Teatro Argot 19 febbraio 2014 “A SLOW AIR”
testo di David Harrower
traduzione Gian Maria Cervo e Francesco Salerno
con Nicola Pannelli e Raffaella Tagliabue
regia Giampiero Rappa
Una Coproduzione Narramondo Teatro e Gloriababbi Teatro
Nicola Pannelli e Raffella Tagliabue interpretano l’incontro tra Morna e Athol, due fratelli che non si parlano da quattordici anni. Morna lavora come donna delle pulizie a Edimburgo e passa il tempo bevendo e cercando di capire la mente di suo figlio, il ventenne Joushua. Athol, il fratello maggiore, vive invece vicino a Glasgow Airport con la moglie e due figli. E’ il proprietario di una ditta di piastrelle ed è orgoglioso dei suoi affari, conquistati con fatica nell’ovest della Scozia. Nei loro monologhi alternati raccontano la propria vita, l’infanzia e i rapporti con i genitori, facendo emergere sentimenti spesso contrastanti. I ricordi e segreti di fratello e sorella si intrecciano con l’arrivo di Joushua che a sorpresa andrà a trovare lo zio Athol, scatenando una serie di eventi nuovi e sorprendenti.
“Questo testo poetico di Harrower – spiega Giampiero Rappa – ci parla della famiglia con ironia e amore. La mancanza di dialogo tra i due attori in scena rende ancora più umana e autentica l’incapacità di comunicare dei personaggi, che in realtà nella rappresentazione sembrano dialogare molto di più che nel loro passato. Lo spettatore non può non immedesimarsi nei loro conflitti e nelle loro sofferenze: l’orgoglio che ci separa anche dalle persone amate, la difficoltà del perdono, il sentirsi a volte più estranei in famiglia che con il resto del mondo”.
Teatro Argot 19 febbraio 2014 “A SLOW AIR”testo di David Harrower
traduzione Gian Maria Cervo e Francesco Salerno
con Nicola Pannelli e Raffaella Tagliabue
regia Giampiero Rappa
Una Coproduzione Narramondo Teatro e Gloriababbi Teatro
Nicola Pannelli e Raffella Tagliabue interpretano l’incontro tra Morna e Athol, due fratelli che non si parlano da quattordici anni. Morna lavora come donna delle pulizie a Edimburgo e passa il tempo bevendo e cercando di capire la mente di suo figlio, il ventenne Joushua. Athol, il fratello maggiore, vive invece vicino a Glasgow Airport con la moglie e due figli. E’ il proprietario di una ditta di piastrelle ed è orgoglioso dei suoi affari, conquistati con fatica nell’ovest della Scozia. Nei loro monologhi alternati raccontano la propria vita, l’infanzia e i rapporti con i genitori, facendo emergere sentimenti spesso contrastanti. I ricordi e segreti di fratello e sorella si intrecciano con l’arrivo di Joushua che a sorpresa andrà a trovare lo zio Athol, scatenando una serie di eventi nuovi e sorprendenti.
“Questo testo poetico di Harrower – spiega Giampiero Rappa – ci parla della famiglia con ironia e amore. La mancanza di dialogo tra i due attori in scena rende ancora più umana e autentica l’incapacità di comunicare dei personaggi, che in realtà nella rappresentazione sembrano dialogare molto di più che nel loro passato. Lo spettatore non può non immedesimarsi nei loro conflitti e nelle loro sofferenze: l’orgoglio che ci separa anche dalle persone amate, la difficoltà del perdono, il sentirsi a volte più estranei in famiglia che con il resto del mondo”.
testo di David Harrower
traduzione Gian Maria Cervo e Francesco Salerno
con Nicola Pannelli e Raffaella Tagliabue
regia Giampiero Rappa
Una Coproduzione Narramondo Teatro e Gloriababbi Teatro
Nicola Pannelli e Raffella Tagliabue interpretano l’incontro tra Morna e Athol, due fratelli che non si parlano da quattordici anni. Morna lavora come donna delle pulizie a Edimburgo e passa il tempo bevendo e cercando di capire la mente di suo figlio, il ventenne Joushua. Athol, il fratello maggiore, vive invece vicino a Glasgow Airport con la moglie e due figli. E’ il proprietario di una ditta di piastrelle ed è orgoglioso dei suoi affari, conquistati con fatica nell’ovest della Scozia. Nei loro monologhi alternati raccontano la propria vita, l’infanzia e i rapporti con i genitori, facendo emergere sentimenti spesso contrastanti. I ricordi e segreti di fratello e sorella si intrecciano con l’arrivo di Joushua che a sorpresa andrà a trovare lo zio Athol, scatenando una serie di eventi nuovi e sorprendenti.
“Questo testo poetico di Harrower – spiega Giampiero Rappa – ci parla della famiglia con ironia e amore. La mancanza di dialogo tra i due attori in scena rende ancora più umana e autentica l’incapacità di comunicare dei personaggi, che in realtà nella rappresentazione sembrano dialogare molto di più che nel loro passato. Lo spettatore non può non immedesimarsi nei loro conflitti e nelle loro sofferenze: l’orgoglio che ci separa anche dalle persone amate, la difficoltà del perdono, il sentirsi a volte più estranei in famiglia che con il resto del mondo”.
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