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ALMA SÖDEBERG | Travail

La Pelanda 12 Settembre 2017 - Short Theatre
ALMA SÖDEBERG | Travail
coreografia, musica, performance | Alma Söderberg
set design | Rodrigo Sobarzo de Larraechea
disegno luci | Katinka Marca
drammaturgia | Igor Dobričić
consulenza | Hendrik Willekens
produzione |Het Veem Theater.
coproduzione | Het Veem Theater, workspacebrussels, MDT/Danstationen/Atalante, Sweden
col supporto di | Statens kulturråd Sweden.
grazie a |  Hendrik Willekens
Tutto il tempo dall’inizio delle prove al giorno della prima Alma Soderberg ha continuato a raccogliere materiali facendo della sua pratica performativa la forma e il contenuto stesso del suo lavoro. E così la musica, la parola, il gesto, il ritmo, i testi di riferimento e i movimenti lavorati diventano strumenti di ricerca e di composizione.
Alma Söderberg colleziona materiali espressivi disparati, coniugandoli tra loro attraverso una scrittura coreografica e gestuale. Quello che prende vita in Travail, così come negli altri suoi lavori, è una traccia di significanti che è agita e praticata, più che pronunciata, suonata o danzata. Un flusso che destabilizza la provenienza di questi stessi materiali e li ricontestualizza, regalando loro una possibilità inedita di produrre significati.  Travail è una performance che mescola suono, corpo, voce e canto, gesto e movimento. Un’esperienza coreografica che sperimenta la pratica di raccogliere frammenti di qualunque cosa possa catturare l’attenzione durante la lettura di un giornale e della realtà, ricomponendo il tutto in un originale collage fatto di suoni e movimenti. Alma Söderberg performer unica in scena, insieme alla sua drum-machine, disegna un nuovo spazio di significato che non censuri o reprima alcuna possibilità espressiva, e che sappia riportare la storia di una ricerca aritstica e linguistica. 
22.9.17
 

I SACCHI DI SABBIA | Dialoghi degli dei

La Pelanda 8 Settembre 2017 - Short Theatre
I SACCHI DI SABBIA | Dialoghi degli dei
sacchidisabbia.com/dialoghidei
uno spettacolo de I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica
con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano
produzione | Compagnia Lombardi-Tiezzi
co-produzione | I sacchi di sabbia
sostegno | Regione Toscana
Dialoghi Degli Dei nasce all’incontro tra Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia. Scritti da Luciano di Samosata nel II secolo dopo Cristo, questi Dialoghi si presentano come una raccolta di aneddoti e indiscrezioni su vizi e trasgressioni degli abitanti dell’Olimpo: gli scontri “familiari” tra Zeus e Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo. In questo allestimento gli Dei sono atterrati in una classe di un ginnasio, diventando oggetto concreto delle spietate interrogazioni con cui un’austera insegnante tormenta due suoi allievi. Seduti ai loro banchi di scuola e con i calzoni corti, i due maturi studenti, interrogati su tresche e malefatte degli immortali sperimentano sulla propria pelle le ingiustizie della scuola, preludio alle future ingiustizie della vita. Insieme per la prima volta I Sacchi di Sabbia e Massimiliano Civica si interrogano sul senso profondo della parola “intrattenimento”, alla divertita ricerca di forme desuete per “passare il tempo”, per vivere l’ozio e interrogare la Storia. 
Massimiliano Civica, classe 1974, nel 2007 vince il Premio Lo Straniero e il Premio Hystrio/Associazione Nazionale Critici Teatrali per l’insieme della sua attività teatrale. Sempre nel 2007 diventa Direttore Artistico del Teatro della Tosse di Genova e vince il Premio ETI Nuove Creatività. Nel 2014 dirige Alcesti messo in scena nell’ex carcere delle Murate a Firenze e vince il Premio UBU 2015 per la miglior regia.
La compagnia I sacchi di Sabbia nasce a Pisa nel 1995 e si distingue per la capacità di far incontrare tradizione popolare e ricerca spingendosi di volta in volta nell’esplorazione creativa di terreni diversi, dalla letteratura al cinema, dal fumetto all’opera. La Compagnia ha ricevuto un Premio UBU Speciale nel 2008 e il Premio Nazionale della Critica nel 2011. Nel 2016 I Sacchi di Sabbia vincono il Premio Lo Straniero per la loro attività. 
22.9.17
 

GWENDOLINE ROBIN | Cratère N°6899

La Pelanda 9 Settembre 2017 - Short Theatre
GWENDOLINE ROBIN | Cratère N°6899
gwendolinerobin.be
ideazione e realizzazione | Gwendoline Robin
assistenza coreografica | Ida De Vos
luci | Simon Siegmann
produzione associata | Entropie Production
co -prodotto da | KUnstenfestivaldesarts, BRASS
con l’accompagnamento di | Grandstudio
grazie a | Teatro di Liegi, A Day in Caveland di Philippe Quesne, l’astronomo Yael Naze e gli oceanologhi Bruno Delille e Jean-Louis Tison
foto | Jorge De la Torre Castro
Una cometa cade sulla terra. Si forma un cratere. Ne derivano effetti di trasformazione. Il paesaggio muta. Il paesaggio si forma. In Cratère N°6899 la Robin si avvicina all’elemento acqua, permettendosi e permettendoci così uno sguardo sul Pianeta Terra e sull’Universo. Con l’aiuto del pensiero scientifico, in particolare quello astronomico e geologico, con la possibilità di guardare ai confini dell’universo e nelle pieghe della terra, possiamo stabilire un contatto con la costellazione celeste e con la superficie terrestre. Manipolando elementi fisici e chimici come terra, acqua dinamite, vento, polveri colorate, vetro, Gwendoline Robin, si mette direttamente in relazione alla materia, agendo su di essa e con essa. Una performance che si compone di azioni che sanno tanto di immaginifico che di artigianale e che disegnano un’atmosfera primordiale fatta di magma, terra e materia stellare, in cui l’esperimento scientifico si confonde con l’operazione alchemica, con la pozione magica. Cratère N°6899 ricrea artificialmente tutto il mistero potente e fragile dell’origine della terra e della vita, accompagnando lo spettatore in un viaggio nel tempo e nello spazio, che in fondo è anche un viaggio dentro la nostra stessa natura. Ricostruire piccoli paesaggi che raccontino la disposizione di storie visive e acustiche che raccontano e insieme modificano il paesaggio stesso: questo è l’esperimento della Robin, che ha immaginato e costruito la performance a partire da un primo incontro nel febbraio del 2016 con l’astronomo Yael Naze e lo scienziato marino Bruno Delille. 
22.9.17
 

ANA BORRALHO & JOÃO GALANTE | Trigger of happiness

La Pelanda 8 Settembre 2017 - Short Theatre
ANA BORRALHO & JOÃO GALANTE | Trigger of happiness
prima nazionale
ideazione e direzione artistica | Ana Borralho & João Galante
disegno luci | Thomas Walgrave
suono | Coolgate, Pedro Augusto
collaborazione alla drammaturgia | Fernando J. Ribeiro
assistenza artistica | Alface (Cátia Leitão), André Uerba
performer | un gruppo di 12 giovani adulti di Roma: Andrea Casanova, Carolina Tilde Scimiterra, Chiara Ficarra, Claudia Faraone, Flavio di Paolo, Giulia Venturini, Leonardo Schifino, Mario Vai, Mattia Colucci, Pietro Turano, Lorna Massucci, Riccardo Osti Guerrazzi.
organizzazione e distribuzione | Andrea Sozzi
produzione | casaBranca
co-produzione Maria Matos Teatro Municipal, (Lisboa, Portugal), Jonk (Jönköping, Suécia), Nouveau Théâtre de Montreuil – CDN (França), Le phénix – scène nationale Valenciennes pôle européen de création(França)
col sostegno di CM- Lagos, Espaço Alkantara, LAC – Laboratório de Actividades Criativas, SIN Arts and Culture Centre, Companhia Olga Roriz
con il sostegno dell’Instituto Camões e dell’Ambasciata del Portogallo in Italia
casaBranca è una struttura finanziata dal Ministério da Cultura – Direcção Geral das Artes

casabranca-ac.com
anaborralhojoaogalante.weebly.com

Di cosa parliamo quando parliamo di felicità? Come possiamo essere felici in una società che non lo è? Per realizzare Trigger Of Happiness, Ana Borralho & João Galante si mettono in relazione con le città che li ospitano, coinvolgendo un gruppo di giovani tra i 18 e i 23 anni e lasciandogli la parola su una delle questioni più cruciali della vita di ciascuno: la felicità. La Felicità è una cosa diversa per ognuno; può essere immaginata come una condizione mentale, uno stato di soddisfazione materiale o una semplice sensazione di benessere. Il duo portoghese chiede a 12 ragazzi e ragazze, dal futuro ancora incerto e dal passato ancora vicino, di dare le proprie risposte alla domanda su cosa sia la felicità. Attraverso un dispositivo drammaturgico che simula il gioco della roulette russa, i due artisti indagano la definizione di un concetto complesso, essenziale e abusato, interrogando questo gruppo di giovani in una fase cruciale della loro vita e in una particolare realtà sociale, politica ed economica, comunque così complessa da lasciare uno spazio non ovvio al desiderio e alla speranza. I 12 ragazzi e ragazze, che per espressa richiesta della compagnia non devono avere troppa familiarità con la pratica performativa, sono stati scelti attraverso una selezione curata dal Festival in collaborazione con la compagnia stessa. Trigger Of Happiness è una performance partecipativa che interroga e mette in scena un gruppo di “giovani adulti”, con i loro sogni e le loro aspettative, i conflitti, i rischi, le sfide possibili, le questioni identitarie, lo sguardo a nuove esperienze, costringendoci a confrontarci con i nostri di desideri e frustrazioni, con la nostra capacità di accettarci e di vivere il cambiamento.  
22.9.17
 
 
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