SCHIZOFRENICA - (6 mar 2009)


CANALE:

Colosseo Nuovo Teatro dal 20.12.2007 al 06.01.2008 "Schizofrenica" di Silvia Scola, regia di Cecilia Calvi, con Corinna Lo Castro, Fabrizio Giannini, Luca Angeletti, Paila Pavese. Trama: Un assolo drammatico di una giovane schizofrenica che litiga con se stessa e con il mondo, in un avvicendarsi perpetuo delle sue personalità . Completamente scissa, la povera Sabri è sottoposta ad un battibecco continuo ed estenuante fra le due parti di sé più opposte e difficilmente 'coabitative': 'Sabri-Nera' nevrotica, aggressiva, carnefice; e 'Sabri-Cara' depressa, mite, fragile, vittima. Un alternarsi di umori, opinioni, gesti sempre netti, precisi, ma messi in dubbio e istantaneamente contraddetti nell'arco di pochi secondi. Un ridicolissimo flusso di coscienza quello di Sabri che dà  voce però alle contraddizioni della società contemporanea, apparentemente aperta ed emancipata, ma al contrario saldamente incatenata ad una impostazione maschilista, sessista e squilibrata dei rapporti fra uomo e donna. Di qui il suo essere in crisi come professionista, come collega, come figlia, come amante, come fidanzata, come donna e alla fin fine come essere umano, in un mondo sempre più disumano e sempre più lontano dallo Stato di Natura. Recensione: Guidata dalla regia di Cecilia Calvi, Corinna Lo Castro è la schizofrenica Sabri di questo atto unico di Silvia Scola. Con variazioni nette e distinte di mimica facciale, postura e registro linguistico, la giovane attrice riesce ad apparire allo spettatore davvero come una sorta di "due-attrici-in-una" e riesce a rendere sul palco il conflitto interiore della protagonista. Un conflitto che larga parte del pubblico avverte anche dentro sé e la cui parodia, proprio per questo motivo, solleva le risate in sala. Sabri, nella sua eterna ricerca di un compromesso tra le parti del suo spirito, si relaziona con problemi che vengono trattati con ilarità  nello spettacolo ma che, nella vita reale, costituiscono alcune delle maggiori pressioni che possono alterare lo stato emotivo di una donna: il maschilismo, la fede contrapposta al cinismo ed il rapporto con la propria famiglia. Fabrizio Giannini si cala, per l'occasione, nella parodia dell'uomo che si approfitta della propria posizione professionale per far pressione sulle donne e ricavarne piaceri sessuali, mentre l'altro lato della medaglia è rappresentato dal prete un po' romantico e goffo interpretato da Luca Angeletti, con comicità  degna di questo ruolo. La pace che Sabri cerca, però, non si trova tra le pagine di un vangelo o nelle parole di un "missionario", ancora meno negli apprezzamenti di un uomo maniacale e, purtroppo, neanche tra i ching che la ragazza ama consultare per capire a quale voce dare ascolto. La partecipazione di Paila Pavese, voce inconfondibile nell'universo di attori e doppiatori del panorama italiano, porta invece sulla scena il rapporto di amore e odio che una donna prova nei confronti della propria famiglia e, in particolare, della propria madre: essere come lei o essere completamente diversa? Ed è davvero possibile giudicare il rapporto tra i propri genitori, forti della convinzione di conoscere proprio tutto di loro (compresi i segreti più piccanti)? Il testo, dal canto suo, fa trasparire alcuni degli aspetti che più stanno a cuore a Silvia Scola, dichiaratamente interessata all'analisi "dei comportamenti e della psicologia dei personaggiâ€?, allo studio dello spazio in cui l’azione si svolge e a quello dell’uso del dialetto romano, anche in questo testo utilizzato con precise scelte lessicali che non si rifanno al caso ma piuttosto ad una tradizione letteraria ed orale in continua evoluzione. Significativo il sottotitolo dello spettacolo, che la pace sia con voi : di fronte alla difficoltà di controbilanciare lo yin e lo yang racchiusi in ciascuno di noi, forse sorridere è un buon punto di partenza. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72

Colosseo Nuovo Teatro dal 20.12.2007 al 06.01.2008 "Schizofrenica" di Silvia Scola, regia di Cecilia Calvi, con Corinna Lo Castro, Fabrizio Giannini, Luca Angeletti, Paila Pavese. Trama: Un assolo drammatico di una giovane schizofrenica che litiga con se stessa e con il mondo, in un avvicendarsi perpetuo delle sue personalità . Completamente scissa, la povera Sabri è sottoposta ad un battibecco continuo ed estenuante fra le due parti di sé più opposte e difficilmente 'coabitative': 'Sabri-Nera' nevrotica, aggressiva, carnefice; e 'Sabri-Cara' depressa, mite, fragile, vittima. Un alternarsi di umori, opinioni, gesti sempre netti, precisi, ma messi in dubbio e istantaneamente contraddetti nell'arco di pochi secondi. Un ridicolissimo flusso di coscienza quello di Sabri che dà  voce però alle contraddizioni della società contemporanea, apparentemente aperta ed emancipata, ma al contrario saldamente incatenata ad una impostazione maschilista, sessista e squilibrata dei rapporti fra uomo e donna. Di qui il suo essere in crisi come professionista, come collega, come figlia, come amante, come fidanzata, come donna e alla fin fine come essere umano, in un mondo sempre più disumano e sempre più lontano dallo Stato di Natura. Recensione: Guidata dalla regia di Cecilia Calvi, Corinna Lo Castro è la schizofrenica Sabri di questo atto unico di Silvia Scola. Con variazioni nette e distinte di mimica facciale, postura e registro linguistico, la giovane attrice riesce ad apparire allo spettatore davvero come una sorta di "due-attrici-in-una" e riesce a rendere sul palco il conflitto interiore della protagonista. Un conflitto che larga parte del pubblico avverte anche dentro sé e la cui parodia, proprio per questo motivo, solleva le risate in sala. Sabri, nella sua eterna ricerca di un compromesso tra le parti del suo spirito, si relaziona con problemi che vengono trattati con ilarità  nello spettacolo ma che, nella vita reale, costituiscono alcune delle maggiori pressioni che possono alterare lo stato emotivo di una donna: il maschilismo, la fede contrapposta al cinismo ed il rapporto con la propria famiglia. Fabrizio Giannini si cala, per l'occasione, nella parodia dell'uomo che si approfitta della propria posizione professionale per far pressione sulle donne e ricavarne piaceri sessuali, mentre l'altro lato della medaglia è rappresentato dal prete un po' romantico e goffo interpretato da Luca Angeletti, con comicità  degna di questo ruolo. La pace che Sabri cerca, però, non si trova tra le pagine di un vangelo o nelle parole di un "missionario", ancora meno negli apprezzamenti di un uomo maniacale e, purtroppo, neanche tra i ching che la ragazza ama consultare per capire a quale voce dare ascolto. La partecipazione di Paila Pavese, voce inconfondibile nell'universo di attori e doppiatori del panorama italiano, porta invece sulla scena il rapporto di amore e odio che una donna prova nei confronti della propria famiglia e, in particolare, della propria madre: essere come lei o essere completamente diversa? Ed è davvero possibile giudicare il rapporto tra i propri genitori, forti della convinzione di conoscere proprio tutto di loro (compresi i segreti più piccanti)? Il testo, dal canto suo, fa trasparire alcuni degli aspetti che più stanno a cuore a Silvia Scola, dichiaratamente interessata all'analisi "dei comportamenti e della psicologia dei personaggiâ€?, allo studio dello spazio in cui l’azione si svolge e a quello dell’uso del dialetto romano, anche in questo testo utilizzato con precise scelte lessicali che non si rifanno al caso ma piuttosto ad una tradizione letteraria ed orale in continua evoluzione. Significativo il sottotitolo dello spettacolo, che la pace sia con voi : di fronte alla difficoltà di controbilanciare lo yin e lo yang racchiusi in ciascuno di noi, forse sorridere è un buon punto di partenza. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
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