Teatro India, 29 gennaio 2016
LE PAROLE DI RITA
Racconto teatrale per voce immagini e musica dall’autobiografia e dalle lettere di Rita Levi-Montalcini
testo di Andrea Grignolio e Valeria Patera
regia Valeria Patera
con Giulia Lazzarini
video Valeria Spera
Produzione Centro Culturale mobilita' delle arti & TIMOS teatro-eventi
Capita spesso che personaggi che raggiungono un’ampia notorietà si consegnino alla nostra memoria con l’aura austera dell’età avanzata, quasi che giovani non lo fossero mai stati. Questo vale anche per Rita Levi-Montalcini che, dopo essere stata insignita del Premio Nobel per la medicina, è diventata un’icona internazionale stigmatizzata da uno stile inconfondibile. Ma che indefesso impegno e rigore non necessariamente esulino da allegria, umorismo e prontezza di spirito, ce lo conferma la lettura del suo epistolario. Ed è proprio questa trascinante vitalità ad essere portata in scena per un inedito incontro con la grande scienziata. Il testo, che intreccia passaggi dell’autobiografia con lettere scritte dall’America alla madre e alla sorella Paola, si compone di videoclips con flash delle opere dei suoi pittori preferiti, i volti e i suoi ricordi famigliari, le esclusive immagini al microscopio filmate con Giuseppe Levi, paesaggi musicali e ancora l’angoscia della guerra e i palpiti di una giovane donna che decide il suo destino in un’epoca storica in cui questa libertà non era affatto ovvia.
Teatro India, 29 gennaio 2016LE PAROLE DI RITA
Racconto teatrale per voce immagini e musica dall’autobiografia e dalle lettere di Rita Levi-Montalcini
testo di Andrea Grignolio e Valeria Patera
regia Valeria Patera
con Giulia Lazzarini
video Valeria Spera
Produzione Centro Culturale mobilita' delle arti & TIMOS teatro-eventi
Capita spesso che personaggi che raggiungono un’ampia notorietà si consegnino alla nostra memoria con l’aura austera dell’età avanzata, quasi che giovani non lo fossero mai stati. Questo vale anche per Rita Levi-Montalcini che, dopo essere stata insignita del Premio Nobel per la medicina, è diventata un’icona internazionale stigmatizzata da uno stile inconfondibile. Ma che indefesso impegno e rigore non necessariamente esulino da allegria, umorismo e prontezza di spirito, ce lo conferma la lettura del suo epistolario. Ed è proprio questa trascinante vitalità ad essere portata in scena per un inedito incontro con la grande scienziata. Il testo, che intreccia passaggi dell’autobiografia con lettere scritte dall’America alla madre e alla sorella Paola, si compone di videoclips con flash delle opere dei suoi pittori preferiti, i volti e i suoi ricordi famigliari, le esclusive immagini al microscopio filmate con Giuseppe Levi, paesaggi musicali e ancora l’angoscia della guerra e i palpiti di una giovane donna che decide il suo destino in un’epoca storica in cui questa libertà non era affatto ovvia.
LE PAROLE DI RITA
Racconto teatrale per voce immagini e musica dall’autobiografia e dalle lettere di Rita Levi-Montalcini
testo di Andrea Grignolio e Valeria Patera
regia Valeria Patera
con Giulia Lazzarini
video Valeria Spera
Produzione Centro Culturale mobilita' delle arti & TIMOS teatro-eventi
Capita spesso che personaggi che raggiungono un’ampia notorietà si consegnino alla nostra memoria con l’aura austera dell’età avanzata, quasi che giovani non lo fossero mai stati. Questo vale anche per Rita Levi-Montalcini che, dopo essere stata insignita del Premio Nobel per la medicina, è diventata un’icona internazionale stigmatizzata da uno stile inconfondibile. Ma che indefesso impegno e rigore non necessariamente esulino da allegria, umorismo e prontezza di spirito, ce lo conferma la lettura del suo epistolario. Ed è proprio questa trascinante vitalità ad essere portata in scena per un inedito incontro con la grande scienziata. Il testo, che intreccia passaggi dell’autobiografia con lettere scritte dall’America alla madre e alla sorella Paola, si compone di videoclips con flash delle opere dei suoi pittori preferiti, i volti e i suoi ricordi famigliari, le esclusive immagini al microscopio filmate con Giuseppe Levi, paesaggi musicali e ancora l’angoscia della guerra e i palpiti di una giovane donna che decide il suo destino in un’epoca storica in cui questa libertà non era affatto ovvia.
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