Centrale Preneste 13 novembre 2011 Compagnia CAPOTRAVE presenta "VIRUS" primo studio. Ideazione, drammaturgia e scena Lucia Franchi e Luca Ricci, collaborazione alla drammaturgia e azione Simone Faloppa, Pietro Naglieri, ed Emilio Vacca, realizzazione scena Luca Giovagnoli e Stefan Schweitzer, Oggetti plastici Katia Titolo, ambiente sonoro Fabrizio Spera, organizzazione Laura Caruso, regia Luca Ricci. Spettacolo realizzato con il sostegno di Regione Toscana. L'epidemia si fa strada nella città  degli uomini, è lo scoppiare improvviso di un virus, la presenza di un male, della crisi, che non intervengono da fuori, non sono portati dai 'cattivi', dagli stranieri, dai diversi. Non arrivano neppure dall'alto, dalle burocrazie irraggiungibili, dalle sfere politiche. Ognuno lo porta con sè e lo riverbera, magari senza saperlo, sugli altri. Il processo è a catena, contagioso. E' questione individuale e pure sociale. Di ciascuno e di tutti. "Ma nulla è meno spettacolare d'un flagello e, per la loro stessa durata, le grandi sciagure sono monotone" dice Camus ne La Peste. Uno spettacolo sul male, quindi, fallirebbe a mostrare morti, urla, disperazione e appestati. Uno spettacolo sul male deve parlare degli atteggiamenti che in ogni momento l'uomo deve, dovrebbe avere, prima che sia troppo tardi. Lo spettacolo è ambientato in un luogo sotterraneo e futuribile, con un'atmosfera da fine del mondo e un'estetica di primi piani fumettistici, per raccontare di due uomini che combattono contro il virus, ognuno a suo modo, chi scrivendo lettere mai spedite al proprio amore o contando topi infetti, chi favorendo la propagazione del contagio come unica speranza per un nuovo inizio. E' un incubo metropolitano raccontato in una prospettiva radicale, dove la scena è totalmente buia, illuminata soltanto da speciali torce elettriche costruite specificamente per questo spettacolo, in grado di cogliere precisi particolari del corpo dei performer, creando un effetto di dettaglio cinematografico.
Centrale Preneste 13 novembre 2011 Compagnia CAPOTRAVE presenta "VIRUS" primo studio. Ideazione, drammaturgia e scena Lucia Franchi e Luca Ricci, collaborazione alla drammaturgia e azione Simone Faloppa, Pietro Naglieri, ed Emilio Vacca, realizzazione scena Luca Giovagnoli e Stefan Schweitzer, Oggetti plastici Katia Titolo, ambiente sonoro Fabrizio Spera, organizzazione Laura Caruso, regia Luca Ricci. Spettacolo realizzato con il sostegno di Regione Toscana. L'epidemia si fa strada nella città  degli uomini, è lo scoppiare improvviso di un virus, la presenza di un male, della crisi, che non intervengono da fuori, non sono portati dai 'cattivi', dagli stranieri, dai diversi. Non arrivano neppure dall'alto, dalle burocrazie irraggiungibili, dalle sfere politiche. Ognuno lo porta con sè e lo riverbera, magari senza saperlo, sugli altri. Il processo è a catena, contagioso. E' questione individuale e pure sociale. Di ciascuno e di tutti. "Ma nulla è meno spettacolare d'un flagello e, per la loro stessa durata, le grandi sciagure sono monotone" dice Camus ne La Peste. Uno spettacolo sul male, quindi, fallirebbe a mostrare morti, urla, disperazione e appestati. Uno spettacolo sul male deve parlare degli atteggiamenti che in ogni momento l'uomo deve, dovrebbe avere, prima che sia troppo tardi. Lo spettacolo è ambientato in un luogo sotterraneo e futuribile, con un'atmosfera da fine del mondo e un'estetica di primi piani fumettistici, per raccontare di due uomini che combattono contro il virus, ognuno a suo modo, chi scrivendo lettere mai spedite al proprio amore o contando topi infetti, chi favorendo la propagazione del contagio come unica speranza per un nuovo inizio. E' un incubo metropolitano raccontato in una prospettiva radicale, dove la scena è totalmente buia, illuminata soltanto da speciali torce elettriche costruite specificamente per questo spettacolo, in grado di cogliere precisi particolari del corpo dei performer, creando un effetto di dettaglio cinematografico.
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