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Le figurine mancanti del 1978

Teatro Studio Uno 6 febbraio 2015
Le figurine mancanti del 1978
della compagnia Teatro Forsennato, spettacolo scritto e diretto da Dario Aggioli, protagonista in scena insieme a Daniele Giuliani di un performance intensa e coinvolgente che rievoca il dramma del regime, dell'oppressione e dei desaparecidos da due punti di vista differenti.
Aiuto regia Elisa Carucci, assistente alla regia Diana Cagnizi, consulenza Isabel Cortes Nolten.
Due figure raccontano due eventi all’apparenza molto distanti. Un bambino racconta i mondiali che si svolgono in Argentina. A lui interessa solo il gioco del calcio e non vede quello che c’è intorno, vuole rimanere bambino e da tale si comporta: come tutto il resto del mondo pensa solo alle partite e al momento in cui la coppa sarà levata al cielo.
Un altro bambino racconta il dramma della dittatura e dei desaparecidos. Lui vede quello che c’è intorno e per questo non vuole più giocare. Come si può giocare per una nazione sconvolta dalla dittature e desiderare di alzare la Coppa del Mondo nel proprio paese? Argentina'78. Molte figurine ce l'ho, alcune son doppioni, altre desaparecidos.
28.2.15
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LapènLapèn

Teatro dell’Orologio 11 Febbraio 2015
 nO (Dance first. Think later) presenta
 LapènLapèn
Ideazione: Elena Gigliotti, Dario Aita
Regia: Elena Gigliotti
Coreografie: Claudia Monti
Costumi : Giovanna Stinga
Luci: Claudio Amadei
CON : Cristina Donadio e (in ordine alfabetico): Dario Aita, Lucio De Francesco, Antonio Gargiulo, Elena Gigliotti, Ivan Marcantoni, Luca Catello Sannino, Nella Tirante,
Gli anni 90 sono un ricordo da sfogliare dopo pranzo, di domenica. Le foto dei compleanni passano davanti agli occhi, come se questi anni 90 stessi ci avessero lasciato solo immagini sbiadite, maglioni sbagliati, cerchietti, e canzoni. Gli anni 90 al sud, sono la famiglia. Sono le sorelle che ascoltano Alessandro Canino e si nascondono nel bagno per piangere. E i fratelli, che fanno ritorno e che parlano poco. E se parlano, litigano. Sono LapènLapèn, che esiste e non esiste, e guarda la poesia di questi anni andati con occhi pieni di nostalgia. Sono mamma e papà. Sono soprattutto mamma. A cui non sfuggono respiri, pensieri e agitazioni. Mamma che deve esserci sempre. Mamma che guverna centu figghi. E pronta a ricordarci, infine,che centu figghi non governanu na mamma. LapènLapèn è esattamente questo. Sfogliare le foto dei compleanni dopo pranzo, di domenica.
A distanza di tempo. Poichè nel tempo, gli anni raccontati, maturano. E noi pure. Insieme a nomi, legami , e ricordi. Pieni-pieni di questi magnifici anni 90. Da sfogliare. Dopo pranzo, di domenica.
Un regalo per chi ha famiglia. Per chi ne ha più di una. E per chi non ne ha.
23.2.15
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Peli

Teatro Argot Studio 12 FEBBRAIO 2015
PELI
scritto da Carlotta Corradi
regia Veronica Cruciani
con Alex Cendron e Alessandro Riceci
scene e costumi Barbara Bessi
musiche Paolo Coletta
luci Gianni Staropoli
assistente alla regia Tullia Raspini
organizzazione e distribuzione Francesca Montanino
foto Laila Pozzo
una produzione Quattroquinte
in collaborazione con OffRome
Due donne giocano a Burraco, l’una di fronte all’altra. “Alza”. Una distribuisce le carte. L’altra le raccoglie. “Ho delle carte orrende”. Dice sempre così, pensa l’altra. Un gioco educato, una conversazione formale, quella confidenza propria dei rapporti adulti appesantiti da una vita di non detti. Una è vedova, ha perso il suo uomo, il suo amore, l'altra è vedova pur non essendolo. Il passato e il presente gettano le due donne in un continuo scambio di potere. Domina una e l’altra soccombe, poi viceversa. Le carte seguono, bilanciano, enfatizzano gli attriti. Finché qualcosa interrompe il meccanismo di un dialogo borghese per entrare nella dimensione dell'emozione e dell'istinto.
23.2.15
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Sei personaggi in cerca di autore

Teatro dell’Orologio 18 Febbraio 2015
 SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE
da Luigi Pirandello
uno spettacolo di VicoQuartoMazzini
regia, luci e suono Gabriele Paolocà
con Michele Altamura, Nicola Borghesi, Riccardo Lanzarone, Paola Aiello, Natalie Norma Fella
costumi Cristina Di Bari
prodotto da VicoQuartoMazzini e Teatro Kismet Opera
con il sostegno di Progetto Goldstein e Teatro dell'Orologio
Sei personaggi irrompono nella testa di un ex teatrante. Sono un padre, una madre e quattro figli. Sei personaggi incompleti, talmente incompleti da esser rappresentati anche solo con una parrucca o una giubba da marinaretto. Portano con sé un dramma doloroso, macchiato di sangue e vergogna. Chiedono all'ex teatrante di poterlo vivere lì, davanti a lui, affinché lui lo possa trascrivere donandogli vita eterna.
L'ex teatrante è titubante. Lui ha smesso col teatro. “Io non voglio più essere io”, così dice a sua difesa.
I Sei Personaggi tentano il loro autore nell'ora del crepuscolo, quando egli, abbandonato su una poltrona, lascia che l'ombra invada la sua stanza e che quell'ombra brulichi della loro presenza. E' questa l'immagine con cui Pirandello descrive il sacro momento della creazione, è un'immagine magica e inquietante, bianca e nera: la questione creativa è una questione di vita o di morte. Pirandello intende l'artista come un sensitivo succube di un'idea che s'impadronisce della sua testa e ne modifica lo sguardo e la realtà. Ed è così che la realtà, quella riconosciuta da tutti, diventa distante, la realtà di un altro pianeta.
In che mondo vive un artista? Qual è la sua verità? Quanto una “realtà altra” diventa alienazione e quanto àncora di salvezza?
Affrontare Pirandello vuol dire sedersi accanto a lui, in quell'ora del crepuscolo, a fare la conta dei propri fantasmi.
“Ho scritto questa commedia per liberarmi da un incubo” così scrive Pirandello nella sua presentazione. E se invece di allontanarsi, quell'incubo s'impadronisse di noi?
Quando una piccola compagnia del ventunesimo secolo, con le sue difficoltà e le sue gioie, le sue ambizioni e le sue amputazioni si mette di fronte a un classico di tale portata, la prima cosa che salta agli occhi è l'abissale distanza che c'è tra la sua condizione e quella della compagnia degli attori con cui si relazionano i 6 personaggi nel testo originale. Attraverso la noia e il cinismo con cui fa parlare gli attori, Pirandello mette alla berlina un sistemo tronfio di vizi e scarno di virtù, dove il suggeritore è incapace di suggerire, gli attori di recitare e il regista di imporre il proprio pensiero, dove l'uomo di teatro è paragonabile a un impiegato statale in attesa di finire il proprio turno di lavoro. No, noi (per fortuna e purtroppo) non siamo questo. Noi la compagnia degli attori la simboleggiamo attraverso un uomo solo, prigioniero dei ricordi, intrappolato in un passato decisamente più interessante del suo presente. Noi la compagnia degli attori la simboleggiamo attraverso un uomo che non ha più una compagnia, che ha smesso di fare teatro (perché si deve pur mangiare) ma che al teatro non riesce a smettere di pensare e l'ossessione di questo ricordo lo porta a compiere una sciocchezza. Noi la compagnia degli attori la simboleggiamo attraverso un uomo che si punta una pistola alla tempia. Questo spettacolo potrebbe durare un istante, quell'istante, quando il freddo del ferro ti preme sulla tempia e il futuro, dall'altra parte, da dentro le cervella, aspetta in silenzio. E' a quest'uomo che i personaggi chiedono di essere ascoltati, è a lui che chiedono di poter rappresentare la propria storia. E' a lui che offrono una chance.

Gabriele Paolocà
23.2.15
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La Signorina Papillon

Teatro Tordinona 8 Febbraio 2015
 La Signorina Papillon
Di Stefano Benni
Con: Francesca Cama (Rose),Raffaele Carbone (Constantin Millet), Giorgia Catania (Marie Luise), Pietro D'Elia (Armand).
Regia: Piero Di Blasio
Costumi di Valentina Giura, direzione tecnica Federico Maria Isaia.
Rose Papillon vive in una dimensione sospesa nello spazio e nel tempo, racchiusa nel bozzolo protetto della tranquilla vita del suo giardino. Lontana dal mondo fatuo che le gravita intorno, la donna si diverte a collezionare farfalle e a parlare con il suo pappagallo morto, che inspiegabilmente conosce a memoria i versi di Mallarmè. A sconvolgere l’idillio di Rose saranno tre personaggi corrotti e dissoluti, personificazione della tentazione parigina che cercano di corrodere la purezza incontaminata della donna. Nello scontro tra sogno e realtà si perde la dimensione del vero e si cade inevitabilmente nel no sense e nel paradosso. Un’opera irriverente ed allusiva che risulta essere nella sua spontanea complessità assolutamente contemporanea.
23.2.15
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Woyzeck


di George Buchner, regia : Ugo Margio con Severino Saltarelli - Woyzeck, Simona Volpi - Maria, Rossella Iacono - Donna in rosso, Roberto Renna - Tamburomaggiore, Beppe Forli - Andres, Brano iniziale tratto da "Lenz" di G.Buchner, letto da Severino Saltarelli, Teatro Padiglione di Villa Borghese, dic.1983 - riprese di Ulisse Benedetti
20.2.15
 

Conversazione sul luogo dell'incidente - Trasfigurazione cruenta di Jackson Pollock

Teatro dell'Angelo 2 febbraio 2015
"Conversazione sul luogo dell'incidente - Trasfigurazione cruenta di Jackson Pollock"
di Giuseppe Manfridi.
Vivo… della mia morte, e se ben guardo / felice vivo… d’infelice sorte; / e chi viver non sa d’angoscia… e morte / nel foco venga, ov’io… mi struggo e ardo. Sulla soglia «nel foco venga, ov’io… mi struggo e ardo». Come pochi Giuseppe Manfridi (anche nelle sue incursioni nella prosa) sa raccontare gli istanti prima del momento supremo. Spingendosi, in questo testo dedicato a Pollock, nella direzione che tutti i narratori ambiscono di raccontare: gli istanti subito successivi alla morte. L’ineffabile, di sgomento o di meraviglia. Per il celebre pittore, i momenti seguenti al tragico incidente che lo sottrae al mondo (ma è poi proprio così, una sottrazione? Non è, al contrario, una moltiplicazione sembra interrogarci il testo?). Mi vengono in mente, per letture coeve al testo di Manfridi, tra i moltissimi esempi contemporanei, Aldilà di Stanislao Nievo: duecento pagine per raccontare i secondi trascorsi dopo la morte del protagonista o lo stupendo ultimo “canto” narrativo di un autore quasi completamente postumo Dissipatio H.G. di Guido Morselli, che qualcuno ha voluto interpretare proprio come una lunga meditazione sulla soglia, nel limbo tra la vita e la morte. E di dissipatio certo si può parlare per questo testo, già dalla scelta del protagonista maschile, non solo un pittore, ma il mito annientante e fecondo di una generazione. Un incontro fatale con Manfridi, necessario, in quel suo filone drammaturgico adamantino e originale: la sublimità dell’arte, forza dirompente, destabilizzante nelle mani di una materialità transeunte, malata, fisicamente o psichicamente, posta davanti ai soffocamenti e alla cattività della condizione umana, in un luogo imprecisato, scalino del tempio dedicato alla signora nostra morte corporale. Negli ultimi momento, appunto, della vita. In limine alla morte. Leopardi, Puccini, Dostoevskij, Campana, Marlene per citare testi di grande successo, ma anche personaggi del mito, da Enea negli inferi, in Canto di mezzo, ad Andromaca e agli altri schiavi in attesa della distruzione della città in Ultimi passi per la salvezza dell’Epiro, testo recentemente pubblicato da Lepisma. Alla sorprendente Didone, testo della fine degli anni Ottanta, ripreso più volte, ora pubblicato in questa splendida e meritevole collana di La Mongolfiera, ma a cui mi è capitate di assistere, insieme all’autore, alcuni giorni prima di scrivere questa introduzione, nella suggestiva messa in scena di Fabrizio Pucci (anche interprete di Ovidio), con Marina Guadagno, alla Stanze Segrete di Roma Bruciarsi (si veda anche l’altro splendido testo davanti alla morte, non a caso pubblicato da La Mongolfiera con Didone, Arsa) l’intera vita con le schegge della divinità raggiunta nel gesto dell’arte, nella sfida continua alla morte e poi, come accade a Pollock, trovarsela davanti inaspettatamente, sbalzati chissà da dove, feriti, nudi, equivocati e inequivocabili. Con un cadavere accanto.
17.2.15
 

Divini Veleni

Teatro Tordinona 1 Febbraio 2015
 “Divini Veleni”
una commedia musicale, diretta da Beatrice Gregorini, portata in scena da Arianna Adriani, Giuseppe Arnone, Alessandra Chiappa, Eugenia Cortese, Alessandro Gerard, Luciano Pastori, Francesca Petretto, Giuseppe Santilli.
Costumi e Parrucco: Giuseppe Santilli
Scenografie: Roberto Cordova
Make Up: Valentina Sarti Magi
Direzione Tecnica: Angelo Ugazzi
Coreografie: Marica Galli
“Divini Veleni” è una rivisitazione della commedia “Arsenico e vecchi merletti” di J. Keesselring. La vicenda ha come protagonista Mortimer Brewster, severo critico teatrale, che deve vedersela con la sua famiglia di pazzi assassini e con la polizia di Brooklyn. Effettivamente ci sono dei sospetti. Le sue due vecchie zie zitelle, uccidono i loro coinquilini con vino di sambuco corretto con arsenico e, come se non bastasse, suo fratello Teddy, è convinto di essere Theodore Roosevelt e cerca di scavare il Canale di Panama in cantina, luogo dove sono sepolte le vittime delle ziette. L’altra nipote Johanna, con l’aiuto del complice Dr. Einstein, falso medico alcolizzato, cerca di sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica per cambiare i connotati con cui è ricercata, ha la faccia della moglie di Frankestein. Una commedia rock, con canzoni originali di Domenico Marchetti, ambientata in un cimitero e nella casa adiacente ad esso, con due anziane e simpatiche zie, due nipoti, la figlia del parroco e, inoltre, vino, veleno, amore e morte per dare vita ad una commedia grottesca, surreale, a tratti irriverente.
17.2.15
 

Fragile show

Teatro dell’Orologio 30 Gennaio 2015
Fragile show
con debiti e gratitudine a Il soccombente di T. Bernhard
con Andrea Trapani
drammatrurgia e regia Francesca Macrì e Andrea Trapani
costumi Isabella Faggiano
disegno luci Mirco Maria Coletti
“GLENN E LA SPIETATEZZA, GLENN E LA SOLITUDINE, GLENN E BACH, GLENN E LE VARIAZIONI GOLDBERG, GLENN NEL SUO STUDIO IN MEZZO AL BOSCO, IL SUO ODIO PER LA GENTE, IL SUO ODIO PER LA MUSICA, IL SUO ODIO PER LA GENTE CHE AMA LA MUSICA, GLENN E LA SEMPLICITÀ, PENSAI”
Con FRAGILE SHOW si conclude la nostra personale ricerca drammaturgica e scenica sul tema dell’inettitudine.
Una trilogia che si è delineata sempre più non come un percorso alla ricerca di domande e di conclusioni, ma come il tentativo di scovare, imparare e sostenere il ritmo di un respiro, il respiro di chi si sente sempre al di qua, di chi non riesce a trovare la propria strada eppure la desidera disperatamente.
FRAGILE SHOW nasce da quest’esigenza e dalla lettura appassionata, costante e carnivora di Thomas Bernhard. Un’operazione che per noi ha significato la rielaborazione di una commozione e la creazione di un percorso, drammaturgico e scenico, che se da un lato sente, intimamente, il debito e la gratitudine a Bernhard, dall’altro ha avvertito, sin da subito, l’urgenza di allontanarsene e di camminare con le proprie gambe. Non più Austria, non più Vienna, dunque. L’aria gelida, quasi congelata, delle pagine di Bernhard ci ha ricondotto ancora una volta a Firenze. Firenze bella di una bellezza rara, ma refrattaria al gioco e schiava della competizione per natura. Firenze che ama farsi guardare, ma mai che ri-guardi, se potesse colpirebbe alle spalle tutti quelli che vorrebbero possederla. Firenze che troppe volte ha lasciato a bocca aperta, con una bestemmia in gola, ad annusare eleganza e poesia. A Firenze, non esiste una sola parola che sia detta a caso: tutto ha un significato. Là dove gli sguardi sono schiaffi, le parole non sono da meno. Ci si fa a botte.
Nell’oro glaciale di questa città d’altri tempi è cresciuto il nostro Mastino, nuovo Werthaimer, suonatore di pianoforte. FRAGILE SHOW inizia proprio dove le pagine di Thomas Bernhard terminano. In preda ad una febbrile eccitazione, Mastino-Werthaimer decide di organizzare una festa con i suoi vecchi compagni di conservatorio, quella che più banalmente e più comunemente si definirebbe: una festa d’artisti. Seduto su una panchina, ai bordi della festa come ai bordi della vita, Mastino osserva, ragiona, si dilania. Sente gli odori di tutto quello che lo circonda. I rumori, le voci amplificate si mescolano, forse mostruosamente, alle risate, alle grida eccitate, al chiacchiericcio inutile. I volti dei suoi ex-compagni, nel corso di una lunga, lunghissima notte, assumono forme curiosamente grottesche, straniati e stranianti guardano di tanto in tanto ‘l’uomo della panchina’ come una singolarità, un’anomalia.
Due atmosfere, quasi due tempi s’incrociano in questa notte: d’un lato il tempo rapido, eccitante e frivolo della festa, dall’altro quello lento, quasi immobile, e straziante della panchina da cui Mastino guarda lo spettacolo. Se fosse per lui, questi due tempi non s’incontrerebbero mai…
17.2.15
 

Nel nome di Salomè

Teatro Tordinona 31 Gennaio 2015
 Nel nome di Salomè
atto unico scritto e diretto da Lucio Castagneri
con: Marica Malgarini, Lucio Castagneri, Simonetta Lauto, Stefano Santini, Federico Mastroianni, Rossella Rhao, Andrea Ranieri
La Compagnia dei Bugiardi
“La mia Salomè è vittima di un’educazione materna sbagliata e porta nel suo nome una sorta di maledizione che si tramanda nel tempo. La mia Salomè ruota intorno due uomini: Giovanni, amante alcolista della madre e della figlia, ed Erode, un capitano in fuga che Salomè tenta di sedurre e a cui chiede di portarla via da quello stato di soggezione e dalla prigionia in un mito che si porta dietro nel suo stesso nome.
Alla fine c’è sempre la speranza di trovare un rapporto equilibrato tra uomini e donne”.
17.2.15
 

Cartoline e transizioni

Teatro Studio Uno 31 gennaio 2015
 “Cartoline e transizioni”
un monologo per voce sola tratto dal racconto omonimo di Emanuele M. Cerone, riadattato e rivisto insieme all’attrice e performer Francesca Romana Nascè. La pièce si avvale della collaborazione artistica di Alessandra Caputo e di Daniele Casolino, anche musicista in scena.
Una cartolina, gli scatoloni del trasloco della casa dell’infanzia. Una finestra. E una donna alle prese con gli spettri della sua vita, con le vecchie ferite mai del tutto rimarginate, gli amori perduti e mai ritrovati. Sullo sfondo la luce bianca e spietata di un pomeriggio estivo del sud che indaga senza indulgenze una personalità complessa per cui è difficile provare simpatia. Il lavoro di indagine psicologica del personaggio, nasce quasi come una “ricerca sul campo”, considerando il percorso artistico e professionale dell’autore – psicologo – e dell’attrice che per anni ha lavorato come pedagoga nelle comunità psichiatriche.
In scena un personaggio che non è “bello” ma pericoloso, torbido e algido e nello stesso tempo tenero, ammiccante che devasta e si fa devastare. Le sue intime e disperate confessioni, senza rimorsi e senza pensieri lasciano trasparire la sua profonda e divorante difficoltà ad amare. L’amore si trasforma tristemente in distruzione, umiliazione di sé o dell’altro, carnefice e vittima senza sensi di colpa.
In un susseguirsi di flash back e rimandi, “Cartoline e Transizioni” senza sentimentalismi e senza alcun tipo di pietismo o ricerca di giustificazioni, racconta una storia di solitudine, triste demone dei nostri tempi dove basterebbero “piccoli gesti” veri e concreti per salvare e salvarci dall’infelicità.
17.2.15
 

Fido


"di Ely Siosopulos e Carlo Gardenti. ... in a winter day..."
16.2.15
 

GOD SAVE THE PUNK


AMBRA TEATRO ALLA GARBATELLA dal 15 al 20 Febbraio 2011 "God Save the Punk" di Carmen Giardina, M. Odino, A. Vinci. Ideazione e regia Carmen Giardina. Collaborazione alla regia Aldo Vinci. Con Enrico Salimbeni, Nicole De Leo, Fabio Gomiero. Videomaking e digital-scene Sergio Gazzo. Costumi Eva Coen. Musiche a cura di Pivio & Aldo De Scalzi. Aiuto regia e organizzazione Anna Contieri. "God save the punk" vuole raccontare la musica e l'atmosfera degli anni del rock, da Londra alla New York del Chelsea Hotel, in cui Sid Vicious accoltellò Nancy Spungen. Lo fa, scegliendo tre attori che di volta in volta passano a impersonare Lou Reed e Patty Smith, Iggy Pop e Richard Hell. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell' Ass. Cult. Beat 72.
16.2.15
 

Mario o la forza del destino


Uccelliera di Villa Borghese Roma 1983 "Mario o la forza del destino" regia di Dominot, con: Paola Maffioletti, Annamaria Epifania.
16.2.15
 

UNA DONNA SOLA


Teatro Colosseo dal 26 Nov. Al 14 Dic. 2003 "UNA DONNA SOLA" di David Osorio Lovera, regia Marco Marciani, con: Ginevra Colonna, Massimiliano Violante, Marco Marciani. Dice una frase di Aldo Carotenuto (psicanalista, di scuola Junghiana, figura tra le più significative nel panorama italiano e internazionale): "le relazioni con gli altri, in particolar modo quelle amorose, si rivelano fonte di sofferenza, di un dolore così acuto da indurre le persone ad una chiusura sterile e forzata, delizia e tormento della nostra vita, dunque i rapporti interpersonali hanno realmente su di noi un potere di vita e di morte". Ma c'è una sola morte a cui non possiamo sopravvivere. La vita ci regala spesso fratture sulla nostra pelle, sulla nostra corazza, ma quanti di noi hanno veramente il coraggio di morire, morire fino in fondo? Squartare completamente quella vecchia pelle avvizzita e arida? Quanti di noi continuano ad andare avanti a fora di rotture provocate dall'istinto, dalla passione e dal desiderio amoroso, e si ritrovano sempre al punto di partenza? Dovremmo sforzarci per scrollare di dosso le nostre morti per non rimanere mai soli. Ma soprattutto fare l’impossibile per non dare ai nostri figli un mondo di solitudine. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Beat. 72
16.2.15
 

VIANDANDO QUI E ALTROVE


Auditorium Parco della musica 23 Marzo 2010 sala Petrassi giornata mondiale della poesia. "VIANDANDO QUI E ALTROVE" con Cosimo Cinieri. rapsodia poetica contemporanea di italiani migranti e di migranti in Italia con la partecipazione straordinaria di Michiko Hirayama. ricerca e selezione dei testi a cura di Filippo Bettini per l'Ass. Cult. Allegorein. con la collaborazione di Mirna Gvozdenovic con Gianni Ricchizzi, Giancarlo Schiaffini, Mohssen Kasirossafar, Simonetta Imperiali, Giuseppe Frana, Roberto Bellatalla, Sanjay Kansa Banik-Salua, ideazione, elaborazione drammaturgica e regia Irma Immacolata Palazzo
16.2.15
 

Spoonface


Teatro Colosseo 17/12/2006 "Spoonface" Faccia da cucchiaio di Lee Hall, con Melania Giglio, uno spettacolo di Marco Carniti, traduzione Eddy Quaggio, musiche originali David Baritoni, consulenza musicale Adamo Lorenzetti. Produzione Beat 72 . Spoonface (Faccia da cucchiaio) Steinberg è una bambina molto speciale, con un' intelligenza particolare e una percezione della realtà  irripetibile. Soffre di una sindrome autistica ed è così innamorata della vita che, attraverso i suoi occhi, il mondo appare nuovo e straordinario. Il testo, scritto da Lee Hall, autore inglese candidato all'Oscar per la sceneggiatura di Billy Elliot, interpretato da Melania Giglio diretta da Marco Carniti, giocando sul filo sottile che separa il riso dal pianto, drammaturgicamente ben dosato e ricco della freschezza espressiva tipica del linguaggio dei bambini, offre uno sguardo disincantato su temi di attualità , come la famiglia, la malattia, la diversità . Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell' Ass. Cult. Beat 72.
16.2.15
 

Schegge d'Autore - VOGLIA DI FUGA


"Schegge d'Autore VOGLIA DI FUGA Mariapina Settineri - testo Jacopo Bezzi - regia con Massimo Roberto Beato"
16.2.15
 

NOI SAREMO TUTTO


Esc Atelier 30 novembre 2012 "NOI SAREMO TUTTO" Spettacolo di Margine Operativo sulle nostre vite precarie e intermittenti, regia: Pako Graziani e Alessandra Ferraro con: Andrea Cota e Michele Baronio musiche original: Andrea Cota sound designer: Riccardo Boldrini video: Riot Generation Video produzione: Margine Operativo 2012. Lo spettacolo è liberamente tratto da VITE DA PRECARI [TRA CREATIVITÀ E FOLLIA], che raccoglie brevissimi racconti ironici, pungenti, fantasiosi e assurdi. Queste storie precarie scritte da precari costituiscono un divertente spaccato di chi è costretto a [soprav]vivere costantemente in bilico tra la creatività necessaria all'invenzione di un lavoro e il rischio della follia. Uno spettacolo sulle nostre vite intermittenti, che gioca sulla connessione tra una colonna musicale live che ripercorre alcuni brani della tradizione operaia del novecento e incredibili storie di un presente precario. Non eravamo nulla, saremo tutto. http://www.margineoperativo.net
16.2.15
 

SHORT THEATRE - SLEEPWALK COLLECTIVE - As the flames rose we danced to the sirens, the sirens


Teatro India Sleepwalk Collective (UK/SP) 13 settembre 2011 As the flames rose we danced to the sirens, the sirens creazione Sleepwalk Collective con Iara Solano Arana regia Samuel Metcalfe musica Esme Squalor In un'ora di intimità  problematica, di volta in volta comica e tragica, Sleepwalk Collective tenta, con gioia e disperazione, di rielaborare i cliché della cultura pop e dei B-movies in qualcosa di sincero e profondo. Questo è un grido d'aiuto, per me, e per voi, per la connessione strana e a volte spaventosa che sta crescendo tra noi. NELL'AMBITO DI IYME - INTERNATIONAL YOUNG MAKERS EXCHANGE SLEEPWALK COLLECTIVE è un pluripremiato gruppo teatrale sperimentale che lavora su esperienze performative dal carattere intimo tra il Regno Unito e la Spagna. Formatisi a Londra nel 2006 da Iara Solano Arana (Spagna), Malla Sofia Pessi (Finlandia) e Sammy Metcalfe (UK), attualmente hanno la sede a Vitoria-Gasteiz nei Paesi Baschi spagnoli. Hanno realizzato creazioni per teatri, gallerie e spazi insoliti, in Spagna, Francia, Portogallo, Italia, Regno Unito e Paesi Bassi. I premi includono il Primo Premio e miglior interprete femminile al BE Festival Birmingham 2011, e Miglior Regia al Festival ACT Bilbao 2010. www.shorttheatre.org www.sleepwalkcollective.com
16.2.15
 

Gesuino e la lotta di classe


"Gesuino e la lotta di classe spettacolo musicale di e con Simone Nebbia Chitarra Marco Lima Lunedì 2 maggio 2011 La Riunione di Condominio"
16.2.15
 

MK - Il giro del mondo in 80 giorni


MK Il giro del mondo in 80 giorni Produzione mk11, Festival Torinodanza Torino, ZTLpro Provincia di Roma/Assessorato Politiche Culturali in collaborazione con Fondazione Romaeuropa/Palladium, Mosaico Danza/Interplay Festival residenze Armunia Festival Castiglioncello e La Zona Teatro con il contributo del MiBAC - Ministero per i Beni e le Attività Culturali con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Haithem Dhifallah, David Kern, Roberta Mosca, Laura Scarpini & guests musica Lorenzo Bianchi light design Roberto Cafaggini fumi Lorenzo Bazzocchi coreografia Michele Di Stefano organizzazione Anna Damiani/PAV Teatro Palladium 31 marzo - 1 aprile 2012 ripresa effettuata il 31 aprile 2012 Roma
16.2.15
 

NERO - storie di delitti esemplari


Colosseo Nuovo Teatro 2 Maggio 2011 "NERO - storie di delitti esemplari" compagnia Suonieparole, con: Costanza Alegiani - voce, Eugenio Colombo - sassofoni - flauto, Cesare Saldicco - live electronics. I personaggi che abitano questo spettacolo sonoro vivono una vita violenta, furiosa. I loro pensieri e le loro azioni sono spesso irreversibili e definitive. L'interazione tra la musica e i testi fa emergere le anime di questi caratteri: principi, pirati, vampiri, amanti, assassini casuali. Ognuno di loro si confessa e ci mostra un cuore privo di luce, nero.
16.2.15
 

Volta la carta ecco la casa


2008 “Volta la carta … ecco la casa� di Ugo Chiti, compagnia Arca Azzurra Teatro
16.2.15
 

DIGERSELZ - Novo Critico


"di e con Elvira Frosini collaborazione artistica Daniele Timpano disegno luci Dario Aggioli materiali di scena Antonello Santarelli produzione Kataklisma in collaborazione con Officine CAOS - Stalker teatro; Arti Vive Festival www.novocritico.blogspot.com"
16.2.15
 

Valle Giulia


Nell'ambito del Festival Ellen Stewart diretto da Dario D'Ambrosi ed in corso nel Teatro Internazionale di Roma, in via Cassia 472, Temperamenti presenta "Valle Giulia", testo, scena e regia di Marco Solari. Dal 24 al 27 novembre 2011. Con Alessandra Vanzi e Alessandra Parisi, voce e chitarra. Regia musicale di Piergiorgio Faraglia, interventi video di Adi Gianuario, organizzazione Adriana Migliucci. "Valle Giulia è un luogo inevitabilmente mitico, ma in questo lavoro non c'è nessuna riattualizzazione rituale. No, quello a cui si assiste è un gesto assurdo del quale sono stato una volta spettatore attonito, il gesto di una donna che portava da mangiare a una miriade di uccelli. Attorno a lei, che tirava fuori da grossi sacchi di plastica neri pezzi di pane recuperati nei bar e nei ristoranti, volavano e si posavano cornacchie e passeri, gabbiani e merli, storni e ballerine. Sotto gli occhi di pappagalli verdi. Mentre assistevo a questa strana scena, ho fatto qualche disegno e me ne sono andato. Poi è venuto questo monologo. Sono pensieri violenti rabbiosi ironici amari quelli che escono dalla donna, tutta presa nel suo compito e nella misurazione del tempo: del prima e del dopo, cioè dell’ora, della trasformazione delle cose e dei rapporti, una prefigurazione dell’incerto futuroâ€? (Marco Solari).
15.2.15
 

SHORT TEATRE 2011 - BLACK MARKET INTERNATIONAL - Alastair MacLennan - Jurgen Fritz - Wen Lee


MACRO Testaccio 6 settembre 2011 CICLO DI PERFORMANCE: BLACK MARKET INTERNATIONALGruppo di performer fondato nel 1985 da Boris Nieslony, Tomas Icone Ruller, Norbert Klassen, Zbigniew Warpechowski e Jürgen Fritz in oltre 20 anni ha presentato il proprio lavoro in tutto il mondo, in una vasta tipologia di luoghi e formati. Black Market è un'idea di lavoro: agisce come una piattaforma che accoglie il percorso singolo degli artisti che vi partecipano in una ricerca progressiva e condivisa. BMI propone due giorni di performance singole e un evento finale con una "durational performance" collettiva di 3 ore e mezza, pensata per quest’occasione. Artista: Alastair MacLennan (UK), Jürgen Fritz (D), Wen Lee (SEN).Con il supporto di Instituto Cervantes, Delegazione del Québec a Roma e National Arts Council Singapore. http://www.shorttheatre.org
15.2.15
 

Domenica 14 maggio


e-mail ricevuta da Francesco Gambaro e lettura con Luigi Rigoni di poesie da Morgue, di Gottfried Benn
15.2.15
 

Elettrocardiodramma

Teatro Argot Studio 28 Gennaio 2015
 ELETTROCARDIODRAMMA
di e con Leonardo Capuano
assistente alla regia Elena Piscitilli
luci Corrado Mura
una produzione 369gradi / Armunia
In scena un uomo balbuziente, con indosso un vestito da donna, non sembra far caso a ciò che indossa: dice d’essersi svegliato cosi. Una figura tragicomica che mi accompagna da anni, il balbuziente, non un’invenzione ma un caro amico che di tanto in tanto mi racconta come gli vanno le cose. Sembrerebbe solo ma non lo è, parla con chi gli fa compagnia da sempre, figure presenti, concrete, come quattro fratelli, la madre, la donna amata, che vivono con lui, parlano attraverso lui, e cercano di risolvere le problematiche della vita di tutti i giorni a modo loro. Eletrocardiodramma sembra un errore, ma in realtà rivela una piccola verità, una paura latente, o un punto di vista comico e sorprendente. Tutti parlano attraverso lui, e cercano di risolvere le problematiche della vita di tutti i giorni a modo loro.
10.2.15
 

Argot Off 2012 - MACELLUM_Il valzer dell'Orazio


"Argot Off 2012

Matuta Teatro

MACELLUM_Il valzer dell'Orazio

regia Julia Borretti con Titta Ceccano musiche in scena Roberto Caetani manichini Jessica Fabrizi Argot Studio 2 giugno 2012 Roma www.matutateatro.it"
10.2.15
 

A spasso con Doris


"studio di Katia Ippaso e Cinzia Villari (le onde), con Cinzia Villari e Alessandra Fallucchi - luci Javier delle Monache. Vetrina 2011 La Scena Sensibile (a cura di Serena Grandicelli) Teatro Argot studio, Roma 21 marzo 2011 Teatro Argot studio -"
10.2.15
 

TRILOGIA DELL'ATTESA - Hansel e Gretel. Il giorno dopo

Teatro Vascello 30 Gennaio 2015
 TRILOGIA DELL'ATTESA
regia: Fabiana Iacozzilli
con Elisa Bongiovanni, Giada Parlanti, Simone Barraco, Ramona Nardò, Marta Meneghetti, Francesco Zecca
disegno luci Davood Kheradmand
costume Valeria Bistoni, Cecilia Blixt, Gianmaria Sposito
trucco Erika Turella
effetti speciali Riccardo Morucci
Premio Le voci dell'anima 2007, Ermo Colle 2008, Teatri Abitati 2009, Undergroundzero Festival N.Y. 2010, PlayFestival 2013
Crescere attaccati a chi ci ha generato, stretti nei loro precetti, e ritrovarsi poi non pronti al distacco, incapaci di qualunque decisione.
Questa la condizione in cui vive oggi la nuova generazione dei giovani-adulti che, come gli otto personaggi della trilogia dell'attesa, si ritrova ad essere "orfana", "apolide", "disadattata", "dimenticata"...

"Hansel e Gretel. Il giorno dopo"
con il sostegno di: Goethe Institut, Forte Fanfulla, Casa della Pace e Kilowatt Festival
drammaturgia scenica a cura di Francisco Espejo
con: Elisa Bongiovanni, Marta Meneghetti e Giada Parlanti
scene: Matteo Zenardi
costumi: Gianmaria Sposito
effetti speciali: Riccardo Morucci
luci: Davood Kheradmand
assistente luci: Fabrizio Cicero
vocal coach: Valeria Benedetti Michelangeli
regista assistente: Ramona Nardò
assistente alla regia: Andrea Standardi
In scena un uomo e una donna adulti e talmente grassi da aver piegato sotto il loro peso le piccole sedie sulle quali siedono. Sono ingrassati a dismisura dentro i loro abiti di bambini.
A terra i resti di una casa di marzapane che hanno quasi del tutto divorato. Dal fondo della scena proviene il borbottio stanco di una vecchia strega che desidera solo che i due fratelli pongano fine ai suoi giorni. . Ma i nostri Hansel e Gretel continuano ad aspettare e non perdono la speranza che li ha inchiodati lì.
La certezza che li spinge ogni giorno a ricominciare la loro folle attesa è disarmante nella sua atrocità: "si deve attendere il tramonto perché solo allora papà tornerà a prenderci, a salvarci e solo allora questa nostra favola potrà avere fine".
9.2.15
 

TRILOGIA DELL'ATTESA - Aspettando Nil

Teatro Vascello 30 Gennaio 2015
TRILOGIA DELL'ATTESA
 regia: Fabiana Iacozzilli
con Elisa Bongiovanni, Giada Parlanti, Simone Barraco, Ramona Nardò, Marta Meneghetti, Francesco Zecca
disegno luci Davood Kheradmand
costume Valeria Bistoni, Cecilia Blixt, Gianmaria Sposito
trucco Erika Turella
effetti speciali Riccardo Morucci
Premio Le voci dell'anima 2007, Ermo Colle 2008, Teatri Abitati 2009, Undergroundzero Festival N.Y. 2010, PlayFestival 2013
Crescere attaccati a chi ci ha generato, stretti nei loro precetti, e ritrovarsi poi non pronti al distacco, incapaci di qualunque decisione.
Questa la condizione in cui vive oggi la nuova generazione dei giovani-adulti che, come gli otto personaggi della trilogia dell'attesa, si ritrova ad essere "orfana", "apolide", "disadattata", "dimenticata"...

"Aspettando Nil"
vincitore di PlayFestival 2013
vincitore di Undergroundzero Festival, N.Y., 2010
vincitore di Ermo Colle 2008
vincitore del festival "Le voci dell'anima" 2007 drammaturgia scenica di gruppo
con: Elisa Bongiovanni e Giada Parlanti
aiuto regia: Marco Canuto, Irene Veri
costumi: Valeria Bistoni
Due vecchie donne decrepite attendono l'arrivo di un uomo. L'uomo arriverà solo nel momento in cui le due donne saranno pronte. Le due donne saranno pronte solo nel momento in cui finiranno di prepararsi. Ma le due donne finiranno di prepararsi? E l'uomo finalmente arriverà?
Intelligente e divertito omaggio a Samuel Beckett, Aspettando Nil è la storia di una giornata come molte altre in cui si continua ad aspettare, in cui "non accade niente" e questo niente si fa rivelatore delle infinite contraddizioni che attanagliano le nostre esistenze.
9.2.15
 

TRILOGIA DELL'ATTESA - Quando saremo GRANDI!

Teatro Vascello 30 Gennaio 2015
 TRILOGIA DELL'ATTESA
regia: Fabiana Iacozzilli
con Elisa Bongiovanni, Giada Parlanti, Simone Barraco, Ramona Nardò, Marta Meneghetti, Francesco Zecca
disegno luci Davood Kheradmand
costume Valeria Bistoni, Cecilia Blixt, Gianmaria Sposito
trucco Erika Turella
effetti speciali Riccardo Morucci
Premio Le voci dell'anima 2007, Ermo Colle 2008, Teatri Abitati 2009, Undergroundzero Festival N.Y. 2010, PlayFestival 2013
Crescere attaccati a chi ci ha generato, stretti nei loro precetti, e ritrovarsi poi non pronti al distacco, incapaci di qualunque decisione.
Questa la condizione in cui vive oggi la nuova generazione dei giovani-adulti che, come gli otto personaggi della trilogia dell'attesa, si ritrova ad essere "orfana", "apolide", "disadattata", "dimenticata"...

"Quando saremo GRANDI!"
finalista al Festival Argot Off 2012
finalista al Premio Scenario 2009
vincitore "Teatri Abitati" 2009
da un'idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi
con: Simone Barraco, Ramona Nardò e Francesco Zecca
regista assistente: Giada Parlanti
assistente: Emanuela Lumare
costumi: Cecilia Blixt
trucco: Erika Turella
La campanella è suonata. Tre piccole sedie al centro della scena. Tre linee che dalle sedute portano a tre attaccapanni. Sugli attaccapanni tre cartelle di scuola. Seduti sulle sedie troviamo tre bambini decrepiti che attendono che la mamma li venga a prendere. La attendono con tutta la loro forza, con la speranza e l'innocenza di bambini sicuri che non potranno mai essere abbandonati da colei che li ama sopra ogni cosa. Tre fratelli che attendono da una vita. È in ritardo? Li ha messi in punizione? O forse più semplicemente li ha dimenticati?
9.2.15
 

L'opera da tre soldi

SIDECAR – sale multimediali d’arti performative 28 Gennaio 2015
L’Opera da Tre Soldi
di Bertold Brecht
con Veronica Milaneschi, Gabriele Sisci, Francesca Romana Scartozzi, Michele Bevilacqua, Michele Brotugno, Claudia D’Amico, Mariangela Imbrenda, Max Caprara
musiche Carmine Ioanna Scene Chiara Paramatti
regia Massimiliano Caprara
Brecht è il meno assimilabile degli autori occidentali degli ultimi cento anni. il suo carattere anti borghese, anti militaresco il suo fraternizzare continuo con qualunque causa si ponesse contro l’idea di potere, ne fanno un personaggio evitato pur se teatralmente inevitabile ( ed anche non banalizabile, direi). Meglio quindi evitarlo: da qui le poche messe in scena , (spesso comunque riletture) di testi come, appunto, l’opera da tre soldi , rifacimento di un’opera di due secoli esatti anteriore e già a suo tempo decisamente polemica, the Beggar’s Opera di John Gay, che nelle mani di Brecht diventa un manifesto anti sistema ante litteram, in cui si afferma che il potere in quanto espressione del governo borghese e capitalista è sempre una espressione criminale e ha bisogno di strutturarsi attorno all’illegalità se non direttamente alla malavita. Con questo assunto e battute come “cos’è la rapina di una banca in confronto alla sua fondazione...?!” è ben superfluo sottolineare l’inscalfibile attualità di questo testo e l’ intatta prorompenza del suo autore._]
9.2.15
 

Lucrezia Borgia


Villa Fiorentino a Sorrento 1993 "LUCREZIA BORGIA" di Victor Hugo, traduzione e regia teatrale Riccardo Reim, con: Francesca Benedetti, Cosimo Cinieri, Giampiero Fortebraccio, Luca Negroni, Roberto Pacini, Sandro Palmieri, scene e costumi Umberto Bertacca, musiche originali Federico Bonetti Amendola.
3.2.15
 

Cara Medea


Testo di Antonio Tarantino, diretto e interpretato da Francesca Ballico, cura scenica: Daniela Cotti, Saverio - Prod. Teatri di Vita
3.2.15
 

L'IRA DI DIO


Teatro Colosseo Marzo 2000 "l'IRA DI DIO" testo di Lucilla Lupaioli, con Paola Cortellesi, Lucia Ocone, Massimo De Santis, Pier Luigi Coppola, Claudio Santamaria, Paolo Giovannucci, regia Furio Andreotti, scene Alessandro Vannucci, costumi Alberto Moretti. Un contesto, quello dei locali notturni, delle discoteche, dove lavoro, soldi, amore, sesso, amicizia e il valore stesso della vita e della morte sono deformati e resi mostruosi, conseguenza e specchio di una società  che ci spinge sempre di più verso il baratro dell'indifferenza. Riprese e regia video Ulisse Benedetti.
3.2.15
 

Motus / LET THE SUNSHINE IN (Antigone) contest # 1


"Motus / LET THE SUNSHINE IN (Antigone) contest # 1, Ideazione e regia Enrico Casagrande & Daniela Nicolò / con Silvia Calderoni e Benno Steinneger / La figura di Antigone è assunta come metafora-guida del nuovo progetto ""Syrma Antigones"", una cartografia immaginaria delle rivolte del contemporaneo in cui i Motus procedono per contest, ovvero azioni performance per affrontare domande e urgenze. www.motusonline.com/it/"
3.2.15
 

Schegge d'Autore - ATTO UNICO DELLA FELICITA'


"Schegge d'Autore Festival della Drammaturgia Italiana Decima Edizione 2010 ATTO UNICO DELLA FELICITA' Melania Fiore: testo, interpretazione e regia"
3.2.15
 

Autori nel cassetto, attori sul comò - IL BAMBINO DI PAGLIA


Autori nel cassetto, attori sul comò - IL BAMBINO DI PAGLIA
3.2.15
 

QUADERNI DI SCENA 10 - I parte


"QUADERNI DI SCENA 10 - Iparte incontri a cura dei QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA editoriale Attilio Scarpellini   DRAMMATURGIA E POESIA Andrea Cosentino Pierpaolo Palladino con la partecipazione di Massimo Wertmuller   TEATRO ARGENTINA - SALA SQUARZINA mercoled√¨ 19 aprile 2012 Roma www.teatrodiroma.net/quaderni www.facebook.com/quaderniteatrodiroma pagina FB: quaderni del teatro di roma"
3.2.15
 

QUANDO SAREMO GRANDI


"

La Fabbrica

QUANDO SAREMO GRANDI

Finalista al premio Scenario 2009/Vincitore ""Teatri Abitati"" 2009/Prima Nazionale al Fringe Festival 2012 del Napoli Teatro Festival da un'idea di Fabiana Iacozzilli e Linda Dalisi regia Fabiana Iacozzilli con Simone Barraco, Matteo Latino, Ramona Nard√≤ regista assistente Giada Parlanti assistente Emanuela Lumare costumi Cecilia Blixt disegno luci Davood Kheradmand trucco Erika Tirella   Sala Uno LINEA35 Festival 23-27-28-29-30 Dicembre 2011 Roma   http://www.lafabbrica.org/"
3.2.15
 

Teatroinscatola - Perdersi


"Teatro India 10 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea ""TEATROINSCATOLA"" venti mise en espace di nuovi autori. C'è l'amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un'epoca anaffettiva. ""Perdersi"" di Maria Teresa Berardelli con Enrica Costantini, Arianna Gaudio, Barbara Manzato."
3.2.15
 

IL VIAGGIO DI PANTALEONE di IPPOLITO CHIARELLO


"Pantaleone, monaco basiliano presso il Monastero di San Nicola di Casole, nel 1163, in pieno medioevo, realizza un'opera straordinaria, in un'epoca buia, povera di immagini: il mosaico della cattedrale di Otranto. Un'opera sorprendente e densa di strade da seguire. Difficile scegliere cosa raccontare. Affascinante immergersi totalmente nel mosaico e magari dare una lettura sensoriale dello stesso. Stimolare la fantasia, rimettere in moto la possibilità di guardare profondamente le cose che ci circondano. Affidare ai sensi dei bambini quest'opera importante può regalare alla storia dei nuovi tasselli musivi. Animali, alberi, figure, come si trasformano negli occhi dei bambini? Come negli occhi dei grandi che sono stati bambini? Tutti sanno che esiste il mosaico di Otranto, ma pochi lo conoscono almeno un pò. Conoscere significa difendere. Iniziare a ""spiegare"" il mosaico ai bambini è una possibilità  di costruire una coscienza della ricchezza della nostra terra e creare, difensori del futuro e osservatori critici. Con questa scrittura teatrale, si ""entra"" nel mosaico della cattedrale di Otranto da protagonisti, utilizzando i nostri occhi... ogni passo è un salto da una storia all'altra, da una leggenda all'altra. Un percorso sensoriale che introduce il piccolo e il grande visitatore in questo immenso mare fatto di minuscole pietre colorate, per ascoltarne e scoprirne i suoni, l'armonia dell'insieme e, nello stesso tempo, la musicalità  di ogni singola figura.. gli odori, la consistenza delle pietre, che raccontano una grande storia. Una maestosa composizione musicale. Tante le interpretazioni, affascinanti, umane, religiose, filosofiche, scientifiche... noi facciamo un viaggio dei sensi.. nei sensi.. partendo da noi, dalla nostra esperienza di uomini, di bambini... di e con Ippolito Chiarello drammaturgia video e suono Davide Faggiano direttore di produzione Anna Miccolis assistente di produzione Marcella Buttazzo documentazione video e foto Chiara Zilli"
3.2.15
 

ASCESA


"una performance di Benedetto Simonelli con Chiara Simonelli, Michela Capobianchi, Benedetto Simonelli. alle luci Carmela Simonelli Si ringrazia la gentile collaborazione di Tiziana Colagrossi Segnalini rappresentato il 4 novembre 2010 per living-e-theatre"
3.2.15
 

SHORT THEATRE 7 / WEST END - Voce


SHORT THEATRE 7 / WEST END Paolo Musìo / Thorsten Kirchhoff

Voce

testo, recitazione e regia Paolo Mus√¨o visualizzazione Thorsten Kirchhoff suoni Bruno Franceschini produzione Idi√≤t   La Pelanda 11 settembre 2012 Roma
3.2.15
 

QUADERNI DI SCENA 10 - II parte


"QUADERNI DI SCENA 10 - II parte incontri a cura dei QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA editoriale Attilio Scarpellini   DRAMMATURGIA E POESIA Andrea Cosentino Pierpaolo Palladino con la partecipazione di Massimo Wertmuller   TEATRO ARGENTINA - SALA SQUARZINA mercoled√¨ 26 aprile 2012 Roma www.teatrodiroma.net/quaderni www.facebook.com/quaderniteatrodiroma pagina FB: quaderni del teatro di roma"
3.2.15
 

IL SUPPLENTE - Rassegna di Drammaturgia Internazionale Contemporanea


Teatro INDIA 25 ottobre 2011 "IL SUPPLENTE" di Evelyne de la Chenelière (ciclo Québec). Traduzione: Fabio Regattin e Valentina Conigli. Curatore: Olga garavelli, Interprete: Marco Belocchi. Rassegna di Drammaturgia, Internazionale, Contemporanea. Protagonista è un immigrato algerino in Canada, supplente in una classe di undicenni traumatizzati da un evento precedente il suo arrivo. Mettendo da parte i sistemi di insegnamento più alla moda, Bashir cercherà  di preparare i propri studenti al confronto con un mondo imprevedibile. Su questa vicenda centrale si innestano, come altrettanti schiaffi, riflessioni sul perbenismo, sull'accoglienza e sul pregiudizio.
3.2.15
 

TRAGEDIA DETTA IL SOLDATO


Anagni 3 Luglio 1996 "TRAGEDIA DETTA IL SOLDATO" 1550 di Angelo Leonico, a cura di Marisa Milani, con: Gianluca Bemporad, Giuseppe Bisogno, Nanni Coppola, Mario Grossi, Annamaria Loliva, Paolo Lorimer, Isabella Martelli, Maurizio Palladino, Sandra Toffolatti. Costumi, elementi scenografici David Micacchi, luci Pasquale Vitiello, regia Nuccio Siano. Realizzato con il contributo del centro studi sul teatro medioevale e rinascimentale diretto dal Prof. Federico Doglio, l'Assessorato alla cultura del comune dki Anagni (FR), con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento dello Spettacolo, e del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, l'Ufficio Centrale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali, Compagnia Beat 72.
3.2.15
 
 
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