29 LUGLIO 2013
AB HOC ET AB HAC
di e con Daniele Parisi
Una sguaiata ambulanza si trascina dietro frammenti di umanità che, messi sotto sforzo fisico, sono gettati in pasto alla scrittura di scena. La narrazione è quasi del tutto abolita.
Tutto avviene in velocità. I personaggi si avvicendano così uno dopo l’altro, parlano in una sala d’aspetto di un pronto soccorso, gridano in mezzo alla strada o dal balcone di un palazzo.
L’elemento musicale e ritmico – fornito dalla registrazione dal vivo di loop vocali – dialoga con personaggi che spuntano dal basso, appaiono a mezzo busto, si cambiano d’abito, mutano corpo e voce.
Un gioco al massacro in cui attraverso la combinazione del riso e dell’orrore, si entra in un universo assurdo, un mondo decaduto, che di fronte alla malattia smarrisce il suo principio razionale, divenendo inconsapevolmente ridicolo.
29 LUGLIO 2013
AB HOC ET AB HAC
di e con Daniele Parisi
Una sguaiata ambulanza si trascina dietro frammenti di umanità che, messi sotto sforzo fisico, sono gettati in pasto alla scrittura di scena. La narrazione è quasi del tutto abolita.
Tutto avviene in velocità. I personaggi si avvicendano così uno dopo l’altro, parlano in una sala d’aspetto di un pronto soccorso, gridano in mezzo alla strada o dal balcone di un palazzo.
L’elemento musicale e ritmico – fornito dalla registrazione dal vivo di loop vocali – dialoga con personaggi che spuntano dal basso, appaiono a mezzo busto, si cambiano d’abito, mutano corpo e voce.
Un gioco al massacro in cui attraverso la combinazione del riso e dell’orrore, si entra in un universo assurdo, un mondo decaduto, che di fronte alla malattia smarrisce il suo principio razionale, divenendo inconsapevolmente ridicolo.
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