Teatro Argentina 17 febbraio 2014 “Il viaggio di Nicola Calipari”,
diretto e interpretato da Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani testo Fabrizio Coniglio uno spettacolo che riapre la riflessione sul diritto alla legalità e sul desiderio di giustizia per uno dei casi più controversi dalla storia italiana.
La sera del 4 marzo 2005, nei pressi dell’aeroporto di Baghdad, Nicola Calipari, agente del Sismi inviato a Baghdad per coordinare l’operazione di liberazione della giornalista Giuliana Sgrena rapita da un commando armato, rimane ucciso dal fuoco amico di una pattuglia dell’esercito statunitense. Nicola Calipari aveva fatto scudo col suo corpo alla giornalista de Il Manifesto, appena rilasciata dai rapitori a conclusione di una lunga trattativa condotta dallo stesso funzionario. Un pezzo di storia che, a nove anni di distanza, continua a lasciare un segno dolorosamente attuale nella memoria collettiva e che viene raccontata ora tramite i canali dell’arte. Sul palco due seggiole che saranno simbolo della macchina e della prigione di Giuliana Sgrena e due attori (Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani), un uomo e una donna, che daranno voce ai personaggi che hanno attraversato questa vicenda.
A fine spettacolo incontro pubblico con gli interventi di Giuliana Sgrena testimone dell’accaduto, Erminio Amelio procuratore che seguì il Caso Calipari, Gabriele Polo allora direttore de Il Manifesto, Enzo Ciconte magistrato e testimone dell’impegno civile di Calipari, Mario Almerighi ex presidente del Tribunale di Civitavecchia, Claudia Fusani giornalista dell’Unità.
Teatro Argentina 17 febbraio 2014 “Il viaggio di Nicola Calipari”, diretto e interpretato da Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani testo Fabrizio Coniglio uno spettacolo che riapre la riflessione sul diritto alla legalità e sul desiderio di giustizia per uno dei casi più controversi dalla storia italiana.
La sera del 4 marzo 2005, nei pressi dell’aeroporto di Baghdad, Nicola Calipari, agente del Sismi inviato a Baghdad per coordinare l’operazione di liberazione della giornalista Giuliana Sgrena rapita da un commando armato, rimane ucciso dal fuoco amico di una pattuglia dell’esercito statunitense. Nicola Calipari aveva fatto scudo col suo corpo alla giornalista de Il Manifesto, appena rilasciata dai rapitori a conclusione di una lunga trattativa condotta dallo stesso funzionario. Un pezzo di storia che, a nove anni di distanza, continua a lasciare un segno dolorosamente attuale nella memoria collettiva e che viene raccontata ora tramite i canali dell’arte. Sul palco due seggiole che saranno simbolo della macchina e della prigione di Giuliana Sgrena e due attori (Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani), un uomo e una donna, che daranno voce ai personaggi che hanno attraversato questa vicenda.
A fine spettacolo incontro pubblico con gli interventi di Giuliana Sgrena testimone dell’accaduto, Erminio Amelio procuratore che seguì il Caso Calipari, Gabriele Polo allora direttore de Il Manifesto, Enzo Ciconte magistrato e testimone dell’impegno civile di Calipari, Mario Almerighi ex presidente del Tribunale di Civitavecchia, Claudia Fusani giornalista dell’Unità.
diretto e interpretato da Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani testo Fabrizio Coniglio uno spettacolo che riapre la riflessione sul diritto alla legalità e sul desiderio di giustizia per uno dei casi più controversi dalla storia italiana.
La sera del 4 marzo 2005, nei pressi dell’aeroporto di Baghdad, Nicola Calipari, agente del Sismi inviato a Baghdad per coordinare l’operazione di liberazione della giornalista Giuliana Sgrena rapita da un commando armato, rimane ucciso dal fuoco amico di una pattuglia dell’esercito statunitense. Nicola Calipari aveva fatto scudo col suo corpo alla giornalista de Il Manifesto, appena rilasciata dai rapitori a conclusione di una lunga trattativa condotta dallo stesso funzionario. Un pezzo di storia che, a nove anni di distanza, continua a lasciare un segno dolorosamente attuale nella memoria collettiva e che viene raccontata ora tramite i canali dell’arte. Sul palco due seggiole che saranno simbolo della macchina e della prigione di Giuliana Sgrena e due attori (Fabrizio Coniglio e Alessia Giuliani), un uomo e una donna, che daranno voce ai personaggi che hanno attraversato questa vicenda.
A fine spettacolo incontro pubblico con gli interventi di Giuliana Sgrena testimone dell’accaduto, Erminio Amelio procuratore che seguì il Caso Calipari, Gabriele Polo allora direttore de Il Manifesto, Enzo Ciconte magistrato e testimone dell’impegno civile di Calipari, Mario Almerighi ex presidente del Tribunale di Civitavecchia, Claudia Fusani giornalista dell’Unità.
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