"Colosseo Nuovo Teatro 28 GIUGNO 2011 Kataklisma performing arts, teatro danza in effigie performance dal laboratorio di danza Kata LAB, laboratorio di Kataklisma con: Giada Oliva coreografia: Elvira Frosini in effigie è realizzato dal laboratorio di danza di Kata LAB per il 2011. Una performance, una partitura che intesse relazioni con un palloncino icona, con una presenza assente. “senza fineâ€?appunti di lavoro spettacolo 2011 di Kata LAB, laboratorio di Kataklisma con: Carmine Luciano, Emanuele Mariani, Dario Mattia, Giada Oliva regia e drammaturgia: Elvira Frosini SENZA FINE, realizzato da Kata LAB per il 2011, è uno studio costituito da appunti di lavoro sul tema del limite. Il limite e l'assenza del limite, il confine, la frontiera, il bordo, la cornice. L'esistenza del limite e del confine, l'esistenza dell'attore in scena che disegna un limite tra il reale e il possibile. I quattro performer si muovono su un terreno scivoloso e quasi senza riferimenti, entrano ed escono dai limiti della convenzione scenica, da figure che si delineano, da cornici e ritratti di famiglia, dalla linea di confine con lo spettatore. A tutto c'è un limite? Sembra che i limiti non ci siano, si spostino, siano mobili o variabili, e i riferimenti cambiano, si negano, si contraddicono. Possiamo darci un limite?"
"Colosseo Nuovo Teatro 28 GIUGNO 2011 Kataklisma performing arts, teatro danza in effigie performance dal laboratorio di danza Kata LAB, laboratorio di Kataklisma con: Giada Oliva coreografia: Elvira Frosini in effigie è realizzato dal laboratorio di danza di Kata LAB per il 2011. Una performance, una partitura che intesse relazioni con un palloncino icona, con una presenza assente. “senza fineâ€?appunti di lavoro spettacolo 2011 di Kata LAB, laboratorio di Kataklisma con: Carmine Luciano, Emanuele Mariani, Dario Mattia, Giada Oliva regia e drammaturgia: Elvira Frosini SENZA FINE, realizzato da Kata LAB per il 2011, è uno studio costituito da appunti di lavoro sul tema del limite. Il limite e l'assenza del limite, il confine, la frontiera, il bordo, la cornice. L'esistenza del limite e del confine, l'esistenza dell'attore in scena che disegna un limite tra il reale e il possibile. I quattro performer si muovono su un terreno scivoloso e quasi senza riferimenti, entrano ed escono dai limiti della convenzione scenica, da figure che si delineano, da cornici e ritratti di famiglia, dalla linea di confine con lo spettatore. A tutto c'è un limite? Sembra che i limiti non ci siano, si spostino, siano mobili o variabili, e i riferimenti cambiano, si negano, si contraddicono. Possiamo darci un limite?"
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