Teatro dell’Orologio 25 Maggio 2014 INVENTARIA III° EDIZIONE
Festival teatrale organizzato dalla compagnia DoveComeQuando, diretta da Pietro Dattola.
Il Festival si divide in tre sezioni, spettacoli, corti teatrali e monologhi/performance. Nell'ambito del Festival sarà rappresentato il testo vincitore del Premio nazionale di drammaturgia DCQ - Giuliano Gennaio, e saranno esposte le fotografie dei finalisti del concorso Scene da una fotografia.
Parole troppo lunghe
Teatro dell'Osso
scritto e diretto da Mirko Di Martino
con Titti Nuzzolese, Nello Provenzano
La verità giace sul fondo.
La memoria e l'identità. Oppure, se volete, la memoria è l'identita. Emma ha perso la memoria e cerca faticosamente di ritrovare la sua identità. Oppure, se volete, ha perso l'identità e cerca faticosamente di ritrovare la memoria. Emma ha bisogno del suo psichiatra per elaborare con lui conversazioni senza senso alla disperata ricerca di un passato che le sfugge e di un futuro che non arriva mai. Emma ha bisogno di aiuto, ma il suo medico le offre una mano che lei non è disposta ad accettare. Emma e il Dottore sono i personaggi di un crudele gioco al massacro, ma sono anche i protagonisti di un dramma che hanno costruito da soli, giorno dopo giorno, e che ogni sera va in scena per il pubblico dei fantasmi che abita le loro menti. Emma e il Dottore usano le parole come armi per ferire o difendersi, parlano tanto ma non ascoltano, incapaci di comprendere che le parole che ripetono all'infinito non sono “troppo lunghe”, ma troppo vuote. Smarriti in un presente che li soffoca, brancolano nel buio dei ricordi, abbagliati dai riflessi di un passato che non riescono a ricomporre.
Teatro dell’Orologio 25 Maggio 2014 INVENTARIA III° EDIZIONEFestival teatrale organizzato dalla compagnia DoveComeQuando, diretta da Pietro Dattola.
Il Festival si divide in tre sezioni, spettacoli, corti teatrali e monologhi/performance. Nell'ambito del Festival sarà rappresentato il testo vincitore del Premio nazionale di drammaturgia DCQ - Giuliano Gennaio, e saranno esposte le fotografie dei finalisti del concorso Scene da una fotografia.
Parole troppo lunghe
Teatro dell'Osso
scritto e diretto da Mirko Di Martino
con Titti Nuzzolese, Nello Provenzano
La verità giace sul fondo.
La memoria e l'identità. Oppure, se volete, la memoria è l'identita. Emma ha perso la memoria e cerca faticosamente di ritrovare la sua identità. Oppure, se volete, ha perso l'identità e cerca faticosamente di ritrovare la memoria. Emma ha bisogno del suo psichiatra per elaborare con lui conversazioni senza senso alla disperata ricerca di un passato che le sfugge e di un futuro che non arriva mai. Emma ha bisogno di aiuto, ma il suo medico le offre una mano che lei non è disposta ad accettare. Emma e il Dottore sono i personaggi di un crudele gioco al massacro, ma sono anche i protagonisti di un dramma che hanno costruito da soli, giorno dopo giorno, e che ogni sera va in scena per il pubblico dei fantasmi che abita le loro menti. Emma e il Dottore usano le parole come armi per ferire o difendersi, parlano tanto ma non ascoltano, incapaci di comprendere che le parole che ripetono all'infinito non sono “troppo lunghe”, ma troppo vuote. Smarriti in un presente che li soffoca, brancolano nel buio dei ricordi, abbagliati dai riflessi di un passato che non riescono a ricomporre.
Festival teatrale organizzato dalla compagnia DoveComeQuando, diretta da Pietro Dattola.
Il Festival si divide in tre sezioni, spettacoli, corti teatrali e monologhi/performance. Nell'ambito del Festival sarà rappresentato il testo vincitore del Premio nazionale di drammaturgia DCQ - Giuliano Gennaio, e saranno esposte le fotografie dei finalisti del concorso Scene da una fotografia.
Parole troppo lunghe
Teatro dell'Osso
scritto e diretto da Mirko Di Martino
con Titti Nuzzolese, Nello Provenzano
La verità giace sul fondo.
La memoria e l'identità. Oppure, se volete, la memoria è l'identita. Emma ha perso la memoria e cerca faticosamente di ritrovare la sua identità. Oppure, se volete, ha perso l'identità e cerca faticosamente di ritrovare la memoria. Emma ha bisogno del suo psichiatra per elaborare con lui conversazioni senza senso alla disperata ricerca di un passato che le sfugge e di un futuro che non arriva mai. Emma ha bisogno di aiuto, ma il suo medico le offre una mano che lei non è disposta ad accettare. Emma e il Dottore sono i personaggi di un crudele gioco al massacro, ma sono anche i protagonisti di un dramma che hanno costruito da soli, giorno dopo giorno, e che ogni sera va in scena per il pubblico dei fantasmi che abita le loro menti. Emma e il Dottore usano le parole come armi per ferire o difendersi, parlano tanto ma non ascoltano, incapaci di comprendere che le parole che ripetono all'infinito non sono “troppo lunghe”, ma troppo vuote. Smarriti in un presente che li soffoca, brancolano nel buio dei ricordi, abbagliati dai riflessi di un passato che non riescono a ricomporre.
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