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Teatro Kopò 16 Marzo 2014 “SONO NATO PER VOLARE” di e con Giuseppe Arnone
Disegno e Tecnico Luci Paolo Filipponi. Fonico Eugenia Cortese
“Da grande voglio fare il pilota…sono nato per volare”. La storia di Vincenzo Diodato, un bambino di 10 anni, siciliano che vive a Bologna e che racconta , con leggerezza, quei giorni di Natale vissuti in famiglia, abbandonandosi all’odore della arancine della nonna, alle favole raccontate dalla mamma, alla caponata.
E’ uno spettacolo pieno di ritmo e passione, dolce e carnale allo stesso tempo. Il dialetto siciliano è rapidamente comprensibile e familiare ed è probabilmente l’unico modo, così diretto, per farci sentire l’odore di quegli anni, attraverso le narici di un bambino che ha un sogno… volare… con lo stesso aereo che gli è stato regalato nel natale del 1979. .
Vedi risultati Nassa Teatrale Teatro Kopò 16 Marzo 2014 “SONO NATO PER VOLARE” di e con Giuseppe Arnone
Disegno e Tecnico Luci Paolo Filipponi. Fonico Eugenia Cortese
“Da grande voglio fare il pilota…sono nato per volare”. La storia di Vincenzo Diodato, un bambino di 10 anni, siciliano che vive a Bologna e che racconta , con leggerezza, quei giorni di Natale vissuti in famiglia, abbandonandosi all’odore della arancine della nonna, alle favole raccontate dalla mamma, alla caponata.
E’ uno spettacolo pieno di ritmo e passione, dolce e carnale allo stesso tempo. Il dialetto siciliano è rapidamente comprensibile e familiare ed è probabilmente l’unico modo, così diretto, per farci sentire l’odore di quegli anni, attraverso le narici di un bambino che ha un sogno… volare… con lo stesso aereo che gli è stato regalato nel natale del 1979. .
Teatro Kopò 16 Marzo 2014 “SONO NATO PER VOLARE” di e con Giuseppe Arnone
Disegno e Tecnico Luci Paolo Filipponi. Fonico Eugenia Cortese
“Da grande voglio fare il pilota…sono nato per volare”. La storia di Vincenzo Diodato, un bambino di 10 anni, siciliano che vive a Bologna e che racconta , con leggerezza, quei giorni di Natale vissuti in famiglia, abbandonandosi all’odore della arancine della nonna, alle favole raccontate dalla mamma, alla caponata.
E’ uno spettacolo pieno di ritmo e passione, dolce e carnale allo stesso tempo. Il dialetto siciliano è rapidamente comprensibile e familiare ed è probabilmente l’unico modo, così diretto, per farci sentire l’odore di quegli anni, attraverso le narici di un bambino che ha un sogno… volare… con lo stesso aereo che gli è stato regalato nel natale del 1979. .
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veramente complimenti!!!
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