Teatro Tor Bella Monaca 9 Maggio 2014 “O di Uno O di Nessuno”
di Luigi Piandello
con Roberto Laureri, Simone Baldassari, Alessandra Puliafico, Gianluigi Fogacci, Veronica Loforese, Valentina Bartolo
scene Fabiana di Marco
costumi Maria Filippi
musiche David Barittoni
luci Giacomo Cursi
regia Gianluigi Fogacci
Fahrenait 451
“Datata 1930, questa poco frequentata commedia di Pirandello credo abbia gli ingredienti giusti per proseguire il lavoro iniziato la scorsa stagione, con Gl ’Innamorati di C.Goldoni, dallo stesso gruppo di attori che mi ha seguito partendo da un lavoro laboratoriale e che mi ha chiesto di continuare ad affrontare testi importanti in un cammino professionale e di formazione al tempo stesso .
Questa è una storia di una gravidanza indesiderata, una storia di provinciali trasferitisi nella capitale per motivi di lavoro, una storia di stanze affittate in comune per far fronte a condizioni economiche difficoltose, una storia di prostituzione, di perbenismo gretto e perciò crudele, di relazioni affettive difficili, rese ancor più difficili da convenzioni sociali che rendono praticamente impossibile esprimere un sentimento sincero di cui solo a tratti i personaggi (in particolar modo quelli maschili) sembrano capaci. Tante complesse implicazioni affondano le radici nella psicoanalisi e nel sistema delle relazioni, fino al sospetto di un malcelato e mal vissuto amore omosessuale da parte dei due protagonisti maschili, sullo sfondo di un’Italia immersa nel ventennio.
Un testo scomodo, cattivo degno del miglio Pirandello.” Gianluigi Fogacci
Teatro Tor Bella Monaca 9 Maggio 2014 “O di Uno O di Nessuno”di Luigi Piandello
con Roberto Laureri, Simone Baldassari, Alessandra Puliafico, Gianluigi Fogacci, Veronica Loforese, Valentina Bartolo
scene Fabiana di Marco
costumi Maria Filippi
musiche David Barittoni
luci Giacomo Cursi
regia Gianluigi Fogacci
Fahrenait 451
“Datata 1930, questa poco frequentata commedia di Pirandello credo abbia gli ingredienti giusti per proseguire il lavoro iniziato la scorsa stagione, con Gl ’Innamorati di C.Goldoni, dallo stesso gruppo di attori che mi ha seguito partendo da un lavoro laboratoriale e che mi ha chiesto di continuare ad affrontare testi importanti in un cammino professionale e di formazione al tempo stesso .
Questa è una storia di una gravidanza indesiderata, una storia di provinciali trasferitisi nella capitale per motivi di lavoro, una storia di stanze affittate in comune per far fronte a condizioni economiche difficoltose, una storia di prostituzione, di perbenismo gretto e perciò crudele, di relazioni affettive difficili, rese ancor più difficili da convenzioni sociali che rendono praticamente impossibile esprimere un sentimento sincero di cui solo a tratti i personaggi (in particolar modo quelli maschili) sembrano capaci. Tante complesse implicazioni affondano le radici nella psicoanalisi e nel sistema delle relazioni, fino al sospetto di un malcelato e mal vissuto amore omosessuale da parte dei due protagonisti maschili, sullo sfondo di un’Italia immersa nel ventennio.
Un testo scomodo, cattivo degno del miglio Pirandello.” Gianluigi Fogacci
di Luigi Piandello
con Roberto Laureri, Simone Baldassari, Alessandra Puliafico, Gianluigi Fogacci, Veronica Loforese, Valentina Bartolo
scene Fabiana di Marco
costumi Maria Filippi
musiche David Barittoni
luci Giacomo Cursi
regia Gianluigi Fogacci
Fahrenait 451
“Datata 1930, questa poco frequentata commedia di Pirandello credo abbia gli ingredienti giusti per proseguire il lavoro iniziato la scorsa stagione, con Gl ’Innamorati di C.Goldoni, dallo stesso gruppo di attori che mi ha seguito partendo da un lavoro laboratoriale e che mi ha chiesto di continuare ad affrontare testi importanti in un cammino professionale e di formazione al tempo stesso .
Questa è una storia di una gravidanza indesiderata, una storia di provinciali trasferitisi nella capitale per motivi di lavoro, una storia di stanze affittate in comune per far fronte a condizioni economiche difficoltose, una storia di prostituzione, di perbenismo gretto e perciò crudele, di relazioni affettive difficili, rese ancor più difficili da convenzioni sociali che rendono praticamente impossibile esprimere un sentimento sincero di cui solo a tratti i personaggi (in particolar modo quelli maschili) sembrano capaci. Tante complesse implicazioni affondano le radici nella psicoanalisi e nel sistema delle relazioni, fino al sospetto di un malcelato e mal vissuto amore omosessuale da parte dei due protagonisti maschili, sullo sfondo di un’Italia immersa nel ventennio.
Un testo scomodo, cattivo degno del miglio Pirandello.” Gianluigi Fogacci
Posta un commento