Festival delle Ville Vesuviane e Tournèe, 1991-92 "DOPPIO GIOCO" scritto e diretto da Renato Giordano (www.renatogiordano.it), con Virginio Gazzolo, Luigi Diberti, Ursula Baechler, Olga Boumont, Roberto Posse, Gerardo Gallo. Recensioni: Il nuovo testo di Giordano DOPPIO GIOCO , è probabilmente il risultato più compiuto dell'autore per la sintesi raggiunta fra l'interesse dei contenuti e la scrittura: nitida, sottile, intrigante nel senso più alto del termine. Realtà  e finzione si scontrano nel testo, non su un piano teorico e astratto, ma nell'esistenza di due personalità  di statura non comune: Casanova e Da Ponte … Lo spettacolo diretto dallo stesso autore conferma ancora una volta le qualità di Giordano per l’equilibrio che riesce sempre a raggiungere fra magia visiva dei suoi spettacoli e la saldezza con cui padroneggia la scena e la scrittura. (Giovanni Antonucci, su “IL TEMPOâ€?, 20 luglio 1991). E’ sicuramente uno degli avvenimenti teatrali della stagione DOPPIO GIOCO di Renato Giordano. In un’ora e venti lo spettacolo è un incandescente magma di passioni, di ipocrisie, tra lenzuola grondanti di voglie, afrori di sesso, sudori di morte. Giordano, anche autore delle musiche, è una vera scoperta di straordinaria capacità drammaturgica. (Paolo A. Paganini, su “LA NOTTEâ€?, 17 ottobre 1991). Grande successo per DOPPIO GIOCO , che ha una efficacissima costruzione teatrale. E la regia dello stesso autore è essenziale ed incalzante lungo un percorso circolare in cui le battute iniziali sono anche quelle che avviano alla conclusione … la doppiezza del titolo è quella dei personaggi : Da Ponte in definitiva più dissoluto di Casanova, entrambi disposti a giocarsi la vita come nella partita di carte e dadi che scandisce l’azione , il primo ancora aperto ad ogni azzardo , il secondo già sconfitto nel declino di ogni passione che non sia ormai un’ultima beffarda volontà di supremazia intellettuale prima del sonno, senza neanche l’orgoglioso rogo che trascinerà Don Giovanni all’ inferno. (Franco de Ciuceis su “IL MATTINOâ€?, 24 luglio 1991). Diretto dallo stesso Giordano, lo spettacolo, davvero bello, è come una serrata partita a scacchi, in cui ogni personaggio gioca per sé , in un’ atmosfera vagamente minacciosa, trafitta da sonorità mozartiane … (Osvaldo Guerrieri su “LA STAMPAâ€?, 3 novembre 1991). La nuova opera di Renato Giordano è un altrettanto ben congegnato meccanismo ad orologeria nel cuore dell’ antitesi tra arte e vita … Nulla di strano quindi , nell’alternanza tra le carte e il sesso, tra il tavolo e il letto, fin nei bassi fondali dei mercati del sentimento, che il più celebrato libretto di Da Ponte sia opera non sua ma del rivale-amico Casanova. (Marco Caporali, su “L’UNITA’ “, 25 luglio 1991). Un’ ipotesi terribile, un afflato maligno alimenta le ultime ore della vita di Giacomo Casanova trascorse nel castello di Dux … Questa ipotesi suggestiva ed accattivante viene avanzata da Renato Giordano, autore e regista di un interessantissimo testo dal titolo intrigante di DOPPIO GIOCO che ha debuttato con una entusiasmante accoglienza di pubblico al Festival delle Ville Vesuviane …(C.C. su “IL ROMAâ€?, 24 luglio 1991). In DOPPIO GIOCO il senso è tutto nell’impossibilità che vi siano linee di fuga … Al centro dell’immaginazione del drammaturgo-regista Renato Giordano c’è Venezia per il suo carattere museale e lagunare, per il suo carattere di immobilità. Per Giordano l’universo di volta in volta si dispiega o si rattrappisce in una entropia centripeta e ossessiva. E’ il tratto che lo distingue dai drammaturghi trentenni suoi coetanei. (Franco Cordelli su EUROPEO, 45/ 8 novembre 1991). Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
Festival delle Ville Vesuviane e Tournèe, 1991-92 "DOPPIO GIOCO" scritto e diretto da Renato Giordano (www.renatogiordano.it), con Virginio Gazzolo, Luigi Diberti, Ursula Baechler, Olga Boumont, Roberto Posse, Gerardo Gallo. Recensioni: Il nuovo testo di Giordano DOPPIO GIOCO , è probabilmente il risultato più compiuto dell'autore per la sintesi raggiunta fra l'interesse dei contenuti e la scrittura: nitida, sottile, intrigante nel senso più alto del termine. Realtà  e finzione si scontrano nel testo, non su un piano teorico e astratto, ma nell'esistenza di due personalità  di statura non comune: Casanova e Da Ponte … Lo spettacolo diretto dallo stesso autore conferma ancora una volta le qualità di Giordano per l’equilibrio che riesce sempre a raggiungere fra magia visiva dei suoi spettacoli e la saldezza con cui padroneggia la scena e la scrittura. (Giovanni Antonucci, su “IL TEMPOâ€?, 20 luglio 1991). E’ sicuramente uno degli avvenimenti teatrali della stagione DOPPIO GIOCO di Renato Giordano. In un’ora e venti lo spettacolo è un incandescente magma di passioni, di ipocrisie, tra lenzuola grondanti di voglie, afrori di sesso, sudori di morte. Giordano, anche autore delle musiche, è una vera scoperta di straordinaria capacità drammaturgica. (Paolo A. Paganini, su “LA NOTTEâ€?, 17 ottobre 1991). Grande successo per DOPPIO GIOCO , che ha una efficacissima costruzione teatrale. E la regia dello stesso autore è essenziale ed incalzante lungo un percorso circolare in cui le battute iniziali sono anche quelle che avviano alla conclusione … la doppiezza del titolo è quella dei personaggi : Da Ponte in definitiva più dissoluto di Casanova, entrambi disposti a giocarsi la vita come nella partita di carte e dadi che scandisce l’azione , il primo ancora aperto ad ogni azzardo , il secondo già sconfitto nel declino di ogni passione che non sia ormai un’ultima beffarda volontà di supremazia intellettuale prima del sonno, senza neanche l’orgoglioso rogo che trascinerà Don Giovanni all’ inferno. (Franco de Ciuceis su “IL MATTINOâ€?, 24 luglio 1991). Diretto dallo stesso Giordano, lo spettacolo, davvero bello, è come una serrata partita a scacchi, in cui ogni personaggio gioca per sé , in un’ atmosfera vagamente minacciosa, trafitta da sonorità mozartiane … (Osvaldo Guerrieri su “LA STAMPAâ€?, 3 novembre 1991). La nuova opera di Renato Giordano è un altrettanto ben congegnato meccanismo ad orologeria nel cuore dell’ antitesi tra arte e vita … Nulla di strano quindi , nell’alternanza tra le carte e il sesso, tra il tavolo e il letto, fin nei bassi fondali dei mercati del sentimento, che il più celebrato libretto di Da Ponte sia opera non sua ma del rivale-amico Casanova. (Marco Caporali, su “L’UNITA’ “, 25 luglio 1991). Un’ ipotesi terribile, un afflato maligno alimenta le ultime ore della vita di Giacomo Casanova trascorse nel castello di Dux … Questa ipotesi suggestiva ed accattivante viene avanzata da Renato Giordano, autore e regista di un interessantissimo testo dal titolo intrigante di DOPPIO GIOCO che ha debuttato con una entusiasmante accoglienza di pubblico al Festival delle Ville Vesuviane …(C.C. su “IL ROMAâ€?, 24 luglio 1991). In DOPPIO GIOCO il senso è tutto nell’impossibilità che vi siano linee di fuga … Al centro dell’immaginazione del drammaturgo-regista Renato Giordano c’è Venezia per il suo carattere museale e lagunare, per il suo carattere di immobilità. Per Giordano l’universo di volta in volta si dispiega o si rattrappisce in una entropia centripeta e ossessiva. E’ il tratto che lo distingue dai drammaturghi trentenni suoi coetanei. (Franco Cordelli su EUROPEO, 45/ 8 novembre 1991). Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
Posta un commento