Hansel e Gretel - (06/05/13)


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Recensione dello spettacolo su TeatroeCritica

Teatro Vascello 18-19-20 MARZO 2013 La fabbrica in collaborazione con TSI la Fabbrica dell’Attore e il patrocinio del Goethe Institut “HANSEL E GRETEL. Il giorno dopo 3°capitolo della Trilogia dell’attesa” drammaturgia scenica a cura di Francisco Espejo, regia: Fabiana Iacozzilli, con: Elisa Bongiovanni, Marta Meneghetti e Giada Parlanti, scene di: Matteo Zenardi, costumi: Gianmaria Sposito, effetti speciali: Riccardo Morucci, disegno luci: Davood Kheradmand, vocal coach: Valeria Benedetti Michelangeli, regista assistente: Ramona Nardò, assistente alla regia: Andrea Standardi, organizzazione: Flaminia Salvemini, ufficio stampa e promozione: 369 gradi, distribuzione: offrome. Il progetto parte dal desiderio di reinterpretare alcune delle più importanti favole di tutti i tempi mettendo al centro dell’analisi il mondo infantile come luogo di solitudine e di mancanza di risposte. In scena ci sono Hansel e Gretel adulti; sono talmente grassi da aver piegato sotto il loro peso le piccole sedie sulle quali siedono. Hanno mangiato quasi tutta la casa di marzapane e ignorano il grido di una strega che chiede aiuto senza ricevere alcuna risposta. I celebri fratelli protagonisti della storia sono adulti che non riescono ad emanciparsi, incapaci di sollevarsi dallo stallo dell’attesa, mangiano e aspettano, condizione che li accomuna ai personaggi di tutta la trilogia. Il lavoro che la compagnia porta avanti è un’indagine sugli inetti, gli incapaci, su chi non vive una volontà di crescita o un desiderio di evoluzione. L’attesa, condizione che permette di rimanere immobili è il leit motiv del percorso drammaturgico e di ricerca, è l’alibi che permette di non affrontare, è il rifugio sicuro di chi teme il cambiamento ma accetta la trasformazione, inesorabile ed in questo caso degenerante, che l’obesità causa. L’allestimento è essenziale, con pochi elementi scenici e estro nei costumi; la regia pone l’accento sulla drammaturgia scenica e dosa con sapienza il comico e il drammatico creando un’immagine grottesca dal forte impatto visivo da cui emergono irriconoscibili le tre attrici al pieno delle loro possibilità espressive.


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Teatro Vascello 18-19-20 MARZO 2013 La fabbrica in collaborazione con TSI la Fabbrica dell’Attore e il patrocinio del Goethe Institut “HANSEL E GRETEL. Il giorno dopo 3°capitolo della Trilogia dell’attesa” drammaturgia scenica a cura di Francisco Espejo, regia: Fabiana Iacozzilli, con: Elisa Bongiovanni, Marta Meneghetti e Giada Parlanti, scene di: Matteo Zenardi, costumi: Gianmaria Sposito, effetti speciali: Riccardo Morucci, disegno luci: Davood Kheradmand, vocal coach: Valeria Benedetti Michelangeli, regista assistente: Ramona Nardò, assistente alla regia: Andrea Standardi, organizzazione: Flaminia Salvemini, ufficio stampa e promozione: 369 gradi, distribuzione: offrome. Il progetto parte dal desiderio di reinterpretare alcune delle più importanti favole di tutti i tempi mettendo al centro dell’analisi il mondo infantile come luogo di solitudine e di mancanza di risposte. In scena ci sono Hansel e Gretel adulti; sono talmente grassi da aver piegato sotto il loro peso le piccole sedie sulle quali siedono. Hanno mangiato quasi tutta la casa di marzapane e ignorano il grido di una strega che chiede aiuto senza ricevere alcuna risposta. I celebri fratelli protagonisti della storia sono adulti che non riescono ad emanciparsi, incapaci di sollevarsi dallo stallo dell’attesa, mangiano e aspettano, condizione che li accomuna ai personaggi di tutta la trilogia. Il lavoro che la compagnia porta avanti è un’indagine sugli inetti, gli incapaci, su chi non vive una volontà di crescita o un desiderio di evoluzione. L’attesa, condizione che permette di rimanere immobili è il leit motiv del percorso drammaturgico e di ricerca, è l’alibi che permette di non affrontare, è il rifugio sicuro di chi teme il cambiamento ma accetta la trasformazione, inesorabile ed in questo caso degenerante, che l’obesità causa. L’allestimento è essenziale, con pochi elementi scenici e estro nei costumi; la regia pone l’accento sulla drammaturgia scenica e dosa con sapienza il comico e il drammatico creando un’immagine grottesca dal forte impatto visivo da cui emergono irriconoscibili le tre attrici al pieno delle loro possibilità espressive.
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