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Gruppo Coreina


Anfiteatro Parco dei Daini 1983 "Gruppo Coreina" spettacolo di danza contemporanea
30.3.09
 

OTELLO


Teatro Quirino 1979 "OTELLO" da William Shakespeare di Carmelo Bene con Michela Martini, Cosimo Cinieri, Cesare Dell'Aguzzo, Beatrice Giorgi, Rossella Bolmida. Carmelo Bene è regista, scenografo e costumista. Le musiche originali sono di Luigi Zito. Otello vince tutti e cinque i premi della critica: miglior spettacolo, miglior regia, migliori scene, miglior attore, miglior attore non protagonista. Lo spettacolo segue abbastanza fedelmente la linea shakespeariana, ma le battute vengono compresse o spostate. Carmelo Bene ridisegna la tragedia shakespeariana, stravolgendola secondo i principi del suo stile: Questo Otello sarà  velato, fasciato, protetto da un doppio ordine di eventi spettacolari: quelli relativi al personaggio di Otello e al testo Shakespeariano (rispettosi della tradizione e della memoria di secoli depositata nella coscienza dello spettatore) e quelli relativi ad un'altra vista" del pubblico. per cui si può scorgere nell'evento teatrale una operazione compiuta sul teatro e sulle attese dello spettatore, sull'attrezzatura scenica che "consente" il teatro e tuttavia ne denuncia l'insufficienza del "rappresentare" quanto già  si sa. In tal modo Carmelo Bene rispetta le regole del gioco teatrale ma mira anche a scompaginarle. Si tratta come sempre in Carmelo Bene di un saggio critico su Shakespeare. Le regole vengono scompaginate, partendo dal personaggio che dà  il titolo alla tragedia. Per Carmelo Bene, Otello non sarà  semplicemente il geloso o il grande generale raggirato da un astuto alfiere: Nei raggiri della corte, Otello si colloca dunque come un barbaro eccessivamente civilizzato, un monstrum, un "diverso" che si conquista la fede con gloria militare, ma che resta pur sempre "il moro", uno straniero, un soldato dai natali sconosciuti. Nella corte e nella Politica del Palazzo, Otello inserisce il cuneo dell'amore, la scheggia del privato, la sconnesura del costume alieno; altera le leggi scritte e quelle non scritte del potere, usurpa la tradizione, scrolla le usanze. La sua negrezza, per di più, è scandalosa portatrice di una bianca castità , negatrice di lussuria e di lusso; tenera mollezza dell'ingenuità  e fosco accendersi del carattere che accoglie la passione solo nella cura dell'onore. Lo spettacolo comincia con la famosa scena della camera da letto, nella quale Desdemona viene soffocata, ma qui Otello non la ucciderà: perché non crede alla duplicazione sulla scena di quanto è scritto nel copione. Otello lascerà  Desdemona addormentata su quel letto di trame che ha dissolto il loro amore intoccabile. Ma anche perché nel teatro di Carmelo Bene non si muore, ci si addormenta o si muore "come un cigno", si muore in musica, come dirà  alla fine Emilia. La morte di Desdemona è una necessità  teatrale, dettata dal copione, dalle sue parole, ma nel teatro di Carmelo Bene le parole cessano di fare testo. E come si potrebbe replicare questa morte tutte le sere? Allora questa famosa scena, Carmelo Bene la inserisce all'inizio dello spettacolo, quasi a volerla citare per rispetto del testo - come se ci trovassimo tra la fine di una replica e l'inizio di quella successiva - ma contemporaneamente lasciando intendere che non ci sarà  nessun uxoricidio, che questa tragedia non si farà. la Seduzione di ciò che in scena non appare celebra il suo trionfo in Otello. Per questo, dunque, era necessario sbarazzarsi, sin dal principio, dell'intrigo e di Desdemona, puri impedimenti al desiderio che spinge Otello da pettegolezzi e vecchie scenate. Non assistiamo infatti alla tragedia che ci aspetteremmo, alla stessa trama replicata da quattrocento anni. Questo Otello sarà  la tragedia del diverso, il mostro, al quale tutti vogliono somigliare. La sua diversità  consiste nell'essere l'ultimo sopravvissuto della civiltà dell'onore e della gloria, una civiltà alla quale si oppone Iago, personaggio simbolo della civiltà dell'uomo non eccezionale, che persegue i propri interessi sfruttando l'astuzia e il tradimento. Dopo questa scen
30.3.09
 

MY ARM - Artefatti, Matteo Angius


"5 settembre ore 19:45 Accademia degli artefatti Di Tim Crouch Regia Fabrizio Arcuri Con Matteo Angius,Emiliano Duncan Barbieri Durata: 55' Monologo di un trentenne che ha sfidato le proprie possibilità , la propria noia e quella universale: dopo aver dimostrato di riuscire a stare per 4 mesi senza andar di corpo, un giorno porta un braccio sopra la testa e prova a verificare per quanto tempo riuscirà  a tenercelo e ora vive e muore del suo braccio reso inattivo ma unico superstite del resto del corpo. www.artefatti.org"
30.3.09
 

IL SUONO GIALLO


spettacolo ispirato a Il SUONO GIALLO di Wassily Kandinskj ,regia di Memè Perlini, con Nuccio Siano, Anna Maria Loliva
30.3.09
 

KING CYMBELINE - II parte


KING CYMBELINE - II parte
30.3.09
 

Non era la V era la X


compagnia G.O.D.O.T., in coproduzione con il Piccolo Teatro di Catania, con Vittorio Bonaccorso. Un prestigiatore molto mago
30.3.09
 

PASSAGGIO


una performance di Benedetto Simonelli con Chiara Simonelli, Michela Capobianchi, Benedetto Simonelli. alle luci Carmela Simonelli. Si ringrazia la gentile collaborazione di Tiziana Colagrossi Segnalini living-e-theatre - 5 nov. 2010
30.3.09
 

ROYAL DANCE (IT/E) : Antonio Tagliarini - Idoia Zabaleta


"Partiamo da uno dei simboli pi√π tossici e potenti del secolo passato: Le bandiere delle cerimonie ufficiali. Rappresentazione coreografica. Retorica Politica. Celebrazioni sportive. Vogliamo deliberatamente giocare con la rappresentazione di questi simboli" www.antoniotagliarini.com
30.3.09
 

DIVINA MIMESIS


DIVINA MIMESIS di Pier Paolo Pasolini-regia di Pierpaolo Sepe con:Hossein Taheri, Nicola Sisti Ajmone, Diego Sepe, Massimiliano Cutrera, Leonardo Maddalena,Riccardo De Filippis, Edoardo Rossi.
30.3.09
 

SALVIAMO IL VASCELLO


Poeti e musicisti per il teatro Vascello Hanno partecipato: Daniela Attanasio, Daniele Bollea, Silvia Bre, Roberto Deidier, Paolo Febbraro, Valerio Magrelli, Francesca Merloni, Renzo Paris, Elio Pecora, Gabriella Sica, Alberto Toni, Valentino Zeichen Alessandra Celletti, e H.E.R.
30.3.09
 

Premio Giggi Zanazzo - Viva la faccia de Roma


Sala Umberto 14 novembre 2011 "Premio Giggi Zanazzo - Viva la faccia de Roma" poesie, prose, favole, canzoni di Giggi Zanazzo. Di Marcello Teodonio, con: Stefano Messina e Paola Minaccioni, e con il Canzoniere di Roma: Sara Modigliani (voce), Marco Onorati (voce), Luca Mereu (mandola), Felice Zaccheo (mandolino). Lo spettacolo celebra il centenario della morte di Giggi Zanazzo, considerato il fondatore della romanistica, alla cui scuola mossero i primi passi Trilussa e i più grandi nomi della poesia dialettale della Roma di inizio secolo. Il riconoscimento, istituito da Roma Capitale ed ideato dalla professoressa Partisani, coordinatrice del Comitato Giggi Zanazzo e conduttrice della trasmissione Romana , è concepito quale premio per gli artisti ed intellettuali che si contraddistinguono nella divulgazione della cultura romana e dialettale.
30.3.09
 

TUO/OUT urban performance


Milano 2009 "TUO/OUT" urban performance, un progetto di e con Matteo Lanfranchi, foto FotoUp, produzione Effetto Larsen, con il sostegno di Danae Festival. Primo premio concorso di drammaturgia urbana Borgo Teatro. Un uomo senza nome trascorre tutta la propria esistenza in una stanza. All'interno di questo piccolo universo sviluppa un suo mondo, un immaginario composto di frammenti di presente, passato e desiderato, parti di un disegno dove la figura completa è la biografa del personaggio. TUO/OUT è l'esportazione di questo immaginario in ambiente urbano, il suo incontro con l'esterno: i personaggi e le situazioni nati in condizioni claustrofobiche vengono ricollocati, traslati, cambiando totalmente di signifcato. Il ripasso dei gesti necessari alla sopravvivenza, gli eroi inventati, i giochi infantili diventati passatempi, i turbamenti sessuali, la memoria di un abbandono diventano gli elementi che compongono l'intervento.
30.3.09
 

Gli innamorati immaginari 1°Parte


Teatro Torbellamonaca 4 Marzo 2012 "Gli innamorati immaginari - ovvero chi si somiglia non si piglia" ideazione e regia Leonardo Petrillo da antichi canovacci della commedia dell'arte con Angelica -Sara Putignano, Rosa Rongone; Arlecchino-Pietro Quadrino, Savino Maria Italiano; Capitano-Ivan Picciallo, Lelio Naccari; Cinzio-Federico Passi, Manuel Fiorentini; Felicetta-Caterina Fiocchetti, Viviana Picariello; Isabella-Elisabetta Mandalari, Chiara Spoletini; Pulcinella-Antonio Gargiulo, Giuseppe Pestillo; Pantalone-Valerio Amoruso, Luca Bondioli. Assistente alla regia Mario Rinaldoni. Aiuto Regia Martina Ubaldi. Musiche a cura di Nando Citarella. Movimenti acrobatici Memo Dini. Maestro d'Armi Bruno Lomele. Movimenti coreografici Gerardo Porcelluzzi. Maestro di giocolerie Paolo Scannavino. Costumi Teresa Luongo. Direttore di scena Paolo Ferrari. Sarta di compagnia Maria Adele Mercogliano. Produzione Teatro di Roma. 25 febbraio 1545, Padova: otto uomini si recano in uno studio notarile per formare una "fraternal compagnia". Obiettivo: "recitar commedie di loco in loco".Si costituisce la prima compagnia professionista e moderna attraverso una forma teatrale che fa tutt'oggi parlare di sé: la Commedia dell'Arte Febbraio 2012. Riprendendo i linguaggi e le figure di quella ormai antica tradizione, Leonardo Petrillo presenta Gli innamorati immaginari e riscopre il teatro nato per opporsi all'élite e ai poteri, che racconta in modo colorato e grottesco la vita quotidiana delle più deboli compagini sociali, e disegna figure sempre attuali còlte nelle loro maschere comportamentali. Attraverso le variopinte allegorie della più antica forma di rappresentazione dal vivo che contiene in sé tutti i linguaggi e le forme, dall'acrobazia al mimo, dalla danza alla scherma, dalla giocoleria alla musica, lo spettacolo è il frutto di un percorso di specializzazione destinato a sedici giovani attori selezionati in tutta Italia e provenienti da percorsi diversamente articolati. Il progetto ha lo scopo di riproporre una forma teatrale che da una parte possiede caratteristiche di formazione ed espressione estremamente importanti e fondamentali nel lavoro dell'attore per l'uso del corpo e della voce, dall'altra rappresenta un patrimonio storico, artistico e culturale italiano, riconosciuto nel nostro Paese e all'estero da oltre cinquecento anni.
30.3.09
 

Alfredo


Teatro in Trastevere 21/10/1990 "Alfredo" spettacolo di danza del gruppo di e con Giuditta Gambieri
30.3.09
 
 
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