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Musica per parole



Colosseo Nuovo Teatro 23 febbraio 2013 “MUSICA PER PAROLE” brani eseguiti dal Maestro Antonio Di Pofi da lui composti per gli allestimenti di opere teatrali e sceneggiature cinematografiche di Giuseppe Manfridi. Al violoncello Kyung Mi Lee.
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Performativa



Cine Teatro 26 Febbraio 2013 “PERFORMATIVA” di e con Antonio Bilo Canella. La Performazione è una ricerca onesta, che apre le porte ad una nuova possibilità teatrale legata al superamento del copione; allo stesso tempo, in questa forma attuale, vuole tenere aperta la relazione con un pubblico : diciamo che è una sorta di rito, aperto, che tocca sacro e profano. Vorrei chiarire che la Performazione non è semplice improvvisazione e non ha nulla a che vedere con le esperienze di teatro estemporaneo che ho avuto modo di reperire in tutto il mondo su internet: la Performazione prevede per mesi uno studio accurato e intellettuale al massimo grado di questa accezione, sui materiali che costituiranno "l'universo di riferimento"; le tecniche usate per la manifestazione spettacolare non hanno confini (danza, voce, pantomima, cabaret, etc...) e sicuramente non si limitano (come succede nella totalità delle ricerche improvvisative teatrali che visto) al teatro borghese (uomo in piedi che parla...). Ho creato una preparazione che è in grado di accompagnare degli attori, qualora vogliano andare oltre il mestiere, a questa creazione dal nulla, estemporanea, collettiva ed in presenza di pubblico. Questo "modo" porta con se alcuni valori che per noi è fondamentale affermare: necessità di un Ascolto totale e di una fiducia incondizionata nei compagni; fiducia che la sinergia totale di più di una persona crei una misteriosa entità altra che supera la somma delle parti (vedi Gestalt o Emergentismo); capacità di tuffarsi nel Vuoto e di andare oltre al pensiero; consapevolezza di poter essere dei tramiti più che degli interpreti, smussando così un po' l'ingombrante presenza dell'Io. Se non ci sono queste cose la Performazione non funziona, non si può fare, per cui è un sistema di feedback per gli artisti realmente crudele ed efficace. Dal 1997 Antonio Bilo Canella ed Hossein Zardust Taheri hanno iniziato a presentare risultati pubblici della loro ricerca sulla natura dell'Evento Teatrale e sull'Arte dell'Improvvisazione (Performazione ).
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Factory - L'importanza della ruota

Factory - Ex Mattatoio di Testaccio dal 8 Febbraio al 3 Marzo 2013 “Festival della Creatività”. Festival creato come un investimento per rivolgere a tutti i giovani artisti della città di Roma una possibilità espressiva. Per quattro week end i circa 250 protagonisti della manifestazione, tra artisti, attori, registi e performer under 35, regaleranno alla capitale il loro talento, la loro fantasia, la loro capacità di espressione artistica. Lo spazio di Factory rimarrà a disposizione dei giovani autorizzati ad “occuparlo” con le proprie idee e proposte costruttive per la città. A confermare Factory come laboratorio polivalente e vivace ribalta di idee, l’Assessorato ai Giovani non ha posto nessuna regola o limite su temi e linguaggi: denominatore comune sono esclusivamente l’età degli autori - rigorosamente sotto la soglia dei 35 anni - e l’appartenenza al territorio di Roma - come residenti, domiciliati o iscritti ad un corso di formazione della città. Lo stesso nome Factory è stato scelto direttamente dai giovani attraverso un sondaggio online sui social network. In linea con altri spazi simili presenti in altre capitali europee, come il Matadero di Madrid, Factory si propone come spazio di intenso e continuo fervore creativo, per diventare “un punto di riferimento per chi non rinuncia alla cultura e cerca proposte di qualità accessibili perché gratuite.





24 Febbraio 2013 “L'IMPORTANZA DELLA RUOTA PER IL CRICETO” scritto e diretto da Antonella Civale. Con: Pio Stellaccio, Marianna de Pinto, Masaria Colucci, Alessandra Mortelliti e Giuseppe Pestillo. Caratterizzata da un linguaggio contemporaneo e ricercato, l’intera pièce è un’introspezione di Maurizio, trentacinquenne mediocre e schivo, vittima della propria indolenza, del timore di sé e del futuro, intrappolato in una ruota per criceti sulla quale si ha l’illusione di correre ma in realtà si resta immobili. La consapevolezza della stasi in cui lentamente soffoca e l’incapacità di reagire lo porteranno a scaricare la sua frustrazione in modi imprevisti e grotteschi.
1.3.13
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