Teatro Estivo Giardinetti 26 Luglio 2012 “Mister Novecento”
canzoni e contrappunti italiani di un secolo breve con Nuccio Siano (voce e chitarra) Roberto Marino (pianoforte). I momenti significativi di ogni vita sono stati immancabilmente scanditi da melodie che diventano la colonna portante di ogni persona, la propria personalissima colonna sonora. Particolare il percorso narrativo nella Salerno degli anni’60, in una serie di melodie che spazierà dalla canzone dello Zecchino d’oro con Mago Zurlì “Volevo un gatto nero” a “Una notte in Italia” di Ivano Fossati, brano autobiografico che fotografa un momento preciso di quei tempi. Due brani per il portrait di Luigi Tenco, “Ragazzo mio” e “Un giorno dopo l’altro”. Ed ecco “Vengo anch’io” con la satira amara di Enzo Iannacci, per poi passare alla fascinosa melodia di “Se telefonando” che ricordiamo nella interpretazione di Mina, col suo crescendo continuo dell'ansia dell'uomo, un'ansia che deve progressivamente negare ciò che andrebbe naturalmente fatto, ma che la coscienza egocentrica, al fondo strumentale e borghese, non può permettersi e che si conclude con la negazione dello sguardo reciproco. Ancora due attualissime canzoni degli anni ’30 “Ma cos’è questa crisi” del geniale e poliedrico artista napoletano Rodolfo Tonino, in arte Rodolfo De Angelis, nata in anni in cui la Grande depressione del ’29 attraversa l’oceano e raggiunge l’Europa, Italia compresa, rispecchiante i nostri odierni problemi ed anche qualche soluzione possibile, keynesiana a quanto pare, parapà papà! Unitamente alla struggente Lilì Marlene di Norbert Schultze, probabilmente la più celebre canzone nella guerra, ed intrinsecamente contro la guerra, di tutti i tempi. Chiusura della serata affidata al Francesco De Gregori del 1985 che cantava “è la gente che fa la storia, quando si tratta di scegliere e di andare, che sa benissimo cosa fare”, quasi a voler ricordare che la “sovranità appartiene al popolo”.
Musica