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ZOO|||scritture animali - :duepunti edizioni


"Giorgio Vasta presenta ZOO|||scritture animali Tutte le anime di una collana ""ecologica"" di narrativa italiana a cura di G. Vasta e D. Voltolini con la partecipazione straordinaria di Rosario Tedesco lunedì 6 dicembre 2010 Giufà  Libri Caffè - Roma Giorgio Vasta scrittore e direttore con Dario Voltolini della collana ""ecologica"" di narrativa italiana contemporanea ""ZOO|||scritture animali"" Giuseppe Schifani editore, :duepunti edizioni Mario Giorgi scrittore, autore del libro ""Alter E (un fagiano)"", collana ZOO|||scritture animali, :duepunti edizioni Giulio Mozzi scrittore, autore del libro ""La stanza degli animali"", collana ZOO|||scritture animali, :duepunti edizioni Roberto Speziale editore, :duepunti edizioni Gino Iacobelli tipografo, Graffiti srl http://www.duepuntiedizioni.it/ http://www.libreriagiufa.it/"
29.6.08
 

SCONCERTI 2 - LATO improvvisazioni collettive


oncerto gruppo LATO: Roberto Bellatalla: contrabbasso Mike Cooper: lap steel guitar, electronics Cristiano De Fabritiis: batteria, vibrafono Fabrizio Spera: batteria Luca Tilli: violoncello Michael Thieke:sax, clarinetto, zither Luca Venetucci: fisarmonica, lap-top
29.6.08
 

Short Theatre 2011- Fortebraccio Teatro - Noosfera Lucignolo


Teatro India 15 settembre 2011Fortebraccio Teatro 'Noosfera Lucignolo' di e con Roberto Latini, musiche e suoni Gianluca Misiti, luci Max Mugnai, aiuto tecnico Nino Del Principe, organizzazione e cura Federica Furlanis, promozione Nicole Arbelli, produzione Libero Fortebraccio Teatro San Martino. Dal personaggio immaginario descritto da Collodi nelle avventure del suo Pinocchio e attraverso l'esplorazione della scrittura che diventa scenica, LUCIGNOLO è il primo movimento di un programma intitolato NOOSFERA, parola che sintetizza e definisce la sfera del pensiero umano. 'Penso al Pinocchio di Collodi come a un piccolo manuale dell'italianità . Lucignolo è una delle figure più interessanti. La sua relazione col protagonista, la sua funzione-chiave all'interno della vicenda, mi sembrano addirittura meno importanti del desiderio che Lucignolo ha di andarsene. Andare via, ancora prima di una destinazione, ancora prima di un qualsiasi Paese dei balocchi, corrisponde a tanto diffuso sentire. La ricerca di un futuro diverso, fatalmente prima di un futuro migliore, è quanto muove questo personaggio. Senza riferimenti ad alcuna metafora educativa, senza le comodità  delle principali letture, Lucignolo è capace della ricchezza di tante sfumature, che danno nuova luce a quanto sembra essere invece fatalmente il suo destino. E' il figlio di un malessere che non si accontenta della sola aspirazione, non si consola, agisce, inseguendo la certezza di un miraggio e paga il conto del proprio sogno. Viva Lucignolo!, ho pensato, e la sua sfacciata ignoranza, piuttosto che il perbenismo desolante di questa cultura'. (Roberto Latini). Con la PERFORMANCE PARASSITARIA MK Grand Tour di e con Michele Di Stefano. http://www.shorttheatre.org
29.6.08
 

EURO PUNK - mostra a Villa Medici


"EURO PUNK La cultura visiva punk in Europa, 1976-1980 a cura di Eric De Chassey direttore dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici con la collaborazione di Fabrice Stroun gennaio-marzo 2011"
29.6.08
 

W.A.Mozart sonata #8 in la min. KV 310


pianista interprete Antonello Neri
29.6.08
 

CALCOLI


Teatro Colosseo, dal 30 settembre al 23 0ttobre 2005 "CALCOLI" scritto e diretto da Giovanni Clementi, con: Blas Roca Rey, Pierfrancesco Poggi, Lola Pagnani, Giancarlo Ratti. Scene e disegni Guido Buganza, costumi Paola Bonucci, disegno luci easy light di Luca Barbati, assistente alla regia Giulia Serrano - Collab. ai costumi Adacarmen De Munno. Contributo video e Foto di scena Roberto Carotenuto. Organizzazione: Antonio Obino Silvia Scola. Ufficio Stampa: Francesco Caruso Litrico. Sarà  un caso che i vari tentativi cinematografici di trasposizione di fumetti siano volti invariabilmente al passato? Immaginare un Uomo Ragno o un Superman che penetri in un qualsiasi dei Parlamenti dei nostri tempi e prenda per le orecchie corrotti, guerrafondai, razzisti o xenofobi di turno, è impresa che travalica la più fervida immaginazione. Personalmente, avendo scelto di provare a esprimere, attraverso la scrittura teatrale, tensioni e indignazioni, ho trovato sempre arduo trattare i nostri giorni. Ho quasi sempre, al contrario, orientato istintivamente la mia investigazione sui sentimenti umani al passato, possibilmente in un contesto storico importante. Era un'esigenza di scrittura, la certezza che la Storia, con la esse maiuscola, sarebbe stata di aiuto al mio percorso. Affrontare l'oggi, situare una disputa di caratteri nel quotidiano, pensare che questa nostra storia, con la esse meno che minuscola, possa essere d'aiuto è impresa titanica. E' più facile oggi fermare un treno in corsa (o combattere i letali poteri della Kriptonite) che affrontare con qualche possibilità  di riuscita i poteri o contropoteri più o meno occulti che condizionano ogni momento di questi anni bui. Anni bui iniziati per la verità  non da poco, ma che se non altro sono stati vissuti da generazioni di ragazzi e ragazze, uomini e donne con una sana e doverosa dose di etica e pudicizia. Anni che vedevano Eva Kant e Diabolik come prototipi dell'immaginario erotico o Kriminal e le sue procaci conquiste come il massimo della trasgressione. Come dimenticare l'eccitazione davanti quei tratti in bianco e nero che rivelavano corpi sinuosi e forme inimmaginabili - Neanche quello ci è più permesso oggi: immaginare. Tutto è svelato. Tutto sbattuto in faccia, tutto cannibalizzato. Tutto è frullato, shakerato e servito nell'intento, neanche troppo nascosto, di depistare, spostare in continuazione le coordinate di riferimento, annullare le residue capacità  critiche. Possibilmente in tempo reale. L'abitudine al facile, allo scontato, al volgare è, deve essere, il verbo imperante. Siamo una società  che ha dimenticato i benefici stimoli dell'innocenza, dell'ingenuità . Una società  sempre più popolata da stereotipi, condannati dai mass media ad estenuanti sedute di fitness o dolorosissime pratiche di piercing per tentare di somigliare all'ultimo escluso dall'Isola dei famosi o dalla Casa del Grande Fratello. Cosa può succedere se un Sottosegretario agli Esteri decide di passare, all'insaputa della consorte, fregandosene delle contingenze internazionali e dell'incombente campagna elettorale, un weekend di fuoco con una valletta televisiva in uno chalet isolato di montagna, prestatogli dal suo portaborse? Tre icone dei nostri tempi costrette in uno spazio claustrofobico... come sottrarsi ai puntini di sospensione? Come riempire quella sospensione? Ci penserà  l'intruso di turno, l'ospite non atteso, la quarta misteriosa icona, a svelare bassezze e nefandezze, vigliaccherie e  Calcoli.
29.6.08
 

Andrea Cosentino


Intervento di Andrea Cosentino con TeleMomà, al Teatro Centrale - Roma il 5 marzo 2010
29.6.08
 

SATYRICON - 2° Capitolo


Teatro Vascello 13 -29 Aprile 2012 "SATYRICON - una visione contemporanea" da Petronio produzione Verdastro Della Monica in collaborazione con TSI La Fabbrica dell'Attore, ideato e diretto da Massimo Verdastro. Testi di Antonio Tarantino, Luca Scarlini, Marco Palladini, Letizia Russo, Magdalena Barile, Lina Prosa. Coordinamento drammaturgico di Luca Scarlini e Massimo Verdastro, con: Massimo Verdastro, Alessandro Schiavo, Luigi Pisani, Giuseppe Sangiorgi, Andrea Macaluso, Marco De Gaudio, Giovanni Dispenza, Tamara Balducci, Valentina Grasso, Giusi Merli e con la partecipazione di Silvio Benedetto, Francesca Della Monica, Charlotte Delaporte, Anna Moroni. Scene e costumi: Stefania Battaglia. Drammaturgia musicale: Francesca della Monica. Movimenti di scena: Charlotte Delaporte. Luci: Valerio Geroldi, Tommaso Checcucci, Marcello D'Agostino. Ritratti video: Massimo Verdastro, Marzia Maestri. Opera video 'Carmen in Fine':. Theo Eshetu. Il "Satyricon" di Petronio è una delle opere capitali della classicità latina; in quello che ci resta del grande romanzo, corre la raffigurazione di una quotidianità che parte e torna alla Suburra, a un luogo che è tanto della mente come del corpo. "SEI DRAMMATURGHI ITALIANI PER UN SATYRICON CONTEMPORANEO: è l'idea portante del progetto ideato e diretto da Massimo Verdastro che ha coinvolto alcuni degli autori più significativi - Antonio Tarantino, Luca Scarlini, Marco Palladini, Letizia Russo, Magda Barile, Lina Prosa - nella rivisitazione di numerosi episodi del romanzo, con l'intento di trasformare la scrittura petroniana in scrittura teatrale. Ne sono scaturite sette drammaturgie inedite, che sono andate a costituire il tessuto di un Satyricon contemporaneo, articolato in cinque momenti teatrali, denominati Capitoli. "Ogni autore ha esplorato quelle pagine antiche - sottolinea Massimo Verdastro - interpretandole in modo personale, pur aderendo all'intento comune di non tradire mai lo spirito di Petronio. Una pluralità di voci, quindi, ognuna diversa dall'altra per lingua e stile, così come diversi sono le lingue e i generi del Satyricon, ma anche un'opportunità rara che ha messo la mia Compagnia in stretto contatto con coloro che scrivono per il teatro, i quali, in questa occasione, hanno scritto su invito di chi il teatro lo pratica costantemente, consentendo una relazione viva, sempre incentrata sul confronto e sulle necessità concrete della pratica scenica, non solo dell'attore ma anche di chi crea le scene e i costumi, le musiche, le luci, i video." Nato e cresciuto attraverso numerose fasi laboratoriali, il progetto Satyricon è nondimeno il risultato di un incontro/confronto tra un folto numero di attori e un'équipe di creazione interdisciplinare (Francesca della Monica, cantante e performer, Stefania Battaglia, scenografa e costumista, Charlotte Delaporte, coreografa, Theo Eshetu, video artista, Silvio Benedetto, pittore e muralista di fama internazionale). I singoli Episodi/Capitoli, allestiti dapprima autonomamente e in tappe successive, nel corso di un triennio, nell'occasione di questa presentazione al Teatro Vascello, confluiscono in un allestimento complessivo e di sintesi dei molteplici contributi autoriali. Un viaggio appassionante, parallelo al viaggio sfrenato dei giovani protagonisti di quel capolavoro che qualcuno ha definito "il romanzo crudele della giovinezza" e non a torto perché le avventure di Encolpio, Ascilto e Gitone ci riportano prepotentemente a quella condizione umana dove tutto è permesso e dove si ha la convinzione di essere "sani, eterni, invincibili". Petronio però ci ricorda che quella stagione è destinata a finire come la vita del resto, e allora, nel romanzo, tutti i personaggi corrono, corrono sfrenatamente contro il tempo, con l'illusione di sconfiggere la morte. Il Satyricon contemporaneo della Compagnia Verdastro della Monica è nato lontano da logiche di potere o da spartizioni di torte più o meno appetibili; è il risultato di uno sforzo produttivo, non privo di difficoltà, in gran parte della Compagnia, e in parte supportato dalla condivisione e dall'accoglienza di strutture amiche. II Capitolo - TRA SCUOLA E BORDELLO di Marco Palladini. I trei giovani protagonisti - Encolpio, Ascilto e Gitone - si muovono sullo sfondo della Roma odierna, luogo emblematico di corruzione e disfacimento di una società che confina al consumo delle merci la ragione d'essere degli uomini. Si parla una lingua che allo stesso tempo è debitrice del romanesco del Belli e della neolingua degli sms.
29.6.08
 

QUADERNI DI SCENA 6


"QUADERNI DI SCENA 6 incontri a cura dei QUADERNI DEL TEATRO DI ROMA editoriale Attilio Scarpellini DRAMMATURGIA E POESIA Teatro Sotterraneo Azzurra D'Agostino TEATRO ARGENTINA SALA SQUARZINA mercoledì 21 marzo 2012 Roma www.teatrodiroma.net/quaderni www.facebook.com/quaderniteatrodiroma pagina FB: quaderni del teatro di roma"
29.6.08
 

L'ARMADIO DI FAMIGLIA - 2° tempo


Teatro Ambra alla Garbatella dal 24 al 29 Gennaio 2012 "L'armadio di famiglia" testo e regia di Nicola Zavagli. Con Giovanni Esposito, Marco Natalucci e con Marco Cappuccini, Caterina Carpinella, Marco Laudati, Chiara Martignoni, Valentina Testoni. Canzoni dal vivo di Chiara Riondino. Scene e Luci Fabio De Pasquale. Costumi Cristian Garbo. Organizzazione Cristian Palmi. Produzione Teatri d'imbarco. Firenze, autunno del '43. Quartiere San Frediano. Un armadio cela il nascondiglio di speranza che servirà  per sfuggire alle persecuzioni razziali e guadagnarsi la salvezza. Sullo sfondo una guerra che tutto travolge con inaudita ferocia. In primo piano una donna, Clara, sola con i suoi figli, la sua famiglia, che diventa l'inaspettata protagonista di una vicenda di profondo amore e rispetto per la vita. Clara, energica levatrice, che fa partorire al ritmo del Canto di Ulisse, che gira di giorno e di notte, e corre ovunque a far nascere figli. Ma degli estranei le piombano in casa all'improvviso. 'Ebrei? Come ebrei?' Cosa fare? Qual è la strada giusta per non fare del male agli altri e proteggere la propria famiglia? La commedia si dipana come una cronaca famigliare, tingendosi di giallo con un finale a sorpresa, in una corsa contro il tempo che lascia col fiato sospeso. Un noir a tinte civili che scivola lungo il filo delle emozioni, coi tratti del montaggio cinematografico e i tempi della drammaturgia popolare, a volte tragica, a volte spiritosa, ora amara, ora solenne. Un piccolo, palpitante affresco di una città, di un momento della nostra Storia, scandito da un uso sapiente dei dialetti - fiorentino e napoletano - che si rifà alla tradizione di Napoli milionaria! Per ricordarci cosa significa vivere con la guerra in casa. Per ricordarci che 'della guerra bisogna aver paura... prima!'
29.6.08
 

Il sogno di Clitemnestra


IL SOGNO DI CLITEMNESTRA (Clytemnestra's dream) Compagnia Anagoor, Autori: Simone Derai, Marco Menegoni; da Coefore di Eschilo Regia : Simone DeraiRiprese : Moreno Callegari, Marco Menegoni, Simone DeraiSuono.
29.6.08
 

La mia poetica


Teatro India Venerdì 8 Aprile LA MIA POETICA sulla drammaturgia Italiana Contemporanea “TEATROINSCATOLA� venti mise en espace di nuovi autori. C’è l’amore nelle forme più estreme e marginali nei venti frammenti poetici e realistici di un discorso complessivamente amoroso in un’epoca anaffettiva. "Noi che non..." di Stella Novari con Valerio Camelin e Gianluca Enria regia di Federico Vigorito
29.6.08
 

Immaginaria Commedia


TEATRO COMETA OFF 15 - 17 Febbraio 2011 "IMMAGINARIA COMMEDIA" scritto e interpretato da Duccio Camerini e Alfonso Sessa. Regia Duccio Camerini. Musiche Alchimusika. Luci Alessio Manuali. Lo spettacolo fa parte della rassegna LET - Liberi Esperimenti Teatrali. VII edizione . Attori e Emigranti in fondo appartengono alla stessa pasta di uomini. Gente che è ovunque e in nessun luogo. Gli attori sono come gli emigranti soprattutto per la speranza e la fame. Fame di tornare e speranza di mangiare. Un giorno, un ragazzino emigrante dentro la sua stessa casa decise di sfamare gli attori, per poi finire sul palcoscenico a imitarli... Ascolterete il racconto di un'epoca passata... le avventure di una compagnia di comici italiani con le loro maschere e i loro culi rattoppati, che partono da Napoli, poi salgono a Roma, Bologna, Venezia, e infine arrivano a... Parigi, alla corte di Luigi XIV, il 're Sole'. Una storia semiseria che indaga sui rapporti tra cultura italiana e cultura europea... la cultura italiana ha in qualche modo collaborato all'invenzione del più grande drammaturgo francese? Si, avete capito bene: proprio il grande Molière... Racconteremo per gioco due vite, quella di un allievo e del suo maestro sulle assi del palcoscenico, due vite vissute come in sogno, ammalate della malattia che si prende quando si viene al mondo... Due vite ammalate di vita. Due vite da 'emigranti', reietti perfino nel pieno dei loro trionfi. Due vite in commedia. Jean Baptiste Poquelin in arte Molière, e il suo maestro immaginario, il vecchio comico 'all'improvvisa' Tiberio Fiorilli. Riprese video per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat 72.
29.6.08
 

"AL SETTIMO CIELO"


AL SETTIMO CIELO Scritto e diretto da Danilo Ramon Giannini Con Elisa Lombardi, Danilo Ramon Giannini e Giorgia Massaro "Autori nel cassetto, attori sul comò" Teatro lo Spazio, Roma
28.6.08
 

MIA MANO FATTI PIUMA: FATTI VELA


Colosseo Nuovo Teatro dal 2 all'11 Ottobre 2007  "MIA MANO FATTI PIUMA: FATTI VELA" ritratto di Giorgio Caproni, adattamento e regia di Antonio Piovanelli. "Imbrogliate le carte - far perdere la partita - è compito del poeta - lo scopo della sua vita". Dalle poesie di Giorgio Caproni (Livorno 1912 . Roma 1990), Antonio Piovanelli sceglie tre momenti. Tre episodi distinti e collegati del suo itinerario devoto al mistero dell'esistenza. Il viaggio prende avvio nella voce di un 'povero prete', che ha molto vissuto, si è innamorato, ha patito. Le sue memorie chiedono di risalire, di non venire rimosse, parlano con mite e scandalosa semplicità. Il viaggio conduce nel secondo atto a Genova, la città  che Caproni scopre e ascolta quando ha otto anni: qui si sente accolto e comunque protetto, ebbro di immagini, di incontri e passioni che la distanza del ricordo rende favolosi, e che la parola avvicina. Ad Anna Picchi, sua madre, Giorgio Caproni dedica l'inno che forma la terza e ultima parte del recital. Sua madre e Livorno, una geografia degli affetti dove è così dolce, così necessario abbandonarsi e ritrovarsi. Toccando la propria interiorità, si dice e si dà  suono e traccia allâinconscio indicibile. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
28.6.08
 

LUNA ELETTRICA


Colosseo Nuovo Teatro dal 16 al 20 MAGGIO 2012 "LUNA ELETTRICA" scritto da Giulia Morgani e Federico Palmieri, liberamente tratto da "Danny and the Deep Blue Sea" di John Patrick Shanley con Giulia Morgani, Federico Palmieri, Rock narratore: Edoardo Luttazzi diretto da Claudio Boccaccini. Assistente regia Alioscia Viccaro, Marzia Verdecchi. Foto Pino Le Pera, Melania Stricchiolo. Danny e Roberta, un "possibile" omicida incontra una "potenziale" suicida. La storia di un incontro tra due anime ristrette ai margini, dove sensi di colpa per un terribile segreto si sposano con violenti attacchi di panico, dando vita ad una commedia dove l'unico modo di comunicare e' "mandarsi a fanculo". Dolce follia in una storia d'amore teneramente violenta. Tutto lo spettacolo è accompagnato da brani cantati dal vivo, su basi, dalla splendida voce di Edoardo Luttazzi. Lui autista di camion soprannominato "la Bestia", lei vittima di un incidente sessuale con il padre, entrambi incapaci di avere relazioni sociali. Un incontro casuale darà vita ad uno scambio di tragedie dove i due protagonisti troveranno il modo di innamorarsi tra botte, lacrime e ....fellatio. Due anime dannate si esorcizzeranno attraverso la comprensione dell'uno verso l'altra. Una lampada diventerà una romantica luna in una versione underground della Bella e la Bestia. Uno spettacolo che vuole trasmettere speranza laddove non ce n'è, perché per essere felici bisogna provare ad essere felici.. ed una lampada può diventare la più bella delle lune come due sociopatici la coppia più romantica del mondo. "Luna Elettrica" è un progetto che nasce dal desiderio di raccontare la commedia romantica vista dalla parte dei cosiddetti "looser". L' amore non più collocato all' interno del contesto buonista della società ma come forza suprema ed imparziale capace di dare luce alle anime più buie. Una ricerca attoriale attraverso l' uso del metodo mirata alla trasposizione di due caratteri complessi che trovano nello stare insieme il loro riscatto con una vita che, fino a quel momento, hanno sempre disprezzato.
24.6.08
 

SCHEGGE D'AUTORE 2011: E COSI'


Teatro Tordinona 17-18-19 Maggio 2011 SCHEGGE D'AUTORE - Festival della Drammaturgia Italiana 'corti teatrali, atti unici e monologhi' dedicato a Mario Angelo Ponchia e a Mario Scaccia, Undicesima edizione. Festival competitivo di 'corti teatrali e non solo', al quale partecipano ventiquattro autori italiani, patrocinato dall'ENPALS (Ente Nazionale di Previdenza per i Lavoratori dello Spettacolo e dello Sport Professionistico Fondo PSMSAD) e organizzato dallo SNAD (Sindacato Nazionale Autori Drammatici) in collaborazione con l'Associazione Culturale Beat 72. Direttore Artistico Renato Giordano, organizzazione Silvia La Placa, Giulia Mininni, Raffaele Aufiero. E COSI', Paolo Valentini, Gianluca Blumetti, Antonio Monaco, Giancarlo Porcari, Giuliano Baragli.
24.6.08
 

Confessioni di una mente criminale


Teatro Colosseo 2008 "CONFESSIONI DI UNA MENTE CRIMINALE" Liberamente tratto dal romanzo di Danilo Pennone. Regia di Marcello Cotugno. La banda dal vivo: Alfredo Angelici (Sorcio), Danilo Pennone (Cric), Marco Turriziani (Molisano), Salvatore Zambataro (Capellino). E con Alessia Pellegrino (Cecilia) e Pietro Morachioli (Pietro). Adattamento di Alfredo Angelici. Musiche originali di Marco Turriziani e Danilo Pennone. Colonna sonora a cura di Marcello Cotugno. Aiuto regia Giovanna Pellegrino. Negli inquieti e turbolenti anni Settanta, il decennio di piombo in cui l'Italia fu travolta dalla violenza efferata di innumerevoli stragi terroristiche, si snoda il percorso esistenziale di un delinquentello comune, Natale, che con eccezionale energia, intensità  ed ironia sanguigna ci racconta gli episodi più salienti di una burrascosa vita di strada. L'istrionico e travolgente Alfredo Angelici dona corpo e passione ad uno spettacolo divertente e capace di scuotere le coscienze con intelligenza ed originalità.
24.6.08
 

PENELOPE, O L'IRONIA DELL'ATTESA


Terracina, tempio di Giove Anxur, 1994 "PENELOPE, O L'IRONIA DELL'ATTESA" spettacolo in rassegna al 'Festival della Riviera di Ulisse' (premio speciale 'Fondi La Pastora') da Bataille, Gadda, Alvaro e poeti neoellenici, regia Riccardo Reim. Con: Francesca Benedetti, Luca Negroni, Filippo Morelli, Francesco Siciliano. Arredo scenico e costumi: Riccardo Reim. Non è la Penelope raccontata da Omero quella che si aggira tra le rovine del tempio di Giove Anxur a Terracina, protagonista del Festival del Teatro italiano. Francesca Benedetti in "Penelope o l' ironia dell' attesa", trasforma la fedele sposa di Ulisse in una donna sensuale e fedifraga, bigama ed efferata assassina. E il mito, nello spettacolo scritto e diretto da Riccardo Reim, con la collaborazione della stessa Benedetti per la ricerca letteraria, viene riletto: ad una Penelope moderna virago si contrappone un Ulisse per niente eroico o valoroso. "Ulisse e' un ometto torpido, che ritorna dal suo lungo viaggio con una valigia di cartoneâ€? afferma la Benedetti, la mia Penelope e' invece una donna che unisce disperazione e ironia, che si distacca completamente dal modello tradizionale. In questo spettacolo abbiamo dato vita a temi, echi e suggestioni di altre versioni della storia raccontata da Omero. Un altro scrittore greco, Pausania, narra che Ulisse sorprese a letto la moglie con uno dei Proci e la cacciò da Itaca. Altri racconti descrivono Penelope come sposa del figlio di Ulisse e di Circe e come un' assassina". Accanto alla Benedetti recita nel ruolo di Ulisse Francesco Siciliano, mentre Filippo Morelli e Luca Negroni vestono i panni di inquietanti personaggi che ossessionano Penelope. "Sono due complici della donna, cospiratori e violenti, tutti insieme formiamo un diabolico terzetto. Ma il tema centrale dello spettacolo è l'attesa in grado di uccidere l'amore, le persone, gli ideali". L'allestimento, attinge a brani dell'Ulisse di Joyce e della "Pentesilea" di Heinrich von Kleist. Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass.Cult. Beat 72.
24.6.08
 

LA VOCE CHE RESTA


Colosseo Nuovo Teatro Venerdì 2 luglio 2010 "LA VOCE CHE RESTA " Canzone per Neda e per le sue sorelle, di Magali Steindler, poesie di Forugh Farrokhzad, con Alessia Berardis, Raffaella Da Rin, Monica Grant, Gianluca Mastronardi, Simona Pettinari, Magali Steindler, Daniela Tamburrino. Coreografie Simona Pettinari. Musica dal vivo (daf) Shide Fazaee. Luci Davood Kheradmand. Suoni Payam Shahidsales. Scene Calaveras. Regia Magali Steindler. 'solo la voce che resta, scrive Forugh Farrokhzad in una delle sue indimenticabili poesie. Neda vuol dire voce. Neda amava cantare. Ma Neda non c'è più. E' morta, il 20 giugno del 2009. E' morta, uccisa da un cecchino in una delle strade di Tehran piene della voce dei cittadini che gridavano il loro diritto ad essere ascoltati, a decidere, a esistere. E' morta, e come lei sono morte tante ragazze, e ragazzi, uomini e donne, assassinati dalla crudele stupidità di chi crede di annientarli. Sono morti, ma non sono annientati. La voce resta. 'La voce che resta' porta in scena la voce delle donne iraniane. Quelle che sono morte e raccontano la loro vita, e vogliono che si sappia della loro morte. Quelle che sono vive e gridano il loro strazio per la perdita dei figli, degli amici, dei fratelli, della libertà. Quelle che vogliono farsi voce, per una sera, e raccontarsi, e cantarsi, perchè sempre di più siano le voci che possono cantare la loro storia. 'La voce che resta' è una canzone a più voci. Da un lato ascolteremo Neda e le altre raccontare la loro vita, i loro desideri, la loro normalità. Da un altro, la voce cruda della realtà  narrerà  i momenti tragici della loro morte. Al centro, il coro delle donne iraniane, madri, mogli, sorelle, cittadine, grideranno la loro rabbia, il loro dolore. A fare da legame tra questi momenti, la splendida voce di Forugh: le sue poesie, anche se scritte più di quarant'anni fa, sembrano illustrare, in modo a volte tragico, a volte lirico, a volte ironico la realtà che andiamo raccontando. Le poesie che forse, quasi certamente, Neda e le altre leggevano. Le poesie che hanno dato forza e corpo ai pensieri di tante donne iraniane, donando loro il coraggio di resistere. Una varietà  di musica, iraniana e non, accompagnerà  questo insieme di voci in una sorta di danza corale, un gioco di ombre e luci in cui poco a poco il nero della realtà  lascia posto ai colori della speranza. Perchè Neda e le sue sorelle possano cantare ancora. Perchè la loro voce resti. Per sempre.Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
24.6.08
 

ACQUE BUIE


BEAT 72 Marzo 1983 "ACQUE BUIE" di e con Donato Sannini e Giancarlo Palermo.
24.6.08
 

ROMA DOMA Iaia Forete


Produzione Esplor/Azioni 29, 30 settembre - 1, 2 ottobre ore 21,00 Iaia Forte ROMA DOMA Terrazze dei Mercati di Traiano Via IV Novembre 94 prima assoluta Iaia Forte darà  vita ad una delle voci emblematiche di Roma: la scrittrice Elsa Morante. Attraverso schegge della Storia ricostruirà  la visione che ella aveva della città  eterna. Le passeggiate di Ida nel ghetto, scoprire Roma con gli occhi di un tenente tedesco, o ancora veder in una folata di vento Piazza del Popolo, Piazza Venezia, Via Veneto, il Gianicolo, Piazza Navona, San Pietro, sono l'occasione di scoprire una seconda città  dentro la prima. --- http://www.e-azioni.net/ 29, 30 settembre - 1, 2 ottobre 2004 ore 21,00 Iaia Forte Roma Doma Terrazze dei Mercati di Traiano via IV Novembre 94 prima assoluta Useppe aveva presto imparato i nomi di tutti: Eppetondo (Giuseppe Secondo, ossia il Matto, ossia Cucchiarelli, il quale invero non era tondo per niente, anzi alquanto secco), Tole e Mòmeco (Salvatore e Domenico, i due fratelli più anziani di Carulì) ecc. ecc. e non esitava a chiamarli per nome gioiosamente , ogni volta che gli capitava, come se fossero tutti pupetti pari a lui. (Elsa Morante, La Storia, Einaudi, Torino 1974) Negli occhi sgranati sul mondo di Useppe, cuore della Storia, si riflettono come in uno specchio appannato momenti storici visti e vissuti da chi protagonista della storia non sarà mai e mai è stato, chi vive fra timori, ristrettezze, piccole soddisfazioni e continue rinunce, riassunte nella figura di Ida, che contiene in sè l'essenza del "materno" più vicino alla natura. Scorre, accompagnando Ida nelle sue passeggiate per Roma, il delinearsi di un ceto, di un universo del lavoro, di una rete di relazioni e di equilibri fortemente segnati dalla guerra e dal fascismo, e subiti con quella generale docilità  mista a timore di chi, non sapendo che quanto non basta e non avendo mezzi economici, teme di aver guai e per evitarli non sceglie alcunchè e non si oppone ad alcuna regola o comando, fossero anche i più strani. Ma accanto a questo emerge anche, con potenza, una volontà  di vita che chiama attorno a sè altre figure, e appare il cane Blitz, la gatta Rossella, le gemelline Rosa e Celeste. E, nelle pagine della Morante, le passeggiate segrete di Ida nel ghetto, per scoprire notizie su tutti coloro che sparivano e ascoltare racconti di viaggi terribili in vagoni blindati, o il riveder Roma con gli occhi di un tenentino tedesco sbarcato per caso come per caso morirà  dopo aver generato, fra l'alcool e la paura, un bimbo che non vedrà  mai, o ancora il veder in una folata di vento il centro storico, Piazza del Popolo, Piazza Venezia, Via Veneto, il Gianicolo, Piazza Navona, San Pietro, sono l'occasione di scoprire una seconda città  dentro la prima, e di vedere con occhi nuovi le strade, le piazze, le proporzioni e i colori di pietre che richiamano alla loro ombra il mondo intero. Gioia Costa Mentre camminavo per i Mercati Traianei cercando i luoghi più adatti per la lettura della Storia, in un estivo e silenzioso crepuscolo, mi è scattato uno strano corto circuito dell'immaginazione. Vedevo, in ognuna di quelle bottegucce della Roma imperiale, materializzarsi i quartieri della Roma "ferita a morte" descritta dalla Morante nella Storia. Quegli antri, occhi di pietra testimoni di molteplici stratificazioni della città, e le terrazze a picco sui Fori, mi sono sembrati perfetti per dare voce alla forza delle parole che alla città  ha dedicato la scrittrice. C'è qualcosa di doloroso ed eroico nella Storia che, a mio parere, può trovare eco perfetta in un luogo così mitico ed assoluto. Iaia Forte 00199 Roma www.e-azioni.net
24.6.08
 

MALTEATRO - COLLOQUIO DI LAVORO


Domenica 8 NOVEMBRE di Pierpaolo Fiorini Marco Maltauro, Pierpaolo Fiorini, Lisa Lelli, Gabriele Sabatini, Ilaria Nanà  Graziano ed altri
24.6.08
 

TRIO ANTIMODERNO


Trio antimoderno - concerto del 16 nov.2009
23.6.08
 

SHORT THEATRE 7 / WEST END - Your Girl


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SHORT THEATRE 7 / WEST END

Alessandro Sciarroni

Your Girl

  performance di Alessandro Sciarroni performer chiara bersani, matteo ramponi produzione, Corpoceleste cura e promozione, Lisa Gilardino   www.alessandrosciarroni.it   La PELANDA 12 settembre 2012 Roma"
23.6.08
 

SHORT THEATRE 7 / WEST END - Una lettura del Woyzeck (parte 2)


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SHORT THEATRE 7 / WEST END

Claudio Morganti

Woyzeck

II parte

video di animazione di Caludio Morganti www.claudiomorganti.it Teatro INDIA 8 settembre 2012 Roma"
23.6.08
 

SHORT THEATRE - BLACK MARKET - Myriam Laplante


Macro Testaccio Black Market International lunedì 5 settembre Black Market International Myriam Laplante (I/CAN) Progetto speciale per Short Theatre Gruppo di performer fondato nel 1985 da Boris Nieslony, Tomas Icone Ruller, Norbert Klassen, Zbigniew Warpechowski e Jèrgen Fritz in oltre 20 anni ha presentato il proprio lavoro in tutto il mondo, in una vasta tipologia di luoghi e formati. Black Market è un'idea di lavoro: agisce come una piattaforma che accoglie il percorso singolo degli artisti che vi partecipano in una ricerca progressiva e condivisa. BMI propone due giorni di performance singole e un evento finale con una 'durational performance' collettiva di 3 ore e mezza, pensata per quest'occasione. Artisti: Alastair MacLennan (UK), Boris Nieslony (D), Jacques van Poppel (NL), Elvira Santamaria (MEX), Marco Teubner (D), Julie Andrée T. (CAN), Roi Vaara (FIN), Wen Lee (SEN), Myriam Laplante (CAN/I), Jürgen Fritz (D). www.shortthearte.org www.myriamlaplante.net
23.6.08
 

Short Theatre 2011- Black Market International - Roi Vaara - Julie Andrèe T.


MACRO Testaccio 6 settembre 2011 CICLO DI PERFORMANCE: BLACK MARKET INTERNATIONA Gruppo di performer fondato nel 1985 da Boris Nieslony, Tomas Icone Ruller, Norbert Klassen, Zbigniew Warpechowski e Jèrgen Fritz in oltre 20 anni ha presentato il proprio lavoro in tutto il mondo, in una vasta tipologia di luoghi e formati. Black Market è un'idea di lavoro: agisce come una piattaforma che accoglie il percorso singolo degli artisti che vi partecipano in una ricerca progressiva e condivisa. BMI propone due giorni di performance singole e un evento finale con una 'durational performance' collettiva di 3 ore e mezza, pensata per quest'occasione. Artista: Roi Vaara (FIN), Julie Andrèe T. (CAN). Con il supporto di Instituto Cervantes, Delegazione del Quèbec a Roma e National Arts Council Singapore. http://www.shorttheatre.org
23.6.08
 

Meditaliano


"MEDITALIANO musiche dalla tradizione orale corsa, provenzale, siciliana - FRANCIA/ITALIA/SICILIA in collaborazione con Associazione per la musica antica Antonio Il Verso Associazione Musicale Parthenia Prima esecuzione in Italia. Museo delle Marionette - Palermo"
23.6.08
 

Saldi di fine stagione prima parte


"SALDI DI FINE STAGIONE - ""le madame"" Un progetto di Giuseppe Cutino, a chiudere la rassegna di teatro e danza ai Candelai a Palermo ""Quinte(s)senza"" curata da Giuseppe Cutino ed Alessandra Luberti. Attori, danzatori, musicisti, circensi e giocolieri a prezzi stracciati. riprese Stefania Cicirello, Laura Scavuzzo montaggio Laura Scavuzzo"
23.6.08
 

AUTORI NEL CASSETTO, ATTORI SUL COMO' - RACCIONEPECCUI


RACCIONEPECCUI di Giuseppe Bertolucci Diretto e interpretato da Chiara Lombardo
23.6.08
 

ARMUNIA - niconote - RHAPSODY (o alfabeto in sogno)


"Armunia RHAPSODY (o alfabeto in sogno) Ideazione, drammaturgia, messa in scena NicoNote Produzione NicoNote Dream Action (F/I), MilanOltre (I) Con il sostegno di La Fonderìe - LeMans (F) Composizione e performance live NicoNote e Mikael Plunian Consulenza letteraria Luca Scarlini Luci Pietro Paroletti Costumi Olivia Spinelli Registrazioni sonore : Voce Laurence Chable Violoncello e Contrabbasso François Tanguy Organizzazione Cèline Bouteloup Si ringraziano : Velvet Factory, Farmhouse Studio Rimini, Sabrina Zanetti, Teatro Malatesta Montefiore Conca, Compagnia del Serraglio, Assia Andrighetti, Iko, Enrico Folegatti, Barbara Biordi, Andrea Arcangeli, Mappa, Sotterfugio Studio Misano Adriatico, Centro Sociale GrottaRossa , Mulino Di Amleto , Victoria Rohrhofer, Tone Avenstroup. Armunia Castello Pasquini Castiglioncello (LI) venerdì 3 giugno 2011 www.armunia.eu http://www.niconote.net/ http://www.rhapsody-niconote.blogspot.com/"
23.6.08
 

BLACK REALITY


Palladium 9 - 10 marzo 2012 "BLACK REALITY" idea e regia di Gianluca Riggi e Valerio Gatto Bonanni, con Magda Mercatali, Flavio Ciancio e Valerio Malorni. I partecipanti al laboratorio Simo El Idrissi, Ishtiaq Khan, Shamsullah Ziyai, Wisdom Koffi-Gbama, David Lonlonyo, Mohamed El Sahaf, Abed El Kabir El Bassri, Jalal, Fa Usmani, Abdellah Essate, Muhhamad Alì Maruf, Ari Akam Youssef, Lofti, Mohamed Camara. Costumi e scene Federica Fiorenza, produzione Teatro Furio Camillo/Appia Under e SemiVolanti in collaborazione con Fondazione Romaeuropa, CGIL, Casa dei Diritti Sociali, Senza confine, Volturno Occupato. Lo spettacolo vuole rappresentare esperienze e testimonianze, l'impresa al limite dell'eroico di tutti coloro che affrontano un viaggio di migrazione verso un occidente "civilizzato" e "democratico". Di coloro che hanno attraversato il deserto d'acqua che divide l'Italia dall'Africa. Black Reality non cerca la militanza del teatro civile o la retorica compassionevole, vuole farsi provocazione, rivendicando il ruolo propulsivo dell'arte nello scatenare corto circuiti, fornendo un contributo attivo alle questioni sociali strumentalizzate dalla politica e dal giornalismo sensazionale. 10 migranti si suderanno la possibilità di diventare cittadini italiani subendo le scelte voyeuristiche del pubblico. Gianluca Riggi e Valerio Bonanni hanno iniziato ad incontrare i giovani migranti nel mese di ottobre 2011, in un lavoro di ricerca e di narrazione, un'esperienza artistica, professionale ed umana. Black Reality è anche un progetto di docu-film, ideato da Valerio Bonanni e Gianluca Riggi a cura di Berardo Carboni in collaborazione con Davide Starinieri e Alice Lizza.
23.6.08
 

Navà Ensemble-Jan be fadà


7 Nov 2010 - musica di Pejman Tadayon con: Pejman Tadayon: voce, oud Reza Mohssenipoor: tèr Hamid Mohssenipoor: tombak Martina Pelosi: voce Paolo Modugno: dayereh
23.6.08
 

Doppio Gioco


Festival delle Ville Vesuviane e Tournèe, 1991-92 "DOPPIO GIOCO" scritto e diretto da Renato Giordano (www.renatogiordano.it), con Virginio Gazzolo, Luigi Diberti, Ursula Baechler, Olga Boumont, Roberto Posse, Gerardo Gallo. Recensioni: Il nuovo testo di Giordano DOPPIO GIOCO , è probabilmente il risultato più compiuto dell'autore per la sintesi raggiunta fra l'interesse dei contenuti e la scrittura: nitida, sottile, intrigante nel senso più alto del termine. Realtà  e finzione si scontrano nel testo, non su un piano teorico e astratto, ma nell'esistenza di due personalità  di statura non comune: Casanova e Da Ponte … Lo spettacolo diretto dallo stesso autore conferma ancora una volta le qualità di Giordano per l’equilibrio che riesce sempre a raggiungere fra magia visiva dei suoi spettacoli e la saldezza con cui padroneggia la scena e la scrittura. (Giovanni Antonucci, su “IL TEMPOâ€?, 20 luglio 1991). E’ sicuramente uno degli avvenimenti teatrali della stagione DOPPIO GIOCO di Renato Giordano. In un’ora e venti lo spettacolo è un incandescente magma di passioni, di ipocrisie, tra lenzuola grondanti di voglie, afrori di sesso, sudori di morte. Giordano, anche autore delle musiche, è una vera scoperta di straordinaria capacità drammaturgica. (Paolo A. Paganini, su “LA NOTTEâ€?, 17 ottobre 1991). Grande successo per DOPPIO GIOCO , che ha una efficacissima costruzione teatrale. E la regia dello stesso autore è essenziale ed incalzante lungo un percorso circolare in cui le battute iniziali sono anche quelle che avviano alla conclusione … la doppiezza del titolo è quella dei personaggi : Da Ponte in definitiva più dissoluto di Casanova, entrambi disposti a giocarsi la vita come nella partita di carte e dadi che scandisce l’azione , il primo ancora aperto ad ogni azzardo , il secondo già sconfitto nel declino di ogni passione che non sia ormai un’ultima beffarda volontà di supremazia intellettuale prima del sonno, senza neanche l’orgoglioso rogo che trascinerà Don Giovanni all’ inferno. (Franco de Ciuceis su “IL MATTINOâ€?, 24 luglio 1991). Diretto dallo stesso Giordano, lo spettacolo, davvero bello, è come una serrata partita a scacchi, in cui ogni personaggio gioca per sé , in un’ atmosfera vagamente minacciosa, trafitta da sonorità mozartiane … (Osvaldo Guerrieri su “LA STAMPAâ€?, 3 novembre 1991). La nuova opera di Renato Giordano è un altrettanto ben congegnato meccanismo ad orologeria nel cuore dell’ antitesi tra arte e vita … Nulla di strano quindi , nell’alternanza tra le carte e il sesso, tra il tavolo e il letto, fin nei bassi fondali dei mercati del sentimento, che il più celebrato libretto di Da Ponte sia opera non sua ma del rivale-amico Casanova. (Marco Caporali, su “L’UNITA’ “, 25 luglio 1991). Un’ ipotesi terribile, un afflato maligno alimenta le ultime ore della vita di Giacomo Casanova trascorse nel castello di Dux … Questa ipotesi suggestiva ed accattivante viene avanzata da Renato Giordano, autore e regista di un interessantissimo testo dal titolo intrigante di DOPPIO GIOCO che ha debuttato con una entusiasmante accoglienza di pubblico al Festival delle Ville Vesuviane …(C.C. su “IL ROMAâ€?, 24 luglio 1991). In DOPPIO GIOCO il senso è tutto nell’impossibilità che vi siano linee di fuga … Al centro dell’immaginazione del drammaturgo-regista Renato Giordano c’è Venezia per il suo carattere museale e lagunare, per il suo carattere di immobilità. Per Giordano l’universo di volta in volta si dispiega o si rattrappisce in una entropia centripeta e ossessiva. E’ il tratto che lo distingue dai drammaturghi trentenni suoi coetanei. (Franco Cordelli su EUROPEO, 45/ 8 novembre 1991). Riprese video Ulisse Benedetti per l’archivio storico dell’Ass. Cult. Beat 72
23.6.08
 

Schegge d'Autore - NOTTE DI PIOMBO


"Schegge d'Autore Festival della Drammaturgia Italiana Decima Edizione 2010 NOTTE DI PIOMBO testo e regia: Riccardo Petrozzi, Lamberto Poggi con: Andrea Conte, Giorgio Giordano, Chiara Maccioni, Riccardo Petrozzi"
23.6.08
 

linea35 - Sulle spalle degli altri


Sala Uno 23 - 27 - 28 - 29 - 30 Dicembre 2011 LINEA35 Festival presenta "PASSAGGI VISIONARI" TEATRO- MUSICA-DANZA-ARTIVISIVE. La prima edizione di Linea35 Festival si è svolta nel luglio 2011 presso il comprensorio del Santa Maria della Pietà. Il tema era quello del disagio, vissuto nel rapporto tra arte e follia, capace di coinvolgere pubblico artisti e organizzatori. Il gruppo nato da questa prima esperienza ha avvertito l'esigenza di portare avanti questo progetto sviluppandolo in nuovi ambiti e nuovi spazi. Linea35 Festival giunge al Teatro SalaUno di Porta San Giovanni ed amplia lo stesso tema del disagio che si fa fisico, relazionale, sociale, economico. E che diviene anche la messa in discussione dei margini dove esso viene solitamente relegato, ribadendo la necessità  vitale di un confronto e di una elaborazione collettiva. Il Teatro SalaUno diverrà  un luogo dove il processo creativo possa continuare a prendere forma, un luogo di studio e di elaborazione, scandito da appuntamenti ricorrenti, fornendo sia a giovani compagnie emergenti che ad artisti affermati un cantiere aperto dove approfondire, ricercare, confrontarsi e proporsi in una progettualità  continua. Un intento che accoglie l'intenzione creativa messa in luce dalla nuova realtà  del Valle Occupato e che Linea35 condivide. Ogni sera il pubblico sarà  accolto e accompagnato attraverso un susseguirsi di passaggi visionari, fatti di video art, racconti, work in progress, improvvisazioni teatrali, suggestioni poetiche e sonore. Il tutto su un palcoscenico che pur mantenendo la sua unità  sostanziale si farà  territorio ideale di molteplici percorsi emotivi. Moltissimi i protagonisti di questo festival delle arti che acquisisce una nuova identità  in ogni sua tappa, accogliendo in sè la creatività  e l'urgenza di numerosi artisti. Direzione Artistica: Hossein Taheri. Coordinamento artistico: Caterina Bertone, Antonella Britti, Francesca Campli, Marianna Di Mauro, Matteo Febo, Fabiana Iacozzilli, Carolina Levi, Federica Marchettini, Mario Schittzer Coordinamento per l'arte contemporanea: Francesca Campli e Carolina Levi Coordinamento Tecnico: Davood Kheradmand, Mario Schittzer, Emanuele Silvestri, Hossein Taheri Ufficio Stampa: Alessandra Comotto Pubbliche relazioni: Valentina Olivato Social network: Eva Milella Grafica: Marianna Di Mauro. Ore 19:30 Sulle spalle degli altri di e con Eva Milella, regia di Luca Angeletti Ore 20:15 NUOVE OFFICINE Laboratorio Babs presenta Take two. L'inevitabile conseguenza a cui Vale(2) ci sottopone di Marianna Di Mauro con Raffaella Cavallaro, suoni Piero Antolini, video Matteo Seduta, scene Roberto Sonica, ideazione e regia Marianna Di Mauro. Ore 21:00 Non sono stata finita, ispirato ad una storia vera di follia di e con Clara Galante Ore 22:00 SANDRO JOYEUX live in Sala Uno.Si ringrazia Tommaso Garavini, Tommaso Guerra, Flavia Di Nardo per il contributo artistico durante le serate.
23.6.08
 

Rassegna di Drammaturgia Internazionale Contemporanea - DIARIO DI UN EX RAPINATORE E DI UNA DONNA ONESTA


Teatro INDIA 24 ottobre 2011 "DIARIO DI UN EX RAPINATORE E DI UNA DONNA ONESTA" di Emanuela Giordano, Curatore: Emanuela Giordano, con: Rosaria Di Cicco, Giuseppe Gaudino. Rassegna di Drammaturgia, Internazionale, Contemporanea. Un uomo e una donna si incontrano tutte le settimane in carcere; lui è un rapinatore di banca alla sua terza condanna, lei è un'attrice di teatro, una donna onesta. Tutto ruota intorno al tema : la responsabilità  dell'individuo nei confronti della società . Che valore ha oggi la frase più conosciuta del Vangelo: "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te?" Cos’è il senso di colpa? Cosa vuol dire oggi la parola onestà? Come può la giustizia essere uguale per tutti? Senza enfasi, senza retorica, due esseri umani cercano di trovare un terreno di confronto e di conforto.
23.6.08
 

SHORT THEATRE - BLACK MARKET - Boris Nieslony


"Macro Testaccio Black Market International lunedì 5 settembre 2011 Boris Nieslony (D) Progetto speciale per Short Theatre Gruppo di performer fondato nel 1985 da Boris Nieslony, Tomas Icone Ruller, Norbert Klassen, Zbigniew Warpechowski e Jèrgen Fritz in oltre 20 anni ha presentato il proprio lavoro in tutto il mondo, in una vasta tipologia di luoghi e formati. Black Market è un'idea di lavoro: agisce come una piattaforma che accoglie il percorso singolo degli artisti che vi partecipano in una ricerca progressiva e condivisa. BMI propone due giorni di performance singole e un evento finale con una 'durational performance' collettiva di 3 ore e mezza, pensata per quest'occasione. Artisti: Alastair MacLennan (UK), Boris Nieslony (D), Jacques van Poppel (NL), Elvira Santamaria (MEX), Marco Teubner (D), Julie Andrèe T. (CAN), Roi Vaara (FIN), Wen Lee (SEN), Myriam Laplante (CAN/I), Jèrgen Fritz (D). www.shorttheatre.org www.performancelogia.blogspot.com"
23.6.08
 

Autori nel cassetto, attori sul comò - STASERA VADO A LETTO PRESTO


Teatro Lo Spazio, Roma, 19 Luglio 2012 Autori nel cassetto, attori sul comò - STASERA VADO A LETTO PRESTO, di autori vari, regia Emiliano Morano e Laura Bonato, con Emiliano Morano.
23.6.08
 

ECCE PERFORMER - Il Solito Show


Kataklisma ECCE PERFORMER Progetto di Creazione per la Scena Contemporanea IL SOLITO SHOW appunti di lavoro sulle icone del nulla con angela d'alessandro, francesca lisci, giuseppe marzio, stella novari, alessio pala, caterina paolinelli, valerio peroni, fabio ramiccia, elisa turco liveri, simone zacchini testi drammaturgici francesca blancato, andrea ciommiento, sonia di guida direttore drammaturgia attilio scarpellini progetto e regia elvira frosini disegno luci dario aggioli Kataklisma 7 marzo 2011 roma www.kataklisma.it
23.6.08
 

Pentesilea


Teatro Colosseo 1990 "Pentesilea" riduzione del testo di Heinrich Von Kleist, con: Marisa Grande, Laura Bagarella, Anne Victoria Banks, drammaturgia e regia Giulio Cesare Perrone, scene e costumi Salvatore Manzella e Giulio Cesare Perrone, musiche Gabriele Pinamonti, percussioni Gianfranco Tofanelli. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio dell'Ass. Cult. Beat72.
23.6.08
 

La strega


Teatro Tordinona 1992 "La Strega" di Nicolaj Koljada, regia Renato Giordano, con: Caterina Verdova, Carlo Valli, Isabella Martelli e Ugo Fancareggi. Koljada, regista e scrittore russo, descrive nelle sue opere emarginati sociali e principalmente il luogo: casa della comunità  e caserme. Il suo popolo anche se spesso accovacciato sul bordo del baratro, fa penzolare le gambe e sogna di se stesso, i suoi personaggi vivono in solitudine con il desiderio di qualcosa di diverso, qualcosa che preveda la parola amore. Suo il motto: c'è un miracolo in questo mondo, ciò che vale la pena vivere, e questo miracolo è il teatro. Riprese Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72.
23.6.08
 

CHI VA PER FRONDE


Palazzo del Collegio Asti giugno 1986 "CHI VA PER FRONDE" di Franz Xaver Kroetz, diretto da Flavio Ambrosini con: Graziella Galvani e Remo Girone. Realizzato in co-produzione con il Beat ' 72 di Roma e il festival "Asti teatro" giunto all'ottava edizione incentrato sulla drammaturgia contemporanea. Lavoro firmato dal tedesco Kroetz drammaturgo, scrittore, attore e regista tedesco, che rappresenta un legame di due amanti carico di tensioni. Riprese video Ulisse Benedetti per l'archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72.
23.6.08
 

Short Theatre 2011- Atlante del Bianco


Teatro India 10 settembre Damasco Corner / Virgilio Sieni "ATLANTE DEL BIANCO" Una compagnia formata da ragazzi non vedenti su un progetto di Virgilio Sieni. Interpretazione e collaborazione Giuseppe Comuniello, musica Francesco Giomi, assistenti Luana Gramegna, Caterina Poggesi, produzione Compagnia Virgilio Sieni, Regione Toscana , Comune di Firenze - Assessorato alla cultura e alla contemporaneità, CANGO - Cantieri Goldonetta Firenze, Accademia sull'Arte del Gesto. Atlante del Bianco vede in scena, Giuseppe Comuniello, un giovane ragazzo non vedente, protagonista di un lavoro che ha trovato una sua forma definitiva al termine di un lungo e articolato percorso iniziato nel 2008 da un'idea di Virgilio Sieni. Si tratta di un progetto dal titolo Damasco Corner nato all'interno dell'Accademia sull'arte del gesto di Firenze che coinvolge nuovi danzatori non vedenti nella ricerca artistica sul gesto poetico, la sua trasmissione, visione e creazione in contesti dedicati alla formazione e alla produzione artistica. http://www.shorttheatre.org
23.6.08
 

Impression D'Afreak 7/7/7


Atelier Meta-Teatro di Roma 7 Febbraio 2011 “Impression D’Afreak 7/7/7â€? (ovvero Immondo Commento al Mondo), di e con Pippo di Marca. Spettacolo sviluppato per 21 serate. Ogni serata totalmente diversa rispetto alla precedente, costituendo spettacolo unico e irripetibile, ancorché sotto lo stesso titolo. Lunedì 17 gennaio è andata in scena la prima puntata di un lungo esperimento teatrale che, al di là della continua metamorfosi alla quale verrà sottoposto nelle 21 differenti versioni, si configurerà come uno stesso unicum ideativo e drammaturgico basato su una rigida composizione a contenitore â€" una sorta di sceneggiatura teatrale, o se si vuole format â€" suddiviso invariabilmente in più parti, o quadri: sette. Il format drammaturgico-performativo che ricalca un ‘rituale’ fisso entro cui si sviluppano e ogni volta si riformulano tutte le ‘soirées’, programmaticamente ispirate a surrealistici cortocircuiti ‘exquis’, ‘squisiti’, ma all’occorrenza in-sensatamente spietati, è così strutturato: INTROITO/SPROLOGO (Videoproiezioni), PEZZI DI LETTERA/DURA (‘Lettura scenica’ di ‘pezzi’ tratti da capolavori della narrativa italiana e mondiale), BATTELLO EBBRO (Viaggi erratici, cum licentia, ‘nei fiumi’ della poesia), ENTRACTE/D’AFREAK (Libres ‘impressions’: la parte più corposa e ‘fuori controllo’, comprendente, tra l’altro, Freak-Aforismi, De Repubblica, InCanto, File Documenti, Bagattelle per Freak-Massacri, Special Guest), OH! SCENA MADRE (Omaggi al D.D.T. â€" Divino Demone del Teatro), OFFERTORIO (Offerte d’arte x ‘baratti’ fra attore e spettatori), EXTREMA COMMUNIO (Ite Ite Ite / Afreak Missa / Est Est Est ….). Gli autori (tra cui figurano Roberto Bolaño, Thomas Bernhard, Carlo Emilio Gadda, Julio Cortázar, Edoardo Sanguineti, Franco Cordelli, Lautréamont) dei ventuno romanzi che andranno a confluire nella parte “Pezzi di lettera/duraâ€? e che costituiscono il segmento più cospicuo, in certo senso l’asse drammaturgico portante, il segno distintivo di ogni serata (sulla lontana scia di Raymond Roussel, Lautréamont… et d’autres frères) sono stati scelti da Luca Archibugi, Andrea Cortellessa e Pippo Di Marca, sette per ciascuno: in sintonia con il numero che sovrintende all’intero progetto. Collaborano allo spettacolo Luisa Taravella (spazio scenico), Michele Marsili (cura video), Simona Volpi (ricerche e aiuto regia). Riprese video per l’archivio dell’Ass. Cult. Beat 72. compagniadelmetateatro@fastwebnet.it
23.6.08
 

Navà  Ensemble-Didi ey del


7 Nov 2010 - musica di Pejman Tadayon con: Pejman Tadayon: voce, robab Reza Mohssenipoor: târ Hamid Mohssenipoor: tombak Martina Pelosi: voce Paolo Modugno: dayereh
23.6.08
 

L'altro amore


"prove dello spettacolo ' L'altro amore ' di Victor Cavallo, con Laura Morante, Daniela Silverio, Tamara Triffez e Victor Cavallo - elementi di scena di Giusto Puri Purini - teatro Tordinona, Roma. riprese originali in super8 di Giusto Puri Purini, (seconda parte)"
23.6.08
 

PROUST


BEAT 72 1976 "Proust" di Giuliano Vasilicò. Composto secondo la metafora compositiva della cerimonia araldica, si snoda secondo il movimento circolare della parata. Con corazze medievali sui neri stiffelius, i personaggi vengono presentati come i membri di una società  segreta. Essi sono "identificati" con attenzione secondo certe caratteristiche che ognuno presenta nella Recherche. Viene quindi identificato un tema che può definirsi come l'omosessualità  e il suo codice iniziatico, quale mutazione di contenuto in una società  la cui iniziazione è ancora cristiano-medievale, cavalieresca e virile. Il tema viene espresso teatralmente attraverso una serie di allegorie. I personaggi vengono "portati" attraverso la scena in varie pose, formando col portatore unità  simbiotiche simili a sculture. Ora sono impassibili come ritratti, ora appaiono in una eccitata domesticità  con gli oggetti sacri della nuova tecnologia, o nella altrettanto "sacra" compunzione dello sport: la bicicletta e il nuoto, il telefono e l'automobile, la lampadina elettrica e l'aeroplano si susseguono come cartelloni dell'Esposizione Universale, al tempo di un contagioso Moulin Rouge. I momenti "allegorici" sono montati con altri, più "sensibilmente" realistici, in cui sono riconoscibili le situazioni del romanzo; ma è nei momenti allegorici e nella loro parata circolare che si rende visibile la struttura cerimoniale caratteristica del teatro di Vasilicò. Spicca tra questi momenti "portanti" un pomposo funerale, in cui i personaggi discendono lungo due scale parallele, più e più volte, con solennità  allucinata. Motivo che ritorna nel finale, in forma conclusiva, quando, coperti di armature medievali, ma vacillanti e come ciechi, i personaggi ripercorrono il loro iter circolare sotto le note gravi di un pezzo per organo di Bach. Nelle maglie aperte tra questi legamenti "corali", si snodano le situazioni mondane, pompose e pettegole, o tese e febbricitanti, attraverso cui si viene evidenziando il sottofondo di rapporti inconfessabili, eppur più tenaci di patti di sangue, tra cavalieri invertiti, arroganti "mesdemoisel-les", sofferenti sotto maschere di compassato moralismo il dramma della loro diversità  e solitudine sessuale. In  'Proust' assume centralità  l'individuo con le sue componenti psicologiche e affettive mentre, sotto l' aspetto formale, la stilizzazione, che pur continua a prevalere, presenta squarci di recitazione naturalistica. Il testo si avvale fra l' altro di una scrittura scenica molto spettacolare, che mira a evocare la sontuosità del Gran Mondo rappresentato. Archivio storico dell'Ass. Cult. Beat 72
23.6.08
 

Se mi ami fammi un SEGNO...ho finito le pile!


Colosseo Nuovo Teatro 2 Ottobre 2011 "Se mi ami fammi un segno, ho finito le pile!" Spettacolo di cabaret con Giuditta Cambieri e Francesco D'Amico di Giuditta Cambieri e Alessio Tagliento. Regia di Alessio Tagliento. Testi di Sergio Viglianese, Alessio Tagliento, Giuditta Cambieri. Con il patrocinio di: ENTE NAZIONALE SORDI, ISTITUTO NAZIONALE SORDI ROMA. Giuditta e Francesco mettono in scena un nuovo tipo di cabaret: un cabaret diversamente comico. La sfida è quella di far arrivare contemporaneamente a un pubblico di sordi e udenti le loro battute e i loro sketch... Utilizzando la voce, la lingua dei segni (LIS) e il linguaggio del corpo nella sua totalità, fanno una serie di riflessioni comiche sulla difficoltà  di comunicare. Il fatto che tra uomo e donna ci sia incomunicabilità  a causa della diversità  tra gli universi femminile e maschile, è luogo comune conosciuto da tutti. Su questo argomento da sempre i comici attingono idee per le loro performance. Ma cosa accade se lui è sordo e lei udente? Quali sono le gaffe, le incomprensioni e le situazioni assurde che si creano nella vita quotidiana e nell'intimità? Quali sono i problemi che s'incontrano nella relazione con parenti, amici e il resto della società? Tra battute sarcastiche, giochi di parole e doppi sensi Giuditta e Francesco raccontano la loro vita di coppia. Francesco nella vita è realmente sordo dalla nascita e insieme a Giuditta ha scoperto in scena il piacere dell'autoironia. I due ridono su loro stessi, sui propri vizi e virtù svelando al pubblico il loro punto di vista, cioè la visione di un mondo dove i sordi e gli udenti s'incontrano, s'innamorano, litigano, si prendono in giro. 'Il nostro desiderio è quello di abbattere le barriere della comunicazione. Proprio per questo abbiamo scelto il cabaret, una forma di teatro diretto, immediato, dove non esiste confine tra attore e spettatore. La "quarta parete" viene abbattuta e il pubblico, con le sue reazioni il suo coinvolgimento, diventa parte integrante della rappresentazione scenica. La comicità  poi, con il meccanismo della risata e del sorriso, crea con lo spettatore una dinamica di ascolto attivo. In questo modo il gioco scenico diventa occasione di complicità  tra chi recita e chi ascolta. Per questo abbiamo pensato che due attori in scena, uno sordo vero e l'altro udente, che sperimentano e ricercano con ironia i vari modi di comunicare, mettendosi in gioco in modo totale e sincero, possono essere un'occasione per il pubblico di vivere con leggerezza e divertimento questo tipo di esperienza. Non c'è alcuna velleità  o presunzione didattica o educativa nel nostro intento. Il desiderio di fare uno spettacolo di cabaret per sordi e udenti è dettato semplicemente dalla curiosità  e dal piacere di vivere in prima persona un'esperienza reale di comunicazione ed integrazione, oltre le parole'. (Francesco e Giuditta).
23.6.08
 
 
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