Teatro Argot 7 - 8 Giugno 2011 "A TUA IMMAGINE" compagnia ODEMA - Segnalazione speciale Premio Scenario 2009. Premio dello spettatore per il miglior spettacolo stagione 2009-2010, progetto drammaturgico Davide Gorla, diretto e interpretato da Enrico Ballardini, Giulia Diletta D'Imperio, Davide Gorla, musiche originali Enrico Ballardini, luci Monica Gorla. Uno scatenato terzetto di personaggi invade la scena all'interno di una drammaturgia visionaria, in cui gli uomini interrogano la propria storia e le mistificazioni operate in nome di Dio. In questo lavoro chi non è umano mostra inaspettate debolezze, e gioca secondo i criteri dell'utile e dell'inutile. Protagonista della vicenda è il Diavolo, che con tristezza e comicità  descriverà  un'immagine di Dio collerico e insensibile, il cui unico scopo è quello di dominare sulle genti sacrificando anche il suo unico figlio. Una messa in scena leggera e profonda, dove una ricerca d'attore, che evoca i linguaggi del cabaret e del pastiche comico, incontra un livello di pensiero complesso e inusuale raccogliendo e rilanciando suggestioni da Goethe, Saramago e Pessoa per approdare a un'ipotesi inedita. Un rischio assoluto giocato con piena consapevolezza e voglia di far risuonare, nello spazio del teatro, domande fondanti sulla nostra identità  personale e collettiva.
Teatro Argot 7 - 8 Giugno 2011 "A TUA IMMAGINE" compagnia ODEMA - Segnalazione speciale Premio Scenario 2009. Premio dello spettatore per il miglior spettacolo stagione 2009-2010, progetto drammaturgico Davide Gorla, diretto e interpretato da Enrico Ballardini, Giulia Diletta D'Imperio, Davide Gorla, musiche originali Enrico Ballardini, luci Monica Gorla. Uno scatenato terzetto di personaggi invade la scena all'interno di una drammaturgia visionaria, in cui gli uomini interrogano la propria storia e le mistificazioni operate in nome di Dio. In questo lavoro chi non è umano mostra inaspettate debolezze, e gioca secondo i criteri dell'utile e dell'inutile. Protagonista della vicenda è il Diavolo, che con tristezza e comicità  descriverà  un'immagine di Dio collerico e insensibile, il cui unico scopo è quello di dominare sulle genti sacrificando anche il suo unico figlio. Una messa in scena leggera e profonda, dove una ricerca d'attore, che evoca i linguaggi del cabaret e del pastiche comico, incontra un livello di pensiero complesso e inusuale raccogliendo e rilanciando suggestioni da Goethe, Saramago e Pessoa per approdare a un'ipotesi inedita. Un rischio assoluto giocato con piena consapevolezza e voglia di far risuonare, nello spazio del teatro, domande fondanti sulla nostra identità  personale e collettiva.
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