Teatro Tordinona 17/11/2010 "L'isola che c'è" (La Commedia dell'insulina parte 1) scritto e diretto da Renato Giordano, con: Roberto Posse (Banting), Vanni Materassi (Macleod), Fabriz io Marotta (Best), Goffredo Maria Bruno (Collip), Livia Cascarano (Edith), Simone Perinelli (Greenaway), Nunzia Plastino (Maynard), e con Renato Giordano (Narratore). Aiuto regia Teresa Cordaro e Livia Cascarano, luci Luca Barbati, costumi Anna Maria Pariante. 'L'Isola che c'è', titolo riferito alla interessante e coinvolgente tematica medico scientifica proposta da Renato Giordano, chiude il Festival della drammaturgia italiana. Lo stesso autore e regista, presente in scena, introduce lo spettacolo, racconta, presenta i vari personaggi, interpretati in modo esemplare. Lo spettacolo, pur essendo un work in progress, preannuncia già una sua strepitosa compiutezza di scrittura scenica. La tematica è di tipo scientifico, come è stato quest'anno per 'Copenaghen' di Fryer, o come accadeva per 'I fisici' di Durrenmatt, o lo stesso 'Galileo' di Brecht...Lo spazio della parola, che è narrata da Giordano e dialogata dagli attori in veste di clinici, fluidifica l'atmosfera del Tordinona, penetra nella forma dell'argomentazione scientifica, la seziona, la separa e la scandisce. Ma la rende anche fenomeno di un 'Teatro di documenti', scoprendone senso e ragione, in quanto somma di mutazioni d'ogni 'spostamento in avanti' della ricerca.Nel 1923 è decretato il premio Nobel per la medicina a Macleod e a Banting: il primo lo divide con Collip, il secondo con Best. E qui esplodono le polemiche e le rivendicazioni reciproche fra gli scopritori dell'insulina; soprattutto da parte di Banting scatenato contro Macleod, accusato di appropriazione dell'altrui fatica. Banting morirà il 20 febbraio 1941 a Gander, Terranova su di un bombardiere caduto per pessima visibilità. Questa l'ufficialità della notizia, mentre il regista ci suggerisce altre inquietanti ipotesi, come sembrano dimostrare i riscontri d'archivio, ove Renato Giordano - ne ha parlato a fine spettacolo, anche in ragione delle proprie competenze mediche - si è documentato per redigere con scrupolo e genialità la propria sequenza drammaturgica. Da Renato Giordano una novità assoluta, per merito e per metodo, che risponde alla domanda: come coniugare teatro e scienza?La risposta è stata efficacemente data in 'L'Isola che c'è'. Sono strabilianti le assonanze di ricerca tra le forme 'centrifugate' dell'arte e della letteratura futurista e la 'centrifugazione' degli estratti pancreatici che vengono centrifugati per creare l'insulina. Un bellissimo testo contemporaneo per esprimere un universo culturale, una visione della vita, nella forma 'spettacolo' inteso come accumulo e stratificazione delle esperienze e delle competenze. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass.Cult. Beat 72.
Teatro Tordinona 17/11/2010 "L'isola che c'è" (La Commedia dell'insulina parte 1) scritto e diretto da Renato Giordano, con: Roberto Posse (Banting), Vanni Materassi (Macleod), Fabriz io Marotta (Best), Goffredo Maria Bruno (Collip), Livia Cascarano (Edith), Simone Perinelli (Greenaway), Nunzia Plastino (Maynard), e con Renato Giordano (Narratore). Aiuto regia Teresa Cordaro e Livia Cascarano, luci Luca Barbati, costumi Anna Maria Pariante. 'L'Isola che c'è', titolo riferito alla interessante e coinvolgente tematica medico scientifica proposta da Renato Giordano, chiude il Festival della drammaturgia italiana. Lo stesso autore e regista, presente in scena, introduce lo spettacolo, racconta, presenta i vari personaggi, interpretati in modo esemplare. Lo spettacolo, pur essendo un work in progress, preannuncia già una sua strepitosa compiutezza di scrittura scenica. La tematica è di tipo scientifico, come è stato quest'anno per 'Copenaghen' di Fryer, o come accadeva per 'I fisici' di Durrenmatt, o lo stesso 'Galileo' di Brecht...Lo spazio della parola, che è narrata da Giordano e dialogata dagli attori in veste di clinici, fluidifica l'atmosfera del Tordinona, penetra nella forma dell'argomentazione scientifica, la seziona, la separa e la scandisce. Ma la rende anche fenomeno di un 'Teatro di documenti', scoprendone senso e ragione, in quanto somma di mutazioni d'ogni 'spostamento in avanti' della ricerca.Nel 1923 è decretato il premio Nobel per la medicina a Macleod e a Banting: il primo lo divide con Collip, il secondo con Best. E qui esplodono le polemiche e le rivendicazioni reciproche fra gli scopritori dell'insulina; soprattutto da parte di Banting scatenato contro Macleod, accusato di appropriazione dell'altrui fatica. Banting morirà il 20 febbraio 1941 a Gander, Terranova su di un bombardiere caduto per pessima visibilità. Questa l'ufficialità della notizia, mentre il regista ci suggerisce altre inquietanti ipotesi, come sembrano dimostrare i riscontri d'archivio, ove Renato Giordano - ne ha parlato a fine spettacolo, anche in ragione delle proprie competenze mediche - si è documentato per redigere con scrupolo e genialità la propria sequenza drammaturgica. Da Renato Giordano una novità assoluta, per merito e per metodo, che risponde alla domanda: come coniugare teatro e scienza?La risposta è stata efficacemente data in 'L'Isola che c'è'. Sono strabilianti le assonanze di ricerca tra le forme 'centrifugate' dell'arte e della letteratura futurista e la 'centrifugazione' degli estratti pancreatici che vengono centrifugati per creare l'insulina. Un bellissimo testo contemporaneo per esprimere un universo culturale, una visione della vita, nella forma 'spettacolo' inteso come accumulo e stratificazione delle esperienze e delle competenze. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass.Cult. Beat 72.
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