
 

TEATRO PATOLOGICO - VOLARE


Scritto e diretto da Dario D'Ambrosi con Lorenzo Alessandri e Dario D'Ambrosi
21.10.14
 

linea35 - La voce


Sala Uno 23 - 27 - 28 - 29 -30 Dicembre 2011 LINEA35 Festival presenta "PASSAGGI VISIONARI" TEATRO- MUSICA-DANZA-ARTIVISIVE. La prima edizione di Linea35 Festival si è svolta nel luglio 2011 presso il comprensorio del Santa Maria della Pietà. Il tema era quello del disagio, vissuto nel rapporto tra arte e follia, capace di coinvolgere pubblico artisti e organizzatori. Il gruppo nato da questa prima esperienza ha avvertito l'esigenza di portare avanti questo progetto sviluppandolo in nuovi ambiti e nuovi spazi. Linea35 Festival giunge al Teatro SalaUno di Porta San Giovanni ed amplia lo stesso tema del disagio che si fa fisico, relazionale, sociale, economico. E che diviene anche la messa in discussione dei margini dove esso viene solitamente relegato, ribadendo la necessità  vitale di un confronto e di una elaborazione collettiva. Il Teatro SalaUno diverrà  un luogo dove il processo creativo possa continuare a prendere forma, un luogo di studio e di elaborazione, scandito da appuntamenti ricorrenti, fornendo sia a giovani compagnie emergenti che ad artisti affermati un cantiere aperto dove approfondire, ricercare, confrontarsi e proporsi in una progettualità continua. Un intento che accoglie l'intenzione creativa messa in luce dalla nuova realtà  del Valle Occupato e che Linea35 condivide. Ogni sera il pubblico sarà  accolto e accompagnato attraverso un susseguirsi di passaggi visionari, fatti di video art, racconti, work in progress, improvvisazioni teatrali, suggestioni poetiche e sonore. Il tutto su un palcoscenico che pur mantenendo la sua unità  sostanziale si farà  territorio ideale di molteplici percorsi emotivi. Moltissimi i protagonisti di questo festival delle arti che acquisisce una nuova identità  in ogni sua tappa, accogliendo in sè la creatività  e l'urgenza di numerosi artisti. Direzione Artistica: Hossein Taheri. Coordinamento artistico: Caterina Bertone, Antonella Britti, Francesca Campli, Marianna Di Mauro, Matteo Febo, Fabiana Iacozzilli, Carolina Levi, Federica Marchettini, Mario Schittzer Coordinamento per l’arte contemporanea: Francesca Campli e Carolina Levi Coordinamento Tecnico: Davood Kheradmand, Mario Schittzer, Emanuele Silvestri, Hossein Taheri Ufficio Stampa: Alessandra Comotto Pubbliche relazioni: Valentina Olivato Social network: Eva Milella Grafica: Marianna Di Mauro. Venerdi 30 Dicembre ore 19:30 La voce, omaggio a Jean Cocteau progetto di e con Simona Senzacqua, suono dal vivo di Antonia Gozzi. Ore 20:15 Le ali del mattino, performance intorno ad una scala di e con Valerio Malorni. Ore 21:00 Lafabbrica presenta Quando saremo grandi! da un'idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi con Simone Barraco, Matteo Latino, Ramona Nardò regia Fabiana Iacozzilli. Si ringrazia Tommaso Garavini, Tommaso Guerra, Flavia Di Nardo per il contributo artistico durante le serate.
21.10.14
 

SHORT THEATRE 2011- L'Alakran / Oskar Gùmez Mata - Karos, sisifi e zombi - 1° parte


"Teatro India 17 settembre 2011 L'Alakran / Oskar Gùmez Mata (CH/SP) ""Karos, sisifi e zombi"" regia e concezione Oskar Gùmez Mata con la collaborazione di Esperanza L√≤pez drammaturgia Peru C. Sab√†n, Oskar G√≤mez Mata, assistente regia Delphine Rosay con Maria Danalet, Oskar G√≤mez Mata, Mich√®le Gurtner, Esperanza L√≤pez, Olga Onrubia, Valerio Scamuffa scene Chine Curchod, R√®gis Golay, Oskar G√≤mez Mata, direzione tecnica Philippe Maeder, creazione sonora Serge Amacker, disegno luci Michel Faure, regia luci Lo√¨c Rivoalan, tecnica suono Christophe Bollondi, costumi Isa Boucharlat, produzione, distribuzione e traduzione Barbara Giongo, amministrazione Sylvette Riom, coproduzione Compagnie L'Alakran, La Com√®die de Gen√®ve -Centre dramatique, L'Espace Malraux - Sc√®ne nationale de Chamb√®ry et de la Savoie. La Compagnia L'Alakran riceve il sostegno del Cantone di Ginevra e del Dipartimento della Cultura della Citt√†¬† di Ginevra. La tourn√®e √® sostenuta da Pro Helvetia ""Fondazione svizzera per la cultura. Vi proponiamo di fare dei buchi nella realt√†, buchi nel tempo, buchi di possibilit√†, buchi dell'opportunit√† . Fate dei buchi, guardate dall'altra parte, vedete Ka√¨ros. Vedrete : dietro al buco, c'√® tutto"". (Oskar G√≤mez Mata). E se fosse arrivata l'occasione sognata di afferrare 'Ka√¨ros? Divinit√†¬† greca dai piedi alati, fuggitiva quanto l'istante presente, 'Ka√¨ros' rappresenta il tempo opportuno per agire. Il momento da non perdere - Divertendosi con questo concetto, Ka√¨ros, sisifi e zombi ci conduce ad una domanda fondamentale: ""Che facciamo qui ?"". Firmato dal regista Oskar G√≤mez Mata e da L'Alakran, una delle compagnie pi√π atipiche e inventive del momento, questo spettacolo s'ispira tanto alla filosofia orientale quanto alla fisica quantica. L'estetica originale alla 'do it yourself', il senso della stravaganza e la vitalit√†¬† comica radiografano la societ√†¬† occidentale con una distanza salutare. Questo autentico manifesto contro il fatalismo celebra la fragilit√†¬† umana e ricorda magnificamente che l'individuo pu√≤ ancora scegliere. NELL'AMBITO DEL PROGETTO IBERSCENE. Con la PERFORMANCE PARASSITARIA MK Grand Tour di e con Michele Di Stefano. http://www.shorttheatre.org"
21.10.14
 

STORIA DI FRANGISCA


COMPAGNIA GRUPPO IARBA "STORIA DI FRANGISCA" (nuovo allestimento) regia Nino Romeo con Graziana Maniscalco Teatro Stabile - 2005 Catania Menzione Speciale Premio I.D.I. - 1992
21.10.14
 

Buchi nel cuore


Colosseo Nuovo Teatro 10-11 maggio 2011 "Buchi nel Cuore" di Pietro Floridia e Angelica Zanardi, con Angelica Zanardi, scene di Nicola Bruschi, suono di Alessandro Saviozzi, costumi Loredana Vitale, aiuto regia Giulia Franzaresi, organizzazione Monica Morleo e Giulia Pompili, distribuzione Monica Morleo, regia di Pietro Floridia. Una donna alla porta si affaccia dentro una casa. Si affaccia, quasi spiando dentro al proprio passato, nel tentativo, doloroso, di capire come è andata, di rimettere insieme i frantumi della propria vita e facendo questo ricostruire un'identità  andata in pezzi, un senso, una percezione di sè che le permetta di andare avanti.
21.10.14
 

III Festival Internazionale dei poeti


20 settembre 1981 III Festival Internazionale dei poeti - secondo giorno - improvvisatori (Roberto Benigni)
21.10.14
 

Elsa


Teatro Argot 31 Marzo 2011 "ELSA" lettura scenica di e con Chiara Condrà e Elisa Turco Liveri, disegno luci Giovanna Bellini. Elsa è una strada, il tentativo di raccontare Roma attraverso lo sguardo di una scrittrice magistrale; un pretesto per descrivere questa città  e l'Italia stessa nell'epoca della seconda guerra mondiale. Scelta di alcuni brani dai diari di Elsa Morante, da 'La Storia', ambientato a Roma prima e dopo la guerra, e 'Menzogna e Sortilegio', romanzo di stampo quasi ottocentesco in cui, come disse Calvino, "la storia è bandita". I due romanzi sono due opere gemelle, quasi la stessa pianta in due stagioni diverse, in cui molte scene risultano analoghe, viste da una parte in chiave romantica e dall'altra iper realistica, come riflessi della stessa immagine, in cui l'autrice riversa tutta se stessa. Questo primo studio a metà  tra lettura e messa in scena vuole parlare principalmente di Elsa Morante, tratteggiare, attraverso le donne da lei descritte, piene di sfaccettature a prima vista cupe ma in realtà  fortemente ironiche, la sua personalità  di donna e scrittrice. Si ringraziano per la collaborazione artistica Edoardo Cianfanelli e Salvatore Insana.
21.10.14
 

Alice


Teatro Arcobaleno giugno 2009 "Alice" tratto da Alice nel Paese delle Meraviglie di Charles Lutwidge Dodgson, più noto con lo pseudonimo Lewis Carroll, testo di Enzo Carli, regia Giovanni Nardoni. luci di Giovanna Venzi, responsabile tecnico, musiche di Bernando Nardini, fonici Camillo Corciano e Marco Mennillo. Con: Tiziano Di Sora, Silvia Paoletti, Francesca Romana Carli, Claudio Cipriani, Enrica Arbia, Ivano Ferrazza, Cristina Carli, Tiziano Perrotta, Alessandro Sergio, Teodoro De Cristofaro, Angelica Palmisano, Annamaria Ajelli, Beniamino Furcolo, Enrico Bianchi, ballerini Gianluca Muratore e Elena Mottura. Lo spettacolo è ambientato nel lontano e fumoso Ottocento, società  in cui il rispetto dei bambini era ancora un'utopia. Lo spettacolo viene rappresentato in due momenti, "abbiamo delle scene molto particolari come l'incontro tra la piccola Alice e Dodgson all'interno di una barca posta sotto il palco, mentre sulla scena principale si svolge, in contemporanea, il risultato delle fantasie dell'autore, quindi la celebre favola che vede la fuga della piccola Alice dal mondo reale e l'arrivo nel paese delle meraviglie". questo quanto racconta la scenografa e costumista Erika Marchionni che insieme ad Alice Cocciolone hanno collaborato alla creazione dei costumi di scena. Abbiamo sottolineato - continua la Marchionni - anche attraverso i colori, i due momenti particolari dello spettacolo. Per la vita dell'autore, rappresentata ai piedi del palco, sono stati scelti colori tenui, che ci riportassero indietro nel tempo; colori più vivi ed elettrici invece, per sottolineare il mondo fantastico in cui viene proiettata Alice. In effetti la stessa Alice verrà  rappresentata con il volto di una ragazzina di 12 anni e poi successivamente rappresentata come una donna matura, pronta a destreggiarsi in un 'Non mondo', pieno di regole strane e fatto da numeri e indovinelli che la bella protagonista riuscirà  ad interpretare. Una rappresentazione frizzante e giovane, ma che contemporaneamente avvicina, attraverso il teatro, i giovani alla conoscenza di un mondo surreale, ricavato sul palcoscenico dagli effetti scenici. Una grande creatività  ed emozione per portare un pò tutti nel mitico paese delle meraviglie!
21.10.14
 

ARRIVEDERCI, FORSE, MAI


Teatro Sala Uno Aprile 2008 "ARRIVEDERCI, FORSE, MAI" di Claudio Boccaccini, con: Fiorenza Bianconi, Laura Buono, Azzurra Caccetta, Nadia Clivio, Arianna Delogu, Emiliano De Martino, Flaviano Fiocchi, Alessia Francescangeli, Ivana Infurna, Lenni Lippi, Gianluca Lo Grasso, Stefania Pascucci, Pàmela Petrarolo, Samanta Piccinetti, Sarah Polito, Alessio Protasi, Rossella Pugliese, Alessandra Puliafico, Luca Restagno, Carlo Sicignano, Viviana Zarbo.
21.10.14
 

Tempo reale


roma poesia 2007
21.10.14
 

Del sesso della donna come campo di battaglia

Recensione a cura di persinsala.it

 Accademia di Romania La rotonda 28 giugno 2014, teatROmania festival Del sesso della donna come campo di battaglia – prima nazionale di Matei Vișniec, con Irina Bodea Radu e Bianca Holobuț, regia Muriel Manea, produzione Teatrul “I.D. Sîrbu”, Petroșani Lo spettacolo presenta il destino di due donne durante e dopo la guerra in Bosnia. Kate è una psichiatra americana che arriva in Bosnia per aprire fosse comuni. Poiché non resiste, è trasferita in un centro per la cura delle donne violentate e rimaste incinte durante la guerra. Qui incontra Dorra, una delle vittime. Passo dopo passo, gradualmente, le due imparano a conciliarsi con la propria condizione. Per il loro spirito e la loro personalità, le donne sono due sopravvissute. Alla fine, il loro dialogo – inizialmente impossibile – si trasforma in comunione. I due personaggi cercano di attirare l’attenzione su quella non-soluzione che è la guerra, con le sue conseguenze disastrose. La pièce potrebbe avere come motto una delle battute di Dorra: “Il tempo non può guarire tutto”. - Avviene ancora, e non troppo di rado, che sotto l’involucro apparentemente verificato, formalmente garantito, della civiltà, si nasconda l’abisso. Un abisso ben illustrato dalla messa in scena di Petroșani. Una pièce attuale, di un’attualità spaventosa per il semplice fatto di parlare, in fondo, dell’incapacità dell’umanità di fermare, in qualsiasi momento della sua storia, la proliferazione delle fosse comuni. Fosse - intese nella loro duplice realtà, fisica e psicologica. In realtà, ci dice il testo di Vișniec e ce lo ricorda in modo marcato questo spettacolo raffinato, nella regia - non aggressiva ma ottimamente centrata sulla sostanza – di Muriel Manea e nell’ispirata scenografia di Eliza Labancz, è molto più semplice redigere fogli di osservazione clinica, offrire assistenza psichiatrica, fornire consigli e sapienza da manuale, anziché far sì che la sapienza armonizzi i ritmi della vita reale.
21.10.14
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Ti lascerò a macchiare di rosso la neve

Teatro Tordinona 30 Settembre 2014 “Schegge D’Autore” Festival della Drammaturgia Italiana XIV Edizione
TI LASCERO’ QUI A MACCHIARE DI ROSSO LA NEVE
di Daria D. con Luca Di Martino.
Due omicidi, raccontati con spavalderia e folle arroganza da un giovane venuto dall’Est Europa. Un personaggio dostoevskiano, dall’intelligenza non comune ma tarata da una vita di povertà e di stenti, si aggira per le strade di una città benestante del Nord d’Italia, innevata e silenziosa, in cerca di una vittima casuale. E’ la storia breve ma intensa, nello spazio di un monologo teatrale, di una lucida follia che dalla rabbia interiore si allenta in una calma quasi divina, o meglio, diabolica.
21.10.14
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Aspettando Alice

Accademia di Romania La rotonda 29 giugno 2014, teatROmania
 festival
Aspettando Alice ¬– prima nazionale
di e con Oana Mardare, regia Doru Taloș, Produzione Compagnia Atelier45, Cluj Una rappresentazione glaciale per impianto teorico e devastante per restituzione emotiva, nonché fisicamente in grado di provocare una paralizzante e paradossale partecipazione esistenziale, attraverso un crescendo di consapevolezza. In omaggio alla citazione del celebre romanzo di Lewis Carroll e alla famosa opera di Samuel Beckett, lo spettacolo è un diamante da non sgrezzare, mutevole secondo propria passione e poliedrico per i piani di interpretazione offerti a ogni singolo partecipante. La regia di Doru Taloș non è certamente esente da sbavature, così come Oana Mardare è apparsa tutt’altro che impeccabile. Ovvero, straordinariamente lontana dall’etimologia del termine (persona incapace di peccato, dunque aliena all’umanità), perché interprete di quanto di più umano possa esistere. Una vita struggente le cui ambiziose credenze sono fatalmente destinate (non usiamo a caso il termine) allo scacco e al fallimento.
Espressione forse non carnale, ma assolutamente credibile della vita, in Oana Mardare riconosciamo concretizzarsi suggestioni filosofiche di straordinaria potenza. Dalla inarrestabile e autodistruttiva volontà di vivere (individuata oltre l’illusorio Velo di Maya dal filosofo Schopenhauer) al conflitto tra Eros e Thanatos (collocato dallo psicanalista Freud Al di là del principio di piacere). Dalla celebre massima pindarica «diventa ciò che sei» (ribadita dall’inattuale Nietzsche) a quell’essere per la morte che, secondo Martin Heidegger, caratterizzerebbe l’esistenza autentica (ancora più incredibile visto il soggetto in scena). Riferimenti culturali che, anche se non espliciti alla cultura media, agiscono in maniera sotterranea e – proprio per questo – lontani da ogni pedanteria. Riuscendo, così, a fomentare tra gli astanti un senso di inadeguatezza e disagio di fronte all’angoscia e alla disperazione provata dalla povera protagonista in perenne attesa dell’arrivo di Alice.
Alcune affermazioni sono poi pietre scagliate dritte al cuore che mandano in frantumi l’anima di chi le ascolta e se le vede colpevolmente addossate. «Perché non giocate, non ridete con me? Ecco, adesso non potete più giocare perché vi ho ucciso!», dirà Oana, stremanta di fronte all’impassibilità di un pubblico adulto e maturo che non può essere realmente coinvolto nel suo mondo.
Un mondo decadente di scatole, tazze di tè rotte, nécessaire de beautè, ma anche di sentimenti e relazioni spezzate, dove la protagonista si aggira con fare quasi da folletto. Un mondo, quello di questa meravigliosa e geniale attrice e autrice, che ci auguriamo il pubblico italiano possa avere nuovamente occasione di incontrare.
20.10.14
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Ombre nel bosco

Recensione a cura di persinsala.it 

Accademia di Romania Sala mostre 29 giugno 2014, teatROmania
 Ombre nel bosco – prima romana – spettacolo per famiglie
liberamente ispirato alle fiabe dell’Europa Orientale
di e con Tazio Torrini, burattini realizzati da Umberto Fabi e i bambini dell'Atelier della fiaba, immagini e regia Letteria Giuffrè, produzione Telluris Associati
C’era una volta come mai più dopo … e se così non fosse stato non saremmo qui a raccontarlo, una fiaba è una storia che nel tempo ha perso i riferimenti a luoghi, fatti e persone particolari e diventa un racconto senza tempo e senza luogo, dove quello che rimane è il “succo” degli eventi originari. Questo spettacolo è tratto da un universo fiabesco molto antico, racconta un percorso di iniziazione alla vita reso possibile dalla scoperta del potere arcaico dell’intuito. L’intuito, l’istinto, ciò che serve per strappare la verità alle cose, per essere custodi del fuoco creativo e avere una conoscenza intima dei cicli vita, morte, e rinascita della natura.
Nate in epoca preistorica, in contesti magici e rituali legati ai riti di passaggio dall’infanzia alla vita autonoma di un “adulto”, le fiabe continuano a conservare tutt’oggi questo ruolo iniziatico per i bambini, nonostante l’allontanamento progressivo della società moderna da quell’universo tradizionale che le aveva generate, custodite e trasmesse. È vero, le fiabe circolano da alcuni secoli in forma cartacea, come tanti altri libri stampati, e da alcuni anni in ambienti “virtuali” come internet; eppure, a differenza di altri testi che vengono letti per sé, in silenzio, le fiabe di oggi continuano ad essere narrate a voce, soprattutto ai bambini. Così, il carattere orale delle fiabe viene conservato anche in una società come quella contemporanea, culturalmente dominata dai mezzi di comunicazione di massa. Le fiabe rappresentano così uno dei filoni della tradizione popolare sopravvissuti alla massificazione e all’omologazione della modernità recente. Nella cultura dell’Europa orientale, in particolare, il folclore ha continuato ad avere un peso notevole fino ai nostri giorni. Inoltre, la vicinanza geografica dei popoli medio-orientali (arabi, persiani ecc.) ha fatto sì che il folclore dell’Europa orientale costituisse un ponte culturale, una mediazione tra l’Occidente e l’Asia. Così, le fiabe e le favole, i racconti mitici e le epopee storiche, i canti e i rituali hanno rappresentato per secoli non solo una consolazione e un rifugio davanti alle vicende storiche sfavorevoli, ma anche un patrimonio culturale e spirituale fondamentale per l’identità e per l’esistenza storica dei popoli europei.
Ombre nel Bosco spettacolo per un attore-capocomico (Tazio Torrini) e quattro burattini che si avvicenderanno nella narrazione di una fiaba esotica, intrisa di mistero, magia e buio, per imparare a vincere le paure dell'inconscio e dominare le forze misteriose. Uno spettacolo originale e poetico per la scarna semplicità dei mezzi e le inquietanti scenografie proiettate.
20.10.14
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