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"produzione 2010 di TeatrInGestAzione Gesualdi | Trono regia Gesualdi | Trono itinerari drammaturgici Loretta Mesiti disegni Piero Aricò si ringrazia Emma Cianchi e l'ArtGarage per gli spazi di lavoro. una produzione arte °grado VORREMMO PROVARE A RACCONTARCI PER QUEL CHE SIAMO: UN LAVORO? SI METTA IN FILA E ATTENDA. PAPPA PAAPA PAAAAPPAAAAAAA! MAMMA GUARDAMI! POSSO FARCELA DA SOLO ADESSO; HO VINTO MAMMA, HAI VISTO! SONO UN PROFESSIONISTA SPECIALIZZATO IN SOPRAVVIVENZA, MAMMA! SON TANTO FELICE. Oggetto della nostra critica è il profondo infantilismo che anima lindividualismo imperante. Sbagliato non perché immorale, ma perché inefficace. Paradossalmente la logica del profitto personale, non conduce alla piena soddisfazione dei bisogni che lo motivano, ma ad uno spasmodico e piuttosto disperato accrescimento del sé attraverso il consumo (consumo di oggetti, situazioni, relazioni, persone). Limpulso (che altro non è che primordiale istinto di sopravvivenza) a combattere per il proprio spazio, ci priva, paradossalmente, proprio dello spazio vitale più prezioso, perché presi nel meccanismo perverso di esaudimento delle aspettative (familiari, sociali, amicali) e del commercio di se stessi perdiamo il desiderio di proporre uniniziativa nuova, del tutto nostra, perdiamo laudacia necessaria tracciare un nostro destino, perdiamo cioè unindispensabile fonte di entusiasmo, gioia ed energia. La nostra azione diviene così umiliante corteggiamento / compiacimento dei vecchi (detentori, secondo noi, delle chiavi di tutte le posizioni possibili) nella speranza che ci elemosino la loro eredità , piuttosto che dedicare il nostro tempo, la nostra azione, ad edificare una realtà  del futuro che assomigli a quella che desideriamo. In questo senso la voce critica della nostra riflessione intende rivolgersi alladulto che abita il nostro spettatore e parlare anche al bambino che è stato, per ricordargli, semplicemente, il piacere inebriante della possibilità, che non lascia limitarsi dalla logica del calcolo, della fantasticheria, che non si supponga destinata a rimanere tale. Il piacere inebriante del mettersi radicalmente in gioco. Come se volessimo dirgli che la possibilità di attingere a questo piacere, resta sempre aperta. Linsegnamento dei surrealisti a questo proposito è illuminante : non c'è rivoluzione possibile, secondo loro, senza in primo luogo la battaglia per la difesa della proprio spazio di immaginazione. Non c'è libertà  politica, senza libertà poetica, cioè senza la libertà  di sognare senza pudore e di credere alla assoluta con divisibilità  e praticabilità  del proprio sogno. SCHEDA TECNICA In fase futura di distribuzione, il progetto prevede un laboratorio di 4 ore da svolgersi nel giorno stesso dello spettacolo, presso la struttura ospitante; il laboratorio è finalizzato alla selezione dei soggetti che sul palcoscenico formeranno le schiere in attesa di colloquio, sempre diverse per ogni luogo in cui lo spettacolo circuiterà. Questa opzione resta FACOLTATIVA, a discrezione dello spazio ospitante. Alla fase creativa e di composizione ha partecipato un giovane pittore messinese, Piero Aricò, che ha prodotto una serie di disegni in tempo reale, che verranno esposti ad ogni debutto in qualità  di mostra di un diario di scena."
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"produzione 2010 di TeatrInGestAzione Gesualdi | Trono regia Gesualdi | Trono itinerari drammaturgici Loretta Mesiti disegni Piero Aricò si ringrazia Emma Cianchi e l'ArtGarage per gli spazi di lavoro. una produzione arte °grado VORREMMO PROVARE A RACCONTARCI PER QUEL CHE SIAMO: UN LAVORO? SI METTA IN FILA E ATTENDA. PAPPA PAAPA PAAAAPPAAAAAAA! MAMMA GUARDAMI! POSSO FARCELA DA SOLO ADESSO; HO VINTO MAMMA, HAI VISTO! SONO UN PROFESSIONISTA SPECIALIZZATO IN SOPRAVVIVENZA, MAMMA! SON TANTO FELICE. Oggetto della nostra critica è il profondo infantilismo che anima lindividualismo imperante. Sbagliato non perché immorale, ma perché inefficace. Paradossalmente la logica del profitto personale, non conduce alla piena soddisfazione dei bisogni che lo motivano, ma ad uno spasmodico e piuttosto disperato accrescimento del sé attraverso il consumo (consumo di oggetti, situazioni, relazioni, persone). Limpulso (che altro non è che primordiale istinto di sopravvivenza) a combattere per il proprio spazio, ci priva, paradossalmente, proprio dello spazio vitale più prezioso, perché presi nel meccanismo perverso di esaudimento delle aspettative (familiari, sociali, amicali) e del commercio di se stessi perdiamo il desiderio di proporre uniniziativa nuova, del tutto nostra, perdiamo laudacia necessaria tracciare un nostro destino, perdiamo cioè unindispensabile fonte di entusiasmo, gioia ed energia. La nostra azione diviene così umiliante corteggiamento / compiacimento dei vecchi (detentori, secondo noi, delle chiavi di tutte le posizioni possibili) nella speranza che ci elemosino la loro eredità , piuttosto che dedicare il nostro tempo, la nostra azione, ad edificare una realtà  del futuro che assomigli a quella che desideriamo. In questo senso la voce critica della nostra riflessione intende rivolgersi alladulto che abita il nostro spettatore e parlare anche al bambino che è stato, per ricordargli, semplicemente, il piacere inebriante della possibilità, che non lascia limitarsi dalla logica del calcolo, della fantasticheria, che non si supponga destinata a rimanere tale. Il piacere inebriante del mettersi radicalmente in gioco. Come se volessimo dirgli che la possibilità di attingere a questo piacere, resta sempre aperta. Linsegnamento dei surrealisti a questo proposito è illuminante : non c'è rivoluzione possibile, secondo loro, senza in primo luogo la battaglia per la difesa della proprio spazio di immaginazione. Non c'è libertà  politica, senza libertà poetica, cioè senza la libertà  di sognare senza pudore e di credere alla assoluta con divisibilità  e praticabilità  del proprio sogno. SCHEDA TECNICA In fase futura di distribuzione, il progetto prevede un laboratorio di 4 ore da svolgersi nel giorno stesso dello spettacolo, presso la struttura ospitante; il laboratorio è finalizzato alla selezione dei soggetti che sul palcoscenico formeranno le schiere in attesa di colloquio, sempre diverse per ogni luogo in cui lo spettacolo circuiterà. Questa opzione resta FACOLTATIVA, a discrezione dello spazio ospitante. Alla fase creativa e di composizione ha partecipato un giovane pittore messinese, Piero Aricò, che ha prodotto una serie di disegni in tempo reale, che verranno esposti ad ogni debutto in qualità  di mostra di un diario di scena."
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