Fino all'ultimo respiro - (16/06/14)


CANALE:

"Teatro Colosseo 15/10 - 3/11/2002 ""LA BALLATA DI BONNIE E CLYDE"" Scritto e diretto da Imogen Kusch, con: Francesca Olivi, Giorgio Santangelo, Gianantonio Martinoni. Musiche originali: Sergio Ferrari e Andrea Mieli. Scene: Luca De Pascalis. Luci: Edoardo Sabelli. 'La ballata di Bonnie e Clyde' non è solo un altro tentativo di rappresentare due icone degli anni'30, già  ampiamente discusse e analizzate, ma soprattutto è la storia di due individui, che vivono una vita eccitante, sempre su di giri alimentata da un amore totalizzante. Non si vuole esprimere un giudizio morale dove la moralità  stessa viene messa in discussione, bensì rappresentare l'uomo dietro l'icona, il personaggio oltre il suo ruolo, per immaginare le debolezze, le paure, i desideri nascosti di un uomo e una donna che hanno fatto una ""scelta"". Buoni? Cattivi? Giusti? Sbagliati?, comunque insieme fino all'ultimo respiro chiusi in un rapporto unico e indissolubile e allo stesso tempo ambiguo e impenetrabile che è impresso nelle foto che ci hanno lasciato; nei vestiti, nelle pistole e in tutti gli oggetti che li hanno sentiti ridere, parlare, litigare e anche piangere e stare male e che sono il punto di partenza della nostra immaginazione. Una storia che rivive nel sogno. Il ricordo si fa parola, sensazione di una precarietà  che dalla morte si alimenta. Tutto inizia quando la paura del non essere più ricordati, del non-esistere, si avvicina al timore di una morte capace di dividere. Due corpi, quello esile e passionale di Bonnie e quello, forte ed inibito nell'amore, di Clyde. Si incontrano per poi amarsi, innamorarsi del ricordo di se stessi insieme. Nella vita, nella morte.Tutto inizia forse proprio quando la domanda eterna ed universale dell'uomo prende piede. Quando le risposte si ritrovano incise nell'azione, pericolosa e oltraggiosa, nella ricerca del pericolo che si faccia beffardo della Fine. Cos'è l'uomo senza la memoria? Allora rincorrere la morte, fronteggiarla, prendersi cura e cullare quell'attesa, immaginarsi senza il respiro l'uno accanto all'altra, sognare l'amore che vince l'Ignoto. Voler vivere la morte. Amarla forse nella sua peculiarità  di rendere l'uomo libero, non più sbarre per Clyde, non più distante dalla sua Bonnie. Una macchina, loro letto di amore e morte. Un ragazzo, CW, guardare la loro storia, viverla. Come un figlio che osserva ed ascolta crescere i propri genitori. Non è come loro CW, non ha ancora deciso quella vita. Si fa amante dell'amore dei due amanti, si fa forte della forza dei due criminali. Una storia, quella della vita che ospita la morte. Riprese e regia video Ulisse Benedetti"

"Teatro Colosseo 15/10 - 3/11/2002 ""LA BALLATA DI BONNIE E CLYDE"" Scritto e diretto da Imogen Kusch, con: Francesca Olivi, Giorgio Santangelo, Gianantonio Martinoni. Musiche originali: Sergio Ferrari e Andrea Mieli. Scene: Luca De Pascalis. Luci: Edoardo Sabelli. 'La ballata di Bonnie e Clyde' non è solo un altro tentativo di rappresentare due icone degli anni'30, già  ampiamente discusse e analizzate, ma soprattutto è la storia di due individui, che vivono una vita eccitante, sempre su di giri alimentata da un amore totalizzante. Non si vuole esprimere un giudizio morale dove la moralità  stessa viene messa in discussione, bensì rappresentare l'uomo dietro l'icona, il personaggio oltre il suo ruolo, per immaginare le debolezze, le paure, i desideri nascosti di un uomo e una donna che hanno fatto una ""scelta"". Buoni? Cattivi? Giusti? Sbagliati?, comunque insieme fino all'ultimo respiro chiusi in un rapporto unico e indissolubile e allo stesso tempo ambiguo e impenetrabile che è impresso nelle foto che ci hanno lasciato; nei vestiti, nelle pistole e in tutti gli oggetti che li hanno sentiti ridere, parlare, litigare e anche piangere e stare male e che sono il punto di partenza della nostra immaginazione. Una storia che rivive nel sogno. Il ricordo si fa parola, sensazione di una precarietà  che dalla morte si alimenta. Tutto inizia quando la paura del non essere più ricordati, del non-esistere, si avvicina al timore di una morte capace di dividere. Due corpi, quello esile e passionale di Bonnie e quello, forte ed inibito nell'amore, di Clyde. Si incontrano per poi amarsi, innamorarsi del ricordo di se stessi insieme. Nella vita, nella morte.Tutto inizia forse proprio quando la domanda eterna ed universale dell'uomo prende piede. Quando le risposte si ritrovano incise nell'azione, pericolosa e oltraggiosa, nella ricerca del pericolo che si faccia beffardo della Fine. Cos'è l'uomo senza la memoria? Allora rincorrere la morte, fronteggiarla, prendersi cura e cullare quell'attesa, immaginarsi senza il respiro l'uno accanto all'altra, sognare l'amore che vince l'Ignoto. Voler vivere la morte. Amarla forse nella sua peculiarità  di rendere l'uomo libero, non più sbarre per Clyde, non più distante dalla sua Bonnie. Una macchina, loro letto di amore e morte. Un ragazzo, CW, guardare la loro storia, viverla. Come un figlio che osserva ed ascolta crescere i propri genitori. Non è come loro CW, non ha ancora deciso quella vita. Si fa amante dell'amore dei due amanti, si fa forte della forza dei due criminali. Una storia, quella della vita che ospita la morte. Riprese e regia video Ulisse Benedetti"
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