Teatro Arvalia 22 Ottobre 2011 "Prendi un piccolo fatto vero" Montaggio drammaturgico da testi di Edoardo Sanguineti. A cura di Claudio Longhi, con Lino Guanciale. Una produzione Mimesis, allestimento multimediale Matteo Papadopoulos. 'Per preparare una poesia si prende un piccolo fatto vero, possibilmente fresco di giornata.' 'Prendi un piccolo fatto vero è uno spettacolo nato a partire da una duplice di necessità: fare i conti sia con la storia della nostra fragile democrazia, sia con l'attuale situazione di impasse linguistica vissuta dal Teatro, in un'ottica che consideri questi come due diversi aspetti di quel grande bisogno di rifondazione della comunicazione in presenza che ci pare segnare profondamente la nostra società. Il titolo dello spettacolo cita il primo verso di una poesia scritta in forma di ricetta da Edoardo Sanguineti, in cui il gesto creativo della scrittura viene sostanzialmente comparato al processo creativo culinario. Questo al fine di restituire alla poesia, utilizzando ironicamente un filtro formale di matrice artusiana, una prospettiva di materiale utilità sociale e di, è il caso di dirlo, brechtiana.
Teatro Arvalia 22 Ottobre 2011 "Prendi un piccolo fatto vero" Montaggio drammaturgico da testi di Edoardo Sanguineti. A cura di Claudio Longhi, con Lino Guanciale. Una produzione Mimesis, allestimento multimediale Matteo Papadopoulos. 'Per preparare una poesia si prende un piccolo fatto vero, possibilmente fresco di giornata.' 'Prendi un piccolo fatto vero è uno spettacolo nato a partire da una duplice di necessità: fare i conti sia con la storia della nostra fragile democrazia, sia con l'attuale situazione di impasse linguistica vissuta dal Teatro, in un'ottica che consideri questi come due diversi aspetti di quel grande bisogno di rifondazione della comunicazione in presenza che ci pare segnare profondamente la nostra società. Il titolo dello spettacolo cita il primo verso di una poesia scritta in forma di ricetta da Edoardo Sanguineti, in cui il gesto creativo della scrittura viene sostanzialmente comparato al processo creativo culinario. Questo al fine di restituire alla poesia, utilizzando ironicamente un filtro formale di matrice artusiana, una prospettiva di materiale utilità sociale e di, è il caso di dirlo, brechtiana.
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