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La lunga notte dei mille - 2 parte


12 dicembre 2011 Serata garibaldina al Colosseo Nuovo Teatro di Roma con testimonial prestati dalla scena e dalla società  civile per chiudere l'anno del Centocinquantenario con un omaggio ai padri fondatori, i Mille di Garibaldi. Si cerca di rispondere all'interrogativo: che fine fecero i Mille negli anni successivi alla Spedizione del 1860? Musiche e letture, dal libro di Paolo Brogi "La lunga notte dei Mille", con proiezione di spezzoni di "Noi credevamo" di Mario Martone e i fondali di scena dipinti da Giancarlino Benedetti. Le letture sono affidate a un team che va da Manuela Kustermann a Renato Nicolini passando per Jean Léonard Touadi e Franco Cordelli, con Alessandra Vanzi, Marilù Prati, Carmen Giardina, Patrizia Bettini, Marco Solari, Stefano Quatrosi, Donatella Monachesi, Carlo Ambrosoli, Marco Foroni, Paolo Fallai, Brunella Diddi. Leggeranno brani dal loro "Roma 1849, gli stranieri nei giorni della Repubblica". Le musiche sono affidate a Piero Brega che suona con Oretta Orengo, Graziella Antonucci accompagnata da Marco Quintiliani, "Les Canuts" di Mariolina Mallo, Enzo Farinacci ed Ettore Leter, Elena Somarà che fischia l'Inno di Mameli", Stefania "Paperina" Maggio col suo sax. Col patrocinio del I Municipio e l'adesione della Sezione ANPI "don Pappagallo" Esquilino-Monti-Celio. Serata trasmessa in streaming su www.e-theatre.it. In scena le vicende di un esercito di idealisti e bastian contrari, dibattuto tra colonialisti e di anticolonialisti, interventisti e pacifisti, ministerialisti e aventiniani. Un affresco dell'Italia unitaria, in cui molti volontari stentarono poi a ritrovarsi. La diaspora di una generazione che ha fatto da battistrada alle altre venute dopo, fino ad oggi. "Fecero l'Italia. E poi, indigesti e spesso incompresi, continuarono a combinarne di tutti i colori. I Mille di Garibaldi. I Mille dopo la Spedizione del 1860. Chi finì in Patagonia e chi a Sumatra. Un gruppo di lombardi deportato in Siberia, altri sbaragliati in Africa, in molti emigrati all'estero. Un direttore di giornale assassinato dagli anarchici, parecchi chiusi in manicomio, chi si suicidò in un fiume e chi con una rivoltellata, un ungherese ingegnere tentò invano di realizzare grandissimi canali, un tiratore scelto bergamasco si ridusse a cacciar gatti e un suo compaesano risalì l’Italia con un teatrino di marionette. A Roma uno di loro fu il primo sindaco, un altro ormai ultraottantenne aderì più tardi al fascismo, l’unica donna fu ripudiata dal potente marito diventato primo ministro. L’ultimo dei Mille morì nel 1934…â€?.
8.1.09
 

IL LAVORO DELL'ATTRICE SUL PRODUTTORE


Colosseo Nuovo Teatro dall'8 al 20 Novembre 2011 "IL LAVORO DELL'ATTRICE SUL PRODUTTORE" scritto e diretto da Riccardo Leonelli, con Francesco Branchetti e Veronica Gentili. Musiche originali Pino Cangialosi. Scamore T Company. Lo spettacolo che tutti gli attori dovrebbero vedere.
6.1.09
 

Muri - prima e dopo Basaglia


"Teatro della Cooperativa Milano 2010 ""Muri. Prima e dopo Basaglia"" con Giulia Lazzarini testo e regia Renato Sarti, scene e costumi Carlo Sala, musiche Carlo Boccadoro, progetto luci Claudio De Pace. Produzione Teatro della Cooperativa, in coproduzione con Mittelfest con il sostegno di Regione Lombardia - Progetto Next con il sostegno della Provincia di Trieste. Giulia Lazzarini porta in palcoscenico l'esperienza, di lavoro e di vita, di un'infermiera presso l'ospedale psichiatrico di Trieste prima dell'arrivo di Franco Basaglia nel '72. Camicie di forza, psicofarmaci in quantità  disumane, lobotomia, elettroshock e ogni tipo di violenza e tortura erano all'ordine del giorno. In tre decenni di esperienza, la protagonista vive il mutamento del manicomio: da luogo di isolamento estremo, a luogo di comprensione e di cura. E allora, inevitabilmente, si metteva in moto un meccanismo, in cui il confine che separa la ""normalità "" dalla ""follia"" rivelava tutta la sua precarietà. Trieste è l'unica città al mondo dove la parola mato è sinonimo di uomo. Uno zio dello stesso Sarti morì all'interno del manicomio; il primo teatro dove il regista lavorò, nel 1971, era quello situato nello stesso ospedale: era inevitabile che queste esperienze prendessero corpo in un testo e uno spettacolo teatrale."
4.1.09
 

Elisabetta e Limone


Teatro Beat 72, 14 dicembre 1988 “Elisabetta e Limone� di Rodolfo Wilcock, con Federica Giulietti e Filippo Dionisi, regia Aldo Miceli, scene Salvatore Manzella e Giulio Cesare Perrone, costumi Ettora D’Ettorre. Commedia dall’umorismo crudele e surreale accoppiato ad una certa bonomia e indolenza con numerose argomentazioni a carattere metafisico lasciate scivolare tra le fila di una conversazione apparentemente disinvolta.
4.1.09
 

Argot Off 2012 - STOP THE "M"


"Argot Off 2012

Alessandro Federico

STOP THE ""M""

con Valentina Varando, Francesca Porrini, Federica Fabiani, Lorenzo Bartoli, Angelica Leo, Alessandra Guazzini, Gaia Insenga, Paolo Giangrasso Argot Studio 16 giugno 2012 Roma"
4.1.09
 
 
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