Prendimi con te - (28 mar 2009)


CANALE:

Teatro Colosseo gennaio 2006 "Prendimi Con Te" liberamente tratto dal romanzo di Sladjana Stojkovic 'Ultime 24 ore di una kamikaze'. Adattato e diretto da Francesco Apolloni. Con Mimosa Campironi. Musiche: Alessandro Molinari. Videoscenografia: Emita Frigato e Cinzia Sarto. Costumi: Chiara Ferrantini. Un monologo sulle figlie dell'Islam in bilico tra chador, tradizione, e tritolo. Il copione, prosciugato per esigenze narrative, fornisce un ideale chiave di lettura del fenomeno degli attentati suicidi di matrice islamica che dalla strage dell'11 settembre in poi coinvolge sempre più donne. Le shaide, cioè le martiri, fenomeno drammatico che all'indomani degli attentati di Londra e Madrid, anche il cinema e il teatro mettono in scena nel tentativo di esorcizzare la paura delle bombe e, contemporaneamente, provare a chiarire i perché di una scelta così radicale. Prendimi con te è una sorta di videointervista in diretta che svela gli ultimi sette giorni di Samira, ventenne reclutata dalla Jihad pronta a farsi esplodere in nome di Allah. Nel corso del monologo, davanti agli occhi del pubblico, ecco che si materializzano la vita, i ricordi, le angosce, l'insofferenza, e l'odio che avvelenano il cuore della palestinese. Parole deflagranti, tese a sollecitare un importante momento di riflessione. E di silenzio. Perché scegliere la via del tritolo, quindi del martirio religioso, per Samira significa dare maggiore incisività  ad un grido di disperazione. Come sottolinea in scena la diciottenne attrice di origine pakistana “così si muore per essere ascoltatiâ€?. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72

Teatro Colosseo gennaio 2006 "Prendimi Con Te" liberamente tratto dal romanzo di Sladjana Stojkovic 'Ultime 24 ore di una kamikaze'. Adattato e diretto da Francesco Apolloni. Con Mimosa Campironi. Musiche: Alessandro Molinari. Videoscenografia: Emita Frigato e Cinzia Sarto. Costumi: Chiara Ferrantini. Un monologo sulle figlie dell'Islam in bilico tra chador, tradizione, e tritolo. Il copione, prosciugato per esigenze narrative, fornisce un ideale chiave di lettura del fenomeno degli attentati suicidi di matrice islamica che dalla strage dell'11 settembre in poi coinvolge sempre più donne. Le shaide, cioè le martiri, fenomeno drammatico che all'indomani degli attentati di Londra e Madrid, anche il cinema e il teatro mettono in scena nel tentativo di esorcizzare la paura delle bombe e, contemporaneamente, provare a chiarire i perché di una scelta così radicale. Prendimi con te è una sorta di videointervista in diretta che svela gli ultimi sette giorni di Samira, ventenne reclutata dalla Jihad pronta a farsi esplodere in nome di Allah. Nel corso del monologo, davanti agli occhi del pubblico, ecco che si materializzano la vita, i ricordi, le angosce, l'insofferenza, e l'odio che avvelenano il cuore della palestinese. Parole deflagranti, tese a sollecitare un importante momento di riflessione. E di silenzio. Perché scegliere la via del tritolo, quindi del martirio religioso, per Samira significa dare maggiore incisività  ad un grido di disperazione. Come sottolinea in scena la diciottenne attrice di origine pakistana “così si muore per essere ascoltatiâ€?. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
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