Teatro Elfo Puccini, Milano ottobre 2010 "Elettra. Biografia di una persona comune - Studio #2" di Nicola Russo tratto dalle parole di Elettra Romani, drammaturgia: Nicola Russo, Sara Borsarelli con: Sara Borsarelli, Nicola Russo, regia: Nicola Russo, video, scene, costumi: Giovanni De Francesco, luci: Cristian Zucaro, suono: Jean Christophe Potvin, coreografie: Stefano Bontempi, direzione musicale: Gabriella Aiello, assistente alla regia: Isabella Saliceti, produzione: Monstera. Elettra Romani nasce nel 1927 a Paliano, un paesino nella provincia di Frosinone. E' la protagonista del racconto di una vita dedicata alle luci della ribalta, di una donna che non si è lasciata abbattere dalle difficoltà  e che ora, a 83 anni, racconta la sua verità: 'Voglio tirare fuori gli scheletri dall'armadio' preannuncia a inizio spettacolo. Elettra non compare in prima persona, di lei vediamo il viso, proiettato su un grosso schermo a fondo palco. Due attori danno corpo e voce alla storia, con ironia e delicatezza. Lei li ascolta dal grande video rivivendo la sua vicenda. I suoi occhi neri, lucidi, non perdono nessun passaggio: è protagonista e spettatrice della propria esistenza.
Teatro Elfo Puccini, Milano ottobre 2010 "Elettra. Biografia di una persona comune - Studio #2" di Nicola Russo tratto dalle parole di Elettra Romani, drammaturgia: Nicola Russo, Sara Borsarelli con: Sara Borsarelli, Nicola Russo, regia: Nicola Russo, video, scene, costumi: Giovanni De Francesco, luci: Cristian Zucaro, suono: Jean Christophe Potvin, coreografie: Stefano Bontempi, direzione musicale: Gabriella Aiello, assistente alla regia: Isabella Saliceti, produzione: Monstera. Elettra Romani nasce nel 1927 a Paliano, un paesino nella provincia di Frosinone. E' la protagonista del racconto di una vita dedicata alle luci della ribalta, di una donna che non si è lasciata abbattere dalle difficoltà  e che ora, a 83 anni, racconta la sua verità: 'Voglio tirare fuori gli scheletri dall'armadio' preannuncia a inizio spettacolo. Elettra non compare in prima persona, di lei vediamo il viso, proiettato su un grosso schermo a fondo palco. Due attori danno corpo e voce alla storia, con ironia e delicatezza. Lei li ascolta dal grande video rivivendo la sua vicenda. I suoi occhi neri, lucidi, non perdono nessun passaggio: è protagonista e spettatrice della propria esistenza.
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