Castello Pasquini, Castiglioncello 2 Luglio 2013 “GRAVITY AND GRACE” coreografia Mor Shani, testo David Grossman
con Pawel Konior, Majon Van Der Schout, David Vossen
musica Jaap van Keulen
drammaturgia Shiran Shveka
produzione Dansateliers Rotterdam
produzione tour 2013 ICK Amsterdam
sei così bello, non c’è nessuno come te in tutto il mondo! / non c’è davvero nessuno come me? / certo che no, tu sei unico! / perché non c’è nessuno come me in tutto il mondo? / perché ognuno è unico / io non voglio essere unico al mondo! / perché no? / perché così sono solo.
Il nucleo pulsante di Gravity and Grace è la scoperta della solitudine nell’infanzia, l’acquisizione di una consapevolezza che, come la forza di gravità, è un peso costante. I performer sulla scena si confrontano con il compito al tempo stesso più semplice e più difficile: sostenere se stessi. Per trovare conforto e alleviare il dolore dovranno disimparare la solitudine e imparare a sostenersi a vicenda. In un quadro dove l’incertezza non esclude l’ottimismo, i corpi raccontano la vana lotta individuale per l’indipendenza. E ci chiediamo: quale grazia potranno offrirsi l’un l’altro?
Castello Pasquini, Castiglioncello 2 Luglio 2013 “GRAVITY AND GRACE” coreografia Mor Shani, testo David Grossman
con Pawel Konior, Majon Van Der Schout, David Vossen
musica Jaap van Keulen
drammaturgia Shiran Shveka
produzione Dansateliers Rotterdam
produzione tour 2013 ICK Amsterdam
sei così bello, non c’è nessuno come te in tutto il mondo! / non c’è davvero nessuno come me? / certo che no, tu sei unico! / perché non c’è nessuno come me in tutto il mondo? / perché ognuno è unico / io non voglio essere unico al mondo! / perché no? / perché così sono solo.
Il nucleo pulsante di Gravity and Grace è la scoperta della solitudine nell’infanzia, l’acquisizione di una consapevolezza che, come la forza di gravità, è un peso costante. I performer sulla scena si confrontano con il compito al tempo stesso più semplice e più difficile: sostenere se stessi. Per trovare conforto e alleviare il dolore dovranno disimparare la solitudine e imparare a sostenersi a vicenda. In un quadro dove l’incertezza non esclude l’ottimismo, i corpi raccontano la vana lotta individuale per l’indipendenza. E ci chiediamo: quale grazia potranno offrirsi l’un l’altro?
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