Recensione dello spettacolo su TeatroeCritica
Castello Aragonese, Castrovillari 28 Maggio 2013 “IL NOSTRO AMORE SCHIFO” compagnia MANIACI D’AMORE/NIDODIRAGNO. Drammaturgia di Francesco d’Amore e Luciana Maniaci, con Francesco d’Amore e Luciana Maniaci, regia e luci Roberto Tarasco, allestimento tecnico Alberto Comino. Un’indagine dissacrante, dalla comicità corrosiva, sul sentimento intricato della gioventù, sezionato e fatto a pezzi da due figli del nostro tempo, ingenui e spietati. In scena solo cinque sedie e un tavolo. E’ sul tavolo che tutto si consuma. Lì Lui lega Lei, appena conosciuta. Ma dell’amplesso c’è solo l’allusione esplicita, perché questi personaggi parlano, più che agire. L’unica vera azione che compiono, sempre dal tavolo, è una patetica dichiarazione d’amore fondata sull’elogio dei reciproci organi interni, immaginati splendidi e puliti, non come quelli della gente comune, perché forse è solo il disprezzo per gli altri che unisce la coppia. Uno spettacolo di parola, una storia di non-amore durata decenni e condensata nel giro di un’ora, tra apici sublimi e biechi deragliamenti, nel tentativo di comporre la guida illustrata della prima esperienza sentimentale, letta come rito di passaggio obbligato prima di consacrarsi alla tiepidezza e alla stabilità dell’età adulta.
link: www.primaveradeiteatri.it
Recensione dello spettacolo su TeatroeCritica
Castello Aragonese, Castrovillari 28 Maggio 2013 “IL NOSTRO AMORE SCHIFO” compagnia MANIACI D’AMORE/NIDODIRAGNO. Drammaturgia di Francesco d’Amore e Luciana Maniaci, con Francesco d’Amore e Luciana Maniaci, regia e luci Roberto Tarasco, allestimento tecnico Alberto Comino. Un’indagine dissacrante, dalla comicità corrosiva, sul sentimento intricato della gioventù, sezionato e fatto a pezzi da due figli del nostro tempo, ingenui e spietati. In scena solo cinque sedie e un tavolo. E’ sul tavolo che tutto si consuma. Lì Lui lega Lei, appena conosciuta. Ma dell’amplesso c’è solo l’allusione esplicita, perché questi personaggi parlano, più che agire. L’unica vera azione che compiono, sempre dal tavolo, è una patetica dichiarazione d’amore fondata sull’elogio dei reciproci organi interni, immaginati splendidi e puliti, non come quelli della gente comune, perché forse è solo il disprezzo per gli altri che unisce la coppia. Uno spettacolo di parola, una storia di non-amore durata decenni e condensata nel giro di un’ora, tra apici sublimi e biechi deragliamenti, nel tentativo di comporre la guida illustrata della prima esperienza sentimentale, letta come rito di passaggio obbligato prima di consacrarsi alla tiepidezza e alla stabilità dell’età adulta.
link: www.primaveradeiteatri.it
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