Worldmusic Arts 21 Febbraio 2014 Yar ensemble (Iran, India, Italia) in concerto India Iran e Italia fonderanno le loro culture millenarie attraverso le melodie di tre grandi musicisti: l’iraniano Pejman Tadayon, reduce dalla tournée Polvere di Bagdad (con Massimo Ranieri e musiche di Mauro Pagani), l’indiano Sanjay Kansa Banik, che ha collaborato con L’Orchestra di Piazza Vittorio e con gli Agricantus e l’italiano Andrea Piccioni, uno dei massimi esponenti dei tamburi a cornice e direttore artistico del Frame Drums Italia.
La raffinata estetica di tre grandi culture millenarie si fonde attraverso i suoni di tre grandi interpreti; dal potente battito dei tamburi a cornice del mediterraneo al sinuoso svolgersi delle trame melodiche prodotte dal tar, dall’oud e dal setar e robab fino alle complesse geometrie ritmiche delle tabla, tipiche della musica indiana. La musica qui prodotta è come un incontro che diventa gioia e condivisione, i complessi ritmi ed i virtuosismi si snodano come un dialogo in cui nessuno prevarica ma dove tutti contribuiscono, in cui il pubblico vive e partecipa al dialogo ed alla gioia dell'incontro.
Worldmusic Arts 21 Febbraio 2014 Yar ensemble (Iran, India, Italia) in concerto India Iran e Italia fonderanno le loro culture millenarie attraverso le melodie di tre grandi musicisti: l’iraniano Pejman Tadayon, reduce dalla tournée Polvere di Bagdad (con Massimo Ranieri e musiche di Mauro Pagani), l’indiano Sanjay Kansa Banik, che ha collaborato con L’Orchestra di Piazza Vittorio e con gli Agricantus e l’italiano Andrea Piccioni, uno dei massimi esponenti dei tamburi a cornice e direttore artistico del Frame Drums Italia.
La raffinata estetica di tre grandi culture millenarie si fonde attraverso i suoni di tre grandi interpreti; dal potente battito dei tamburi a cornice del mediterraneo al sinuoso svolgersi delle trame melodiche prodotte dal tar, dall’oud e dal setar e robab fino alle complesse geometrie ritmiche delle tabla, tipiche della musica indiana. La musica qui prodotta è come un incontro che diventa gioia e condivisione, i complessi ritmi ed i virtuosismi si snodano come un dialogo in cui nessuno prevarica ma dove tutti contribuiscono, in cui il pubblico vive e partecipa al dialogo ed alla gioia dell'incontro.
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